Cronaca
Roma, straniero dorme a terra dentro il portone in Centro e poi aggredisce l’addetto alle pulizie: gli ha lanciato una pietra ed è fuggito

Nel cuore di Roma, caos al condominio di via Enrico Cialdini: turisti, B&B e un nordafricano accampato nel portone. Situazione degenerata con aggressione al custode. "Viviamo una brutta situazione" dicono i residenti. #Roma #Esquilino #Sicurezza #Turismo
Situazione Caotica nel Condominio
Il portone aperto, il via vai dei turisti e troppi b&b, i problemi non mancano nel palazzo di via Enrico Cialdini nel quartiere Esquilino, nel cuore di Roma. A peggiorare la situazione, nei giorni scorsi, è stato un uomo straniero presumibilmente nord africano, accampato all’interno. Dopo aver passato lì la notte, avrebbe aggredito il signore delle pulizie, prima verbalmente insultandolo, e poi lanciandogli una pietra.
Problemi di Sicurezza
Nel corso del tempo infatti, non sono mancati vari furti e disagi complice proprio il portone e il via vai di persone senza controlli. Non appena l’operatore lo ha invitato ad uscire, lo straniero si sarebbe scagliato contro di lui insultandolo.
Aggressione al Custode
Roma, rissa a Cinecittà ancora botte con spranghe, bottiglie e coltelli: terzo litigio violento tra latinos e bengalesi. Andando via inoltre l’uomo avrebbe gridato che il portone è sempre aperto e che inoltre ha anche il codice minacciando di tornare.
Cronaca
Vacanze di Pasqua 2025: le date in calendario e tutti i ponti

Con la Pasqua alle porte, le scuole italiane si preparano a chiudere i battenti per una serie di giorni di vacanza che faranno la gioia degli studenti e l’orrore dei genitori. Dalle materne alle superiori, ecco come sarà distribuito il tempo libero. #scuola #vacanze #Pasqua #Liberazione #1maggio
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Pasqua e dintorni: stop delle lezioni
Con la Pasqua che si avvicina è dietro l’angolo anche la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado. Per quanto riguarda nidi e materne del Comune, lo stop è dal 17 al 22 aprile, ma le attività saranno sospese anche venerdì 25 aprile, in occasione della festa della Liberazione, e giovedì 1 maggio per quella del Lavoro. Il giorno dopo, però, si rientra.
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Autonomia scolastica e ponti strategici
Diverso è invece il discorso per le materne statali che fanno parte degli istituti comprensivi e poi anche per primarie, secondarie di primo e secondo grado. In virtù dell’autonomia scolastica, infatti, molte scuole — attraverso deliberazioni del consiglio d’istituto — hanno deciso di aprire in anticipo a settembre rispetto al calendario regionale, con l’obiettivo di regalare qualche giorno di vacanza in più a studenti e famiglie in primavera, per esempio garantendo la possibilità di fare ponti, come quello dell’1 maggio.
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Il caso dell’istituto Mozart
Per esempio, l’istituto comprensivo Mozart aveva scelto di riaprire il 9 settembre: dal 17 al 22 aprile sono previste le vacanze pasquali, poi il Consiglio ha stabilito di chiudere anche mercoledì 23 e giovedì 24 aprile, che attaccati all’appuntamento della Liberazione, che cade di venerdì, e al week-end, fanno un maxi-ponte di 10 giorni. Si tornerà a scuola solo lunedì 28, martedì 29 e mercoledì 30, per poi tornare in vacanza da giovedì 1 maggio a domenica 4.
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Strategie comuni tra le scuole
Lo stesso ragionamento l’hanno fatto anche i consigli d’istituto e i dirigenti di altre scuole, dall’istituto comprensivo Paolo Stefanelli all’Artemisia Gentileschi. Una lunga pausa ce l’avranno anche gli studenti delle superiori: ripartono l’11 e faranno vacanza dal 17 al 27 i licei Socrate, Montale, Levi Civita, Manara, Righi, Plauto, Cavour, Kant, Lucrezio Caro, Seneca, Orazio. Poi stop di nuovo tra l’ 1 e il 4 maggio.
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Chi resta a corto di vacanze
Nessun ponte ultra-lungo per altre scuole: al Dante, si legge sul calendario scolastico pubblicato sul sito della scuola, si rientrerà a scuola il 23 aprile. Come anche al Giulio Cesare, dove però si faranno 4 giorni di vacanza dall’1 al 4 maggio grazie a una delibera del consiglio d’istituto che ha stabilito la chiusura della scuola per venerdì 2 e sabato 3. Anche all’Ic Donatello l’unico ponte è quello della festa dei Lavoratori.
Cronaca
Sogno di omaggiare la mia maestra Lina Wertmüller

