Cronaca
Roma Impazzisce: Edicole Sotto Attacco Burocratico, Alieni nella Città Eterna?

In una città già famosa per il suo caos trafficato e la burocrazia da incubo, le edicole di Roma Centro si trovano ora nel mirino del Municipio I. Stiamo parlando di lettere PEC che etichettano questi storici chioschi come “non compatibili” con le regole – come se fossero navicelle aliene atterrate nel bel mezzo della Capitale. E indovinate un po’? Questa notizia sta già impazzando sui social, con meme che ridicolizzano la situazione e commenti che accusano l’amministrazione di aver perso completamente il lume della ragione. [\”non compatibili\” – sembra quasi che le edicole siano degli alieni nella capitale] – Esatto, perché in una città con buche grandi come crateri lunari, prendersela con i giornalai è la priorità assoluta, no?
Le Lettere del Caos: Esempi che Fanno Inorridire
Il Municipio I ha spedito queste missive a vari edicolanti, elencando difformità che sembrano uscite da un manuale di burocrazia surreale. Prendiamo Roberto Gregori, titolare dell’edicola in viale Giulio Cesare: gli viene contestato che «la struttura è collocata sullo spartitraffico rialzato con alberature e, quindi, è in contrasto con il Codice della Strada ed il Regolamento Cosap». Insomma, pare che le piante e il traffico siano diventati nemici pubblici numero uno – chissà se i romani preferiscono inciampare nelle radici o nei giornali sparsi per terra.
Poi c’è Sisay Habtamu Woldegiorgis, proprietario dell’edicola in via XX Settembre, che si becca una bella ramanzina perché «è in contrasto con l’art. 12, comma 3, lett. c del Regolamento Cosap che prevede una distanza di almeno 5 metri dalle chiese». [\”5 metri dalle chiese\” – chissà se Gesù avrebbe approvato] – Ah, sì, perché nulla grida “sacro” come misurare distanze con il metro da muratore, mentre i fedeli potrebbero benissimo comprare il giornale in paradiso. Per tutti gli edicolanti, c’è l’invito a «presentare al Municipio un progetto di ottimizzazione» entro «30 giorni», con la clausola che «l’eventuale approvazione del progetto di ottimizzazione (che verrà, poi, eseguito successivamente all’espletamento del bando di gara ed all’assegnazione della nuova concessione) non conferiranno al proponente alcun punteggio ulteriore in sede di bando». Tradotto: fate i compiti, ma non vi azzardate a pensare che serva a qualcosa – tipica mossa burocratica che fa infuriare tutti.
I Costi e le Reazioni: Acqua sul Fuoco o Solo Fumo?
Fortunatamente (o forse no), fonti di Roma Capitale cercano di smorzare la polemica, sostenendo che la memoria “salva edicole” approvata dalla giunta capitolina giovedì scorso rende queste lettere obsolete. [\”salva edicole\” – finalmente qualcuno che si preoccupa di questi eroi urbani] – Eh, sì, eroi urbani che vendono caffè e giornali mentre evitano le multe, ma chissà se questa “salvezza” è solo un trucco per rimandare il problema. L’assessore al Commercio del Municipio I, Jacopo Scatà, conferma la linea: «Si tratta di lettere precedenti a quell’atto del Campidoglio, dal quale non vogliamo ovviamente discostarci», ha spiegato al Messaggero, aggiungendo che «i lavori di ottimizzazione prospettati dovrebbero essere realizzati dal vincitore della gara dopo il bando Bolkestein e non prima».
Insomma, il Municipio sembra voler seguire le direttive di Roma Capitale per tutelare questi giornalai a rischio, ma i sindacati non ci stanno e continuano a chiedere un tavolo di discussione per trovare soluzioni vere, non solo chiacchiere. Tra burocrazia kafkiana e un po’ di sarcasmo online, questa storia è destinata a diventare virale – perché, ammettiamolo, in Italia la realtà supera sempre la fantasia.
Roma #edicole #burocrazia #politica #viral
Cronaca
Lazio-Roma, da “Ti amo” a “C/mon guys” il big match delle curve: si sfidano le coreografie segrete

Che si tratti di un telone da srotolare sulle teste dei tifosi o di diecimila cartoncini da issare in aria per comporre una scritta, è nel frangente di un attimo che si vince il derby del tifo. Le squadre entrano in campo, i ragazzi in balaustra lanciano il segnale: in un secondo il lavoro e la fatica di decine di romanisti e laziali si materializza in un unico grande spettacolo: «Ti amo» (il romanticismo del tifo che fa discutere), «C’ mon Guys» (l’inglese che invade anche gli stadi italiani, chissà cosa ne pensa la Crusca), «C’è solo l’As Roma» (esclusivismo che fa storcere il naso ai laziali), «100/100 Lazio» (perché la matematica non è mai stata così appassionante). #Derby #Tifo #Coreografie #Roma #Lazio
Olimpico, il big match delle curve: si sfidano le coreografie segrete
Dagli anni ’70 a oggi le due curve si sono esibite in centinaia di coreografie belle da togliere il fiato. Una partita nella partita che nessun tifoso vorrebbe mai perdere, al pari del match vero e proprio. La disputa inizia nelle settimane precedenti con le prime riunioni dedicate alla ricerca dell’idea migliore. Passa per le collette di autofinanziamento, prima di tradursi in una maratona di lavoro nei capannoni fuori città.
