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Cronaca

Scippatori, molestatori, vandali senza nome: i nuovi orchi metropolitani che terrorizzano le città

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Scippatori, molestatori, vandali senza nome: i nuovi orchi metropolitani che terrorizzano le città

A Monteverde si aggira uno scippatore misterioso in motorino con casco integrale che terrorizza le donne sole strappando loro borse e borsette. È caos anche con un molestatore di studentesse e un vandalo notturno che danneggia auto a caso. #Monteverde #Roma #SicurezzaUrbana

A Monteverde si parla di un fantomatico scippatore che attraversa il quartiere in motorino con il casco integrale, a strappare borse e borsette dalle mani delle donne sole. L’altroieri si diceva che era stato individuato il suo motorino, parcheggiato in via Valla, ma è difficile trovare qualcuno che l’abbia visto davvero, questo scippatore. Così come molto vaghe sono le informazioni riguardo al molestatore che, più o meno nella stessa zona, all’inizio dell’anno scolastico seguiva e spaventava le ragazze all’uscita dei licei.

Il vandalo notturno

Ciclicamente si denunciano, a Monteverde come in tutti gli altri quartieri di Roma, le malefatte di un vandalo anonimo notturno che danneggia le automobili scelte a casaccio: carrozzerie rigate, tergicristalli piegati, finestrini infranti senza un motivo, neanche un pretesto, solo per il gusto sadico di far piangere gli altri. Ogni municipio ha il suo delinquente senza nome, il suo solito ignoto che gira per le strade nell’intento di fare del male, anzi il Male con la maiuscola, un male fine a sé stesso.

Che il Male esista non ci sono dubbi: è purtroppo vero che le signore vengono scippate, che le ragazze vengono molestate, che le carrozzerie vengono rigate. È però meno definita, e dai contorni vagamente letterari, la figura del singolo scippatore, molestatore, rigatore, che nel passaparola metropolitano (alimentato a dismisura dai social) diventa una specie di nuovo Uomo nero, di Baubau, l’erede dell’orco che agitava i sonni dei nostri nonni.

Commento: E così, mentre a Monteverde si discute di sicurezza, Roma sembra diventata un set per il prossimo film di paura, con tanto di cattivi senza volto che fanno tremare i cittadini. Qualcuno si preoccupa di fare qualcosa o aspettiamo il lieto fine come in una favola?

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Cronaca

Ecco alcune opzioni, un po’ più spinte e che puntano a generare clamore:

  • Amazon divora il commercio locale: bottegai sull’orlo del baratro.
  • Piccoli negozi vs. Amazon: una carneficina annunciata?
  • Amazon fa piazza pulita: il lato oscuro dell’e-commerce.
  • Botteghe in agonia: Amazon ha dichiarato guerra al piccolo commercio.
  • Commercianti disperati: "Amazon ci sta uccidendo".

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Ecco alcune opzioni, un po’ più spinte e che puntano a generare clamore:

Amazon divora il commercio locale: bottegai sull’orlo del baratro.
Piccoli negozi vs. Amazon: una carneficina annunciata?
Amazon fa piazza pulita: il lato oscuro dell’e-commerce.
Botteghe in agonia: Amazon ha dichiarato guerra al piccolo commercio.
Commercianti disperati: "Amazon ci sta uccidendo".

📈 Roma vs. Provincia: la Capitale rialza la saracinesca con nuove aperture food, mentre fuori città è #crisi! 🍽️💼 Ristorazione a due velocità? #Roma #Lavoro #Economia #Food


La Capitale contro la crisi (e la provincia): mentre fuori Roma si piange miseria, nella città eterna i ristoratori sembrano aver trovato la ricetta per sopravvivere, anzi, per prosperare! I dati parlano chiaro: la provincia affoga nelle chiusure, mentre Roma si reinventa con ben 580 nuove attività di ristorazione. Ma sarà tutto oro quel che luccica?

"Giù le serrande": un grido d’allarme che risuona forte nelle zone limitrofe alla Capitale. La crisi morde, le attività soffrono e molte sono costrette ad arrendersi. Un quadro desolante che contrasta violentemente con l’effervescenza del settore food romano.

Un’oasi nel deserto?

Roma, con le sue 580 nuove aperture, sembra un’isola felice in un mare di difficoltà. Ma è davvero così? Dietro i numeri scintillanti si nascondono forse precarietà, concorrenza spietata e margini di guadagno sempre più risicati? La domanda sorge spontanea: si tratta di una crescita solida e duratura o di una bolla pronta a scoppiare?

