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Cronaca

Uomo fermato spacca il vetro della volante a testate con gesto di ribellione contro la polizia

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Uomo fermato spacca il vetro della volante a testate con gesto di ribellione contro la polizia

Un folle inseguimento a notte fonda a Tor Bella Monaca: tre cileni in fuga dalla polizia, con droga e denaro in auto. #TorBellaMonaca #Inseguimento #Polizia

Un folle inseguimento ha sconvolto le strade di Tor Bella Monaca la scorsa notte, quando tre cileni a bordo di un’auto hanno ignorato l’Alt imposto dalla polizia, dando vita a una spettacolare caccia all’uomo. Le volanti della polizia hanno dovuto inseguire i fuggitivi per diversi chilometri, con le auto che hanno preso strade contromano e sono passate con semafori rossi, fino a quando l’inseguimento si è concluso con un incidente: la macchina dei fuggitivi si è schiantata contro un veicolo parcheggiato.

Gli agenti sono intervenuti immediatamente, bloccando i tre cileni, tra cui una ragazza. La situazione è degenerata quando uno dei malviventi ha iniziato a scalciare e a colpire con pugni, costringendo i poliziotti a usare lo spray al peperoncino. Ma non è finita qui: l’uomo ha continuato la sua resistenza sferrando alcune testate una volta all’interno della volante, arrivando persino a spaccare un finestrino blindato.

All’interno dell’auto, presa a noleggio, sono stati trovati 5 pezzi di marijuana e 7 involucri di hashish per un totale di circa 25 grammi, oltre a 700 euro in banconote di vario taglio. I due uomini e la donna sono stati arrestati per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, oltre che per reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Secondo le prime indagini, i tre arrestati sarebbero parte della rete di spacciatori attivi nelle piazze di Tor Bella Monaca. Le indagini proseguono per determinare il loro esatto ruolo in questa rete di criminalità locale.

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Cronaca

Concessioni balneari di Ostia: al comune di Roma oltre 150 richieste, un afflusso record di speculatori

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Concessioni balneari di Ostia: al comune di Roma oltre 150 richieste, un afflusso record di speculatori

Rivoluzione spiagge a Ostia: scaduto il termine per presentare le domande di partecipazione al bando per 31 concessioni demaniali. 99 richieste pervenute, nessuno stabile resterà deserto. #Ostia #Spiagge #Concessioni

Rivoluzione spiagge, avanti tutta. Alle 15 di oggi, 7 aprile, è scaduto il termine per presentare domanda di partecipazione alla gara pubblica che dovrà assegnare 31 concessioni demaniali con relativi stabilimenti sulle spiagge di Ostia. Chi temeva una bassa partecipazione