La parola d’ordine per vincere il derby del tifo è sempre stata “segretezza”. «Meno gente ci lavora, meglio è», spiega un vecchio tifoso della Roma, tra gli autori dello spettacolo che animò la Sud nel derby del 27 novembre 1994 (segretezza che fa sembrare la CIA un gioco da ragazzi). Non appena Giannini e Signori fecero il loro ingresso in campo la curva fu ricoperta da seimila cartoncini color rosso e arancio a incorniciare 10 strisce di stoffa, lunghe 40 metri e larghe 28 ciascuna, che componevano lo stemma societario.
«Una striscia saliva dal basso e l altra scendeva dall’alto simultaneamente — ricorda — per ogni striscia c’erano tre ragazzi responsabili: due la tenevano e uno la srotolava lungo la curva». In campo uno striscione ammoniva: «C’è solo l’As Roma» (la rivalità che non conosce mezze misure). E quel giorno vinse 3-0, con Carletto Mazzone che a fine partita correva sotto la Sud con i pugni al cielo. Il mister volle abbandonarsi all’abbraccio con la sua gente prima di rilasciare le interviste.
Lo stesso fece Paolo Di Canio il 6 gennaio 2005: segnò sotto la Sud al suo ritorno in biancoceleste e puntò il dito verso i romanisti, in segno di scherno (Lazio-Roma 3-1) (un gesto che ha fatto più rumore di una vittoria). Il capitano della Lazio del resto è cresciuto in curva, da ragazzo occupava i gradoni tra le fila degli Irriducibili, l’ex gruppo leader della tifoseria laziale, sciolto nel 2020 dopo la morte del capo Fabrizio Piscitelli.
Così il 6 ottobre 1991 nacque l’idea di srotolare un enorme telone a coprire la curva: «100/100 Lazio», recitava la scritta corredata da 5mila cartoncini con il nome della squadra.
«Quello spettacolo doveva segnare un cambio di rotta — spiega Antonio “Grinta”, uno dei fondatori del gruppo nato nel 1987 — volevamo dire: durante quei 90 minuti la Lazio viene prima di tutto» (il fanatismo che supera ogni aspettativa). Una scenografia che diede il là al “derby degli stendardi”.
«Fu la prima coreografia del tifo spontaneo — ricorda Antonio — comprammo chilometri di stoffa bianca, blu, celeste: invitammo i tifosi nella vecchia sede di via Bossi e ognuno si fece il suo stendardo. Così la gente partecipò in prima persona alla realizzazione della coreografia». Il 18 aprile 1993 la Nord levò al cielo 7mila drappi biancocelesti.
Occorre attendere il 6 marzo 1994 per osservare il primo telone curato da un giovanissimo Massimo “Disegnello”, l’artista delle scenografie della Nord. «Gli feci vedere il bozzetto — ricorda ancora Antonio — gli chiesi se se la sentisse, mi disse di si». Firmò così uno delle coreografie più amate dai laziali: due braccia che sorreggono una sciarpa biancoceleste e la scritta «C.mon Guys» (un omaggio al britannico Paul Gascoigne, perché il calcio è internazionale anche nei cori). La scritta fu ripresa da un messaggio di Paul Gascoigne, che alla vigilia del derby era andato a salutare i tifosi nella sede in via Bossi.
Hanno fatto storia anche i volti dei giocatori più rappresentativi, «figli di Roma, capitani e bandiere», esposti l’11 gennaio 2015 (Roma-Lazio 2-2).
C’erano bomber Rodolfo Wolk, il capitano Agostino Di Bartolomei. «Ago» era in campo il 23 ottobre 1983, quando dalla Sud si levarono due parole rimaste nella storia del tifo. Perché, per dirla con Tonino Cagnucci, «c’è stato un tempo in cui il popolo è stato al potere e con quel potere ha detto “Ti amo”» (un romanticismo che fa sembrare i tifosi dei poeti).