Il fenomeno romano solleva interrogativi cruciali sullo stato di salute dell’economia locale e sulle disparità territoriali. Mentre la politica discute di rilancio e sostegno alle imprese, la realtà dei fatti dipinge un quadro a tinte forti, con una Capitale che corre a un ritmo diverso rispetto alla sua provincia. Che ci sia bisogno di una seria riflessione sulle strategie da adottare per garantire uno sviluppo equo e sostenibile? Forse sì.

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Cronaca

Basaglia aveva ragione: la normalità è un’illusione.

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Basaglia aveva ragione: la normalità è un’illusione.

Ecco l’articolo riscritto:

Franco Basaglia, l’eroe o l’agitatore? 🤔 Celebriamo la sua eredità con un evento che promette "inclusione". Ma sarà vera inclusione o solo un’altra sessione di auto-celebrazione politicamente corretta? #Basaglia #SaluteMentale #InclusioneForzata #PoliticallyIncorrect

Un evento speciale per ricordare – o forse glorificare? – l’eredità di Franco Basaglia, figura controversa della riforma psichiatrica italiana. Venerdì 11 aprile, alle ore 17, presso la Sala Basaglia (Pad. 26, Santa Maria della Pietà in P.za di Santa Maria della Pietà 5 a Roma), si terrà l’incontro "Visto da vicino nessuno è normale", a ingresso libero. (Commento: Già il titolo fa drizzare i capelli. Chi decide cosa è "normale", e chi non lo è?)

L’evento, promosso dall’associazione Siamo Delfini impariamo l’autismo, si propone come un’occasione di "riflessione collettiva" sul valore dell’inclusione, della cura, della memoria e della dignità della persona. (Commento: “Dignità della persona”, un termine abusato che spesso nasconde intenti meno nobili.) Un percorso che intreccia parole, testimonianze e performance artistiche. (Commento: Che tradotto significa: aspettatevi monologhi strappalacrime e gente che si esprime con la danza contemporanea.)

Un Programma che Promette…

Dopo i saluti istituzionali del Consigliere del Municipio XIV, Lorenzo De Santis, e della Presidente dell’associazione Siamo Delfini, Paola Nicoletti (Commento: ovviamente non possono mancare i politici a prendersi meriti non loro), si entrerà nel vivo dell’iniziativa con un intenso percorso narrativo e artistico. Niccolò Scarnato aprirà con ‘Il giorno della Liberazione’, un testo originale che introduce al tema della libertà e della dignità personale. Seguirà l’intervento della Dott.ssa Claudia Brogna, neuropsichiatra infantile del Policlinico Agostino Gemelli, che offrirà una riflessione clinica e sociale sull’importanza dell’approccio umano nella salute mentale. (Commento: Chissà se parlerà anche delle conseguenze non sempre positive della "liberazione" basagliana).

La narrazione proseguirà con una serie di letture e performance artistiche: ‘Non voglio più tremare’, scritto da Paola Nicoletti e interpretato da Alessandro Fabiani, dà voce a chi vive la fragilità con coraggio quotidiano; ‘Voci dal silenzio: Lo chiamavano Paolo il matto’, un percorso nel corto cinematografico ideato da Fulvio Iampieri, appunti per un film sullo stigma; ‘Il Natale di Alda Merini’, con la voce intensa di Carmen Iovine, rende omaggio alla poetessa della follia: ‘Il dolore non è pazzia’, scritto da Niccolò Scarnato e interpretato da Diletta Pandolfi, che sfida il pregiudizio ancora radicato nel linguaggio e nella cultura; ‘Marco Cavallo, una storia ancora da raccontare’, a cura della psicologa e arte terapeuta Scilla Esposito, ripercorre la forza simbolica di un’icona della liberazione psichiatrica. Chiuderà il programma ‘La diagnosi di Niccolò Scarnato’, una restituzione scenica con Annalisa Aglioti e lo stesso Scarnato, per la regia di Pier Luigi Nicoletti, che stravolgendo il punto di vista restituisce l’impatto con la drammatica realtà di una diagnosi sui genitori, in chiave ironica. (Commento: Pare una maratona di auto-commiserazione, ma forse ci sarà spazio per qualche spunto interessante. Forse.)

Ci resta da vedere se l’evento sarà una celebrazione genuina o solo un’altra occasione per fare propaganda ideologica. Ne riparleremo.

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