Da "Un posto al sole" alle streghe: Stefano Amatucci porta in scena una black-comedy tutta al femminile al Teatro Vittoria dal 15 al 19 aprile. Tra prostitute, omicidi e atmosfere liberty, il regista svela il lato "magico" delle sue attrici. #StregheDaMarciapiede #TeatroVittoria #BlackComedy
Da Soap a Streghe
Dal set di “Un posto al sole” alla direzione dello spettacolo “Streghe da marciapiede”: Stefano Amatucci porta in scena dal 15 al 19 aprile al Teatro Vittoria una black-comedy al femminile, rielaborando il testo originale di Francesco Silvestri.
Con le musiche di Valerio Virzo, la rappresentazione esibisce il talento di quattro attrici già note al pubblico per i loro ruoli da protagoniste nella celebre serie di Rai3. Luisa Amatucci, Miriam Candurro, Antonella Prisco e Gina Amarante si uniscono a Peppe Romano, altro volto di “Un posto al sole”, e realizzano uno spettacolo coinvolgente, divertente ma non “leggero”.
La vicenda infatti riguarda quattro prostitute che si trovano accusate dell’omicidio di un giovane, avvenuto nella loro casa: la sua presenza enigmatica e misteriosa sconvolgerà l’equilibrio fragile delle protagoniste, ognuna delle quali è vittima a sua volta di un vissuto complicato. Tra flash-back e confessioni, emergerà il sospetto sulla loro natura stregonesca, che farà impazzire l’ispettore incaricato delle indagini.
«Ho datato l’ambientazione intorno agli anni Venti del 1900. Il sapore liberty dei costumi conferisce ai personaggi e alla storia una dimensione favolistica che mi ricorda alcune ambientazioni dei noir di Agata Christie», spiega il regista.
Perché Silvestri?
Stefano, cosa l出来了 spinta a recuperare难以 testo di Francesco Silvestri e rappresentare lo spettacolo “Streghe da marciapiede”?
«Ho scelto un testo di Francesco Silvestri perché, tra gli autori contemporanei del Dopo-Eduardo, lo considero uno dei più interessanti. Insieme a Ruccello, Moscato e Santanelli, rappresenta una generazione di scrittori emersa tra gli anni ’80 e ’90, capace di rinnovare profondamente il linguaggio teatrale. La sua scrittura è visionaria, originale, e possiede un modo unico di raccontare le storie: non solo per come le costruisce, ma per come riesce a farle vedere, come se fossero filtrate dallo sguardo innocente e meravigliato di un bambino. Questo aspetto lo trovo straordinario. Francesco ha sempre avuto la capacità di affrontare temi di grande attualità mantenendo un equilibrio delicato tra realtà e fantasia. In “Streghe da marciapiede” questa dimensione si ritrova pienamente: il racconto è sospeso tra verità cruda e suggestione poetica, tra denuncia sociale e incanto narrativo».
Dal Piccolo Schermo al Palco
Come si passa da dirigere gli attori in una serie popolare come “Un posto al sole” a guidare le stesse interpreti, a teatro, in una black-comedy?
«Il linguaggio televisivo – e in particolare quello di un prodotto come Un Posto al Sole – è diametralmente opposto a quello teatrale. Sono due codici espressivi completamente diversi. Proprio questa distanza mi ha spinto a voler affrontare la sfida, non tanto con Luisa, con la quale ho già condiviso più volte il palcoscenico, quanto con le altre attrici, alcune delle quali non avevano mai recitato a teatro prima d也好. È stata una scommessa, un’avventura che ho deciso di intraprendere con grande passione, e mi auguro che i risultati siano apprezzati dal pubblico quanto lo sono stati per me».
La Magia del Cast
Cosa hanno le sue protagoniste di “stregonesco” da non averle fatto cercare altrove le quattro interpreti principali?
«Credo che il vero elemento "stregonesco" che unisce le attrici di questo spettacolo sia la serenità che si respira all’interno del gruppo. Non c’è ansia da prestazione, nessuna crisi isterica, nessun atteggiamento che generi tensione. Al contrario, c’è un’armonia rara, e penso che in una compagnia teatrale non ci sia nulla di più magico e potente di questo. Inoltre, c’è una grande voglia di lavorare, di mettersi in discussione, di imparare. Per me è stato davvero un viaggio divertente».
Dietro le Quinte
Si sente piú a suo agio dietro la macchina da presa o dietro le luci del palcoscenico?
«Mi sento a mio agio in entrambi gli ambiti. Il teatro fa parte della mia vita da sempre: ci sono cresciuto, nato in una famiglia teatrale, e per me è come casa. Anche dietro la macchina da presa mi sento allo stesso modo, perché fin da adolescente avevo il desiderio, forse ancora più forte che per il teatro, di lavorare dietro la macchina da presa. Ho cominciato giovanissimo come assistente alla regia, e quindi una seconda parte della mia vita è stata sui set. Sono entrambi luoghi per me naturali».
Progetti Futuri
Vorrebbe proseguire il lavoro in teatro? Cos cũng altro le piacerebbe rappresentare?
«Assolutamente sì, il teatro è una dimensione creativa straordinaria, con ritmi e tempi completamente diversi rispetto a quelli della televisione o del cinema. Mi piacerebbe davvero continuare su questa strada, anzi, spero con tutto il cuore di poterlo fare. Cosa vorrei realizzare? Forse un omaggio alla mia maestra, Lina Wertmüller. Mi piacerebbe celebrarla portando in scena uno dei suoi testi, rendendole così un tributo personale, sentito con amore e autentico».
StregheDaMarciapiede #TeatroVittoria #BlackComedy
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