Cronaca
Poliziotto e artista: le opere di Matteo Plini esposte a Montecitorio

Nell’ambito della celebrazione del 173esimo anniversario della fondazione della Polizia di Stato, prevista per il prossimo 10 aprile, saranno numerose le iniziative volte a rafforzare lo spirito identitario delle donne e degli uomini della Polizia di Stato e a comunicare i valori e l’impegno profusi nella tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica. Domenica 6 aprile, nell’ambito dell’iniziativa ”Montecitorio a porte aperte”, sarà allestita la mostra d’arte denominata ”Esserci sempre – valori di un eterno presente” che la polizia presenta con le opere di Matteo Plini, poliziotto e artista. Un progetto espositivo che, attraverso l’arte, racconta l’impegno quotidiano della polizia nella tutela della sicurezza, della legalità e della giustizia.
La Mostra d’Arte
Attraverso nove opere di grande intensità espressiva, esposte lungo il corridoio dei busti all’interno della Camera dei deputati, la mostra offre uno sguardo profondo su alcune tematiche fondamentali della società contemporanea: dalla lotta alla criminalità alla protezione dei più deboli, fino alla valorizzazione della memoria storica e dell’identità nazionale. Il tutto attraverso uno stile pittorico che fonde classicismo e modernità, con una scelta cromatica essenziale e simbolica – osserva la polizia – Con questa esposizione la Polizia di Stato si apre al pubblico in un modo nuovo, utilizzando l’arte pittorica come strumento di comunicazione e riflessione sul proprio operato e sul legame profondo con la società civile. Commento: E chi l’avrebbe mai detto che i poliziotti avessero anche un’anima artistica? Evidentemente, tra una multa e un arresto, trovano anche il tempo per dipingere.
L’Impegno della Polizia
La mostra non è solo un’esposizione di opere d’arte, ma rappresenta un’occasione per riflettere sull’importanza del ruolo della Polizia di Stato nella società italiana. Dalla lotta alla criminalità organizzata alla protezione dei più vulnerabili, ogni tela racconta una storia di dedizione e sacrificio. Commento: Speriamo solo che non ci siano troppi ladri tra i visitatori, altrimenti potrebbero prendere ispirazione per i loro prossimi colpi.
Arte e Identità Nazionale
Le opere di Matteo Plini non solo celebrano l’impegno quotidiano della polizia, ma anche la memoria storica e l’identità nazionale. Un connubio tra passato e presente che cerca di avvicinare i cittadini alle forze dell’ordine in un modo inedito e coinvolgente. Commento: Ecco, finalmente un modo per far sembrare la polizia meno severa e più umana, anche se dubitiamo che questo cambierà l’opinione di chi ha preso una multa per eccesso di velocità.
La mostra sarà un’occasione unica per il pubblico di avvicinarsi alla Polizia di Stato attraverso un linguaggio universale come l’arte, offrendo una prospettiva diversa sul lavoro quotidiano delle forze dell’ordine.
Cronaca
Il “metodo Giubileo” dietro i funerali di Papa Francesco: le riflessioni di Gualtieri

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Roma, la città eterna, ha svelato un lato magico e inaspettato che ha lasciato tutti a bocca aperta. In un momento di pura eccellenza, ha dimostrato di essere una metropoli universale, capace di accogliere e funzionare alla perfezione, grazie a un team che ha lavorato in modo impeccabile.
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Papa Francesco e i romani: l’abbraccio commovente lungo il corteo funebre che unisce i cuori

Hai mai immaginato un addio così emozionante e unico a Roma? #PapaFrancesco #RomaMagica #AddioAlPapa
Il percorso leggendario della papamobile
Immagina di camminare per le strade di Roma seguendo le tracce della papamobile, un viaggio che ieri ha catturato l’attenzione di tutti, da San Pietro fino a Santa Maria Maggiore. L’atmosfera era elettrica, con cori angelici che echeggiavano tra la folla, mentre i fedeli si riunivano come in una nuvola di incenso. Solo il suono intermittente delle ricetrasmittenti rompeva il silenzio, anticipando l’arrivo del feretro. Questo cammino inaspettato, proprio come lo stile di Francesco, univa l’austerità del Vaticano alla vivacità multiculturale di piazza Vittorio, creando un mix irresistibile di sacro e profano.
I romani e il loro rapporto “al tu” con il Papa
A Roma, anche un evento solenne come un funerale sa trasformarsi in qualcosa di leggero e coinvolgente, strappando sorrisi tra la folla. I romani, con il loro spirito irriverente, non si trattengono: “Il corteo del Papa è già qui? Accidenti, è arrivato prima di me quando accompagno nonna!”, esclama qualcuno tra la calca. Lungo i sei chilometri del corteo, almeno duecentomila persone si sono sistemate ai bordi delle strade, chi con una fetta di pizza bianca in mano, chi assaporando un maritozzo con la panna. È quel tipico approccio diretto dei romani, che gridano “Ciao Padre, grazie!” con una familiarità che fa sentire Francesco come uno di famiglia.
Storie di fedeli e ricordi indimenticabili
Tra la folla, incontri come quello con Anna Maria Lanni, 84 anni, che manda un bacio al volo al Papa: “Adesso che sei lassù, metti una buona parola per la pace in Ucraina!”. O Sandra Corvi, 76 anni, che vive in viale Manzoni e adora come Francesco si occupasse degli “ultimi”. Camilla Silvestri, dalla vicina San Lorenzo, è orgogliosa: “Questo è il vero centro di Roma”. Persino Lauro, 80 anni, arrivato in metro dal Tuscolano, lo saluta con un “Buongiorno, ben arrivato a Santa Maria Maggiore”. Queste storie, piene di calore e affetto, mostrano come i romani intreccino la vita quotidiana con i grandi eventi, rendendo ogni addio un capitolo unico.
La Roma multiculturale in festa
Non solo i romani storici, ma anche giovani, suore e persino i bengalesi dalle cucine dei ristoranti si uniscono alla celebrazione. Loredana Fiore, avvocatessa di 59 anni, nota: “Francesco era uno di noi, diretto e franco, e ha richiamato tanti giovani con la sua serenità”. Le parrocchie come Santa Prassede si sono aperte per accogliere i pellegrini, trasformando le vie in un grande abbraccio collettivo. Persone come Gabriella Valentino, 84 anni, da Roma nord, condividono ricordi di papi passati, mentre Roberto dalla Montagnola corre per unirsi all’ultimo saluto: “Eccome, Francè, arrivo a dirti quanto ti abbiamo voluto bene!”. È una Roma viva, dove ogni incontro è una sorpresa che ti lascia con il fiato sospeso.
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