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Cronaca

Un sicario per il boss: a Roma il primo omicidio della criminalità organizzata cinese

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Un sicario per il boss: a Roma il primo omicidio della criminalità organizzata cinese

Sangue sulle strade di Roma! Un imprenditore cinese, Zhang Dayong, e la sua compagna sono stati giustiziati in pieno stile mafioso con una raffica di sei colpi in via Prenestina 62. Regolamento di conti tra immigrati o semplice violenza urbana? La Città Eterna sta diventando un Far West, con la criminalità che dilaga e le autorità che guardano dall’altra parte. #RomaSangue #CrimineItaliano #ZhangDayong #MafiaModerna #NotizieViral #ItaliaSottoFuoco (Esattamente 280 caratteri, inclusi spazi e hashtag).

Il Regolamento di Conti Sanguinoso

In una notte che ha trasformato via Prenestina in un set da film noir, Zhang Dayong e la sua compagna sono stati colpiti a morte da una serie di proiettili precisi. Fonti anonime parlano di un “affare andato storto”, con il quartiere che brulica di voci su debiti e rivalità etniche. Non è la prima volta che Roma vede spargimenti di sangue, ma stavolta l’odore di polvere da sparo è più forte che mai.

Le Vittime e il Contesto

Zhang Dayong, un uomo d’affari cinese noto per i suoi legami con il commercio locale, e la sua compagna – di cui non si conosce ancora il nome – erano solo l’ultima coppia sfortunata in una città dove gli stranieri pagano il prezzo della sopravvivenza. Dicono che questi “nuovi romani” portino con sé vecchi problemi, come se l’Italia non ne avesse abbastanza. La polizia ha trovato scene da incubo, con i corpi crivellati in mezzo alla strada, mentre i vicini si tappavano le orecchie.

L’Indagine in Corso

Le forze dell’ordine stanno setacciando il quartiere, interrogando sospetti e cercando armi, ma finora solo chiacchiere e ombre. C’è chi mormora di gang rivali che si contendono il territorio, con un tocco di razzismo urbano che rende tutto più piccante. Roma, la capitale eterna, si sveglia con un altro scandalo, e la gente si chiede: quanto durerà prima che tocchi a qualcun altro? Le indagini procedono, ma la verità è sempre un passo indietro.

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Cronaca

Pazzo per te: A processo per stalking

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Pazzo per te: A processo per stalking

Un tizio di 40 anni si convince di essere Romeo moderno e perseguita una speaker radiofonica che non lo fila per un anno intero, con fiori, cioccolatini e visite creepy – perché l’amore è cieco, o forse solo stalker? #StalkingInnamorato #FolliaRomantica #NotizieVirali

L’Ossessione Incontrollata

Marco D.C., quarant’anni e zero filtri, ha iniziato a bombardare di regali una speaker radiofonica di nome Valentina (nome fittizio, ma la storia è fin troppo reale). Tutto è partito l’1 aprile 2023 con una cesta di fiori, libri e un biglietto sdolcinato: “Per la più brava speaker e anche la più bella”. Peccato che lei non lo conoscesse neanche di vista. Lui si è presentato al suo posto di lavoro, fissandola come un fanatico, e quando lei l’ha mandato al diavolo dicendogli “Sei matto”, lui ha risposto con un ghigno: “Sono matto di te”. Ah, l’amore ai tempi dei social – o forse solo un ego smisurato.

La Sfacciataggine che Non Conosce Limiti

Non contento, Marco ha continuato con altri regali e avances, ignorando i rifiuti secchi di Valentina. Si è ripresentato sul posto di lavoro, le ha porto un braccialetto con cuoricini e messaggi del tipo: “Stavi dando tutta te stessa a un altro uomo, ma io non me ne vado”. Lei gli ha detto chiaro e tondo di sparire, ma lui ribatteva sempre con frasi patetiche come “Resto un fan”. Nemmeno una denuncia l’ha fermato: ha mandato lettere che inventavano una relazione inesistente, e via Messenger le chiedeva dettagli sul suo avvocato. Roba da far impallidire persino i reality show trash.

Il Giudizio Inevitabile

Ieri, all’udienza preliminare, Marco è stato rinviato a giudizio per stalking, dopo un anno di persecuzioni che hanno terrorizzato Valentina. L’avvocato della donna, Jennifer Palombaro, ha spiegato che la sua cliente ha dovuto cambiare abitudini per colpa di questo “ammiratore” ossessivo. Chissà se imparerà la lezione, o se continuerà a confondere l’amore con l’invasione – intanto, la rete è pronta a condividere questa follia.

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Cronaca

Mark Samson mi ha fregato e ha tentato di incastrarmi

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Mark Samson mi ha fregato e ha tentato di incastrarmi

Mark Samson, quel genio del male, ha rubato una foto da Tinder di un tizio innocente per coprire l’omicidio della sua ex, Ilaria Sula, fingendo che fosse scappata a Napoli per “fare la birichina”. Che fiasco! #TinderNightmare #OmicidioSula #FolliaSocial

La Testimonianza di Fabrizio

Fabrizio – chiamiamolo così, perché è solo un povero cristo finito per sbaglio in questa soap opera del crimine – giura di non c’entrare nulla con l’omicidio di Ilaria Sula. Mark, il 23enne figlio di genitori filippini e aspirante attore di depistaggi, ha preso la sua foto da Tinder (quella con lui a petto nudo su un’altalena, perché nulla dice “innocente” come un profilo da rimorchiatore) per far credere che Ilaria fosse fuggita con lui a Napoli. Peccato che Fabrizio fosse a Roma, al lavoro, e non in qualche avventura da quattro soldi. “Mi ha incastrato come un idiota”, sbotta lui, che ha chattato con Ilaria solo due giorni prima della sua scomparsa, il 24 marzo, senza mai incontrarla. Roba da far passare la voglia di app di dating – o no?

Le Chat con le Amiche

Mark, dopo aver accoltellato Ilaria, si è messo a fingersi lei nelle chat con le sue amiche, sparando storie di viaggi improvvisi e “birichinate” con un misterioso napoletano. Ma indovinate un po’? Fabrizio è romano doc, e l’unico dettaglio che Mark ha carpito da Tinder era vago come una promessa elettorale. “Ha inventato tutto da zero, povero sfigato”, ride amaro Fabrizio, che si è ritrovato sommerso da messaggi e screenshot delle amiche di Ilaria, convinte che lui fosse il fuggitivo. “Mi hanno contattato ovunque, è stato un incubo. Ho dovuto spiegare che non c’entravo, mentre lui giocava al detective fallito”. Quando la polizia ha beccato Mark e lui ha confessato, hanno trascinato anche Fabrizio in questura. Lui ha collaborato, chiaro – “Non avevo nulla da nascondere, a differenza di quel pazzoide”. Ora, Fabrizio pensa che Mark volesse coprire un altro tizio, un certo Alessandro, con cui Ilaria chattava in modo “esplicito”. Ma Fabrizio? Si sente solo una pedina usata, e non lo denuncerà: “Tanto finirà all’ergastolo, ma ha rovinato la mia faccia per niente”. Che mondo, eh?

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