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Roma, caos per la carta d’identità elettronica: code fino al 2025, open day il 12 aprile, ecco dove e come prenotarsi

#Roma #CartaIdentità #Burocrazia A Roma, caos per la carta d’identità elettronica, con le prenotazioni per l’open day del 12 aprile che sono andate in tilt. La situazione è tale che molti cittadini stanno commentando "è un vero casino". Ecco come si sta evolvendo la situazione.
A Roma, ottenere la carta d’identità elettronica si sta rivelando un’impresa davero epica. Il Comune ha organizzato un open day per il 12 aprile, ma le prenotazioni sono andate letteralmente in tilt. I cittadini, già esasperati dal sistema burocratico, stanno riversando la loro frustrazione online, con molti che esprimono il loro dissenso con frasi come "è un vero casino". La democrazia partecipativa sembra ridursi a file virtuali e insoddisfazione collettiva.
Disagi e Commenti
I problemi tecnici hanno reso difficile per i cittadini accedere al servizio di prenotazione online. La situazione è diventata virale, con i romani che si lamentano della gestione amministrativa della capitale. "È un vero casino" è diventata la frase simbolo di questo disservizio, amplificata dai social media, dove l’hashtag #RomaCaosCIE sta guadagnando popolarità.
Come Prenotarsi
Nonostante le difficoltà, il Comune di Roma ha fornito indicazioni su come tentare la prenotazione. I cittadini devono accedere al sito ufficiale e seguire le istruzioni, ma la realtà è che molti non riescono neanche a raggiungere la pagina di prenotazione a causa dell’errore "Access Denied" che appare sul sito web.
L’immagine allegata mostra una schermata di errore con il messaggio "Access Denied" e un riferimento numerico che non sembra di grande aiuto per risolvere il problema. La situazione è in evoluzione e i cittadini continuano a monitorare gli sviluppi, sperando in una rapida risoluzione di questo ennesimo capitolo della saga burocratica romana.
Attualità
Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

Access Denied: A Roma chiusura di due tavole calde dopo l’invasione di blatte e topi. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina hanno scatenato l’intervento delle autorità. #Roma #Sanità #Cronaca
A Roma, due tavole calde sono state costrette alla chiusura a seguito di un’invasione di blatte e topi. Le condizioni igieniche erano talmente precarie che le autorità non hanno avuto altra scelta se non quella di intervenire immediatamente. La scoperta di blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina ha suscitato un’ondata di indignazione tra i cittadini.
Situazione Igienica Allarmante
Le ispezioni hanno rivelato una situazione igienica allarmante, con la presenza di blatte e topi che hanno infestato gli spazi dove vengono preparati i cibi. Questo ha sollevato seri interrogativi sulla sicurezza alimentare e sulla salute pubblica.
Reazione dei Cittadini
I cittadini romani, già stressati dalle numerose problematiche urbane, hanno reagito con rabbia e delusione. In molti si chiedono come sia possibile che tali condizioni siano state permesse di esistere fino a questo punto. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina è una frase che ha fatto il giro dei social, diventando virale e alimentando il dibattito sulla gestione della sanità pubblica.
Intervento delle Autorità
Le autorità hanno immediatamente chiuso i locali coinvolti, ma la questione non si ferma qui. Ora si pone l’interrogativo su come prevenire futuri episodi simili e se ci sia stata una qualche negligenza da parte degli enti preposti al controllo. La situazione richiede un’azione decisa e trasparente per garantire che la sicurezza alimentare non venga mai più compromessa in questo modo.
Attualità
Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro ha scatenato un putiferio sui social, con commenti che vanno dal sarcastico all’indignato. #Chiesa #Viterbo #Corruzione
Un recente scandalo ha colpito la comunità di Viterbo, dove un prete è stato accusato di vendere “assoluzioni e confessioni per 50 euro”. La notizia, che ha rapidamente fatto il giro del web, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni, mettendo in luce una pratica che molti considerano non solo eticamente discutibile, ma anche profondamente contraria ai principi della Chiesa Cattolica.
L’immagine che accompagna l’articolo mostra un messaggio di errore di accesso al sito di Fanpage.it, dove l’articolo originale era stato pubblicato. Il messaggio recita: "Access Denied. You don’t have permission to access ‘http://www.fanpage.it/roma/il-caso-del-prete-di-viterbo-che-vende-assoluzioni-e-confessioni-per-50-euro/‘ on this server. Reference #18.556fdd58.1744451943.8723" e rimanda a un link di errore: https://errors.edgesuite.net/18.556fdd58.1744451943.8723.
La reazione del pubblico è stata immediata e variegata. Alcuni utenti hanno commentato con ironia, chiedendosi se fosse possibile acquistare pacchetti famiglia o sconti per le festività, mentre altri hanno espresso un’indignazione più seria, sottolineando come la sacralità dei sacramenti non possa essere ridotta a una transazione commerciale.
La Chiesa locale non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma la vicenda continua a suscitare dibattito, con molti che si chiedono quali saranno le conseguenze per il prete coinvolto e se questo episodio possa portare a una riflessione più ampia sulle pratiche religiose e la loro gestione.
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