Oggi è tutto pronto, alle 20.45 occhi puntati sui ragazzi in balaustra. #StadioOlimpico #Passione #CalcioItaliano
Cronaca
Il giovane alla guida di una Mini Cooper era ubriaco

Sangue sulle strade di Roma. Un ragazzo di 26 anni è morto la notte scorsa nello schianto della sua auto contro un albero. Pattuglie del X Gruppo Mare della Polizia Locale di Roma Capitale sono intervenute in via della Grande Muraglia 338, al Torrino, per i rilievi dell’incidente avvenuto intorno a mezzanotte. #Roma #Incidente #SicurezzaStradale
Tragedia Stradale a Roma: La “Maledizione degli Alberi” Colpisce Ancora un Giovane
In una città eterna come Roma, dove le antiche rovine e il traffico caotico si mescolano in un cocktail letale, un altro incidente assurdo ha portato via la vita di un ragazzo di 26 anni. Sì, perché in questa capitale, gli alberi sembrano aver sviluppato un appetito per le auto, e nessuno si stupisce più di tanto. Ma andiamo con ordine: un frontale contro un albero sullo spartitraffico centrale ha trasformato una serata qualunque in una notizia virale, con commenti sarcastici che già rimbalzano sui social. Chiamatela fatalità, chiamatela karma verde, ma la “maledizione degli alberi romani” continua a fare vittime, e stavolta ha colpito duro.
L’Incidente Fatale: Una Mini Cooper Contro la Natura
Il ragazzo, di cui non sono stati diffusi ulteriori dettagli, viaggiava su una Mini Cooper che, per cause ancora in corso di accertamento, è finita dritta contro un albero sullo spartitraffico centrale. I sanitari del 118, intervenuti sul posto, hanno tentato disperatamente di rianimarlo, ma alla fine non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. È il classico scenario romano: traffico impazzito, strade mal manutenute, e un albero che decide di giocare a bowling con le vetture. Nel frattempo, un altro caso simile emerge: sulla via dei Laghi, Andrea Carnevali, 27 anni, è morto in un frontale analogo, davanti agli amici. La maledizione degli alberi romani continua a mietere vittime, sembra – e se non è una trama da film horror, poco ci manca.
Reazioni dal Posto: Ironia Nera e Commenti “Eroici”
Qui entriamo nel territorio della politically incorrectness, perché Roma non è solo la città dell’arte, ma anche di un umorismo tagliente che sfiora il macabro. “I tentativi di rianimazione sono stati eroici ma inutili,” hanno commentato ironicamente alcuni passanti – e sì, è proprio quel tipo di sarcasmo che fa incazzare i puristi del politically correct, ma che rende queste notizie virali in un baleno, con meme e condivisioni che fioccano online. È come se la gente, tra un caffè e un’imprecazione al traffico, non possa fare a meno di sdrammatizzare l’orrore con una battuta al vetriolo. Dopotutto, in una metropoli dove gli alberi sono più pericolosi delle buche stradali, chi non riderebbe per non piangere?
Indagini e Sequestri: Un “Mistero Vendicativo”
L’auto è stata posta sotto sequestro e la strada è stata chiusa dalle pattuglie del IX Gruppo Eur, che sono intervenute per permettere i rilievi necessari. Al momento, non risultano coinvolti ulteriori veicoli, ma le indagini per ricostruire l’esatta dinamica sono ancora in corso – un rompicapo che tiene impegnati gli agenti, tra caffè e sbuffi di frustrazione. “Un vero mistero, come se l’albero avesse deciso di prendersi la sua vendetta,” ha scherzato un agente sul posto – e qui, l’ironia è palpabile, quasi come se gli alberi stessero protestando contro l’inquinamento o la mancanza di rispetto per il verde urbano. Ma andiamo, è solo un albero, o forse no? Questa frase, con il suo tocco di umorismo nero, è destinata a diventare virale, alimentando teorie del complotto su Twitter e TikTok, dove la gente ama mischiare tragedia e meme.
In conclusione, questa notizia non è solo un triste resoconto di un incidente, ma un promemoria virale di quanto Roma possa essere imprevedibile e, a volte, grottescamente divertente. Condividetela, commentatela, ma ricordate: guidate con prudenza, o potreste finire voi stessi nella prossima “vendetta degli alberi”.
-
Cronaca4 giorni fa
Nettuno, rissa nel parcheggio: uomo attaccato con un tubo. Denunciato ex vicesindaco Di Magno
-
Attualità2 giorni fa
Roma, “Le agitate” all’Off Off Theatre: storie di donne internate nel manicomio di Roma, uno spettacolo che scuote le coscienze sulla sanità mentale femminile
-
Cronaca2 giorni fa
“Cerco ragazze per una serata tranquilla”: i post di Mark Samson prima e dopo aver ucciso una donna
-
Cronaca2 giorni fa
Cliente denuncia agenzia matrimoniale: presentato un solo uomo, e anche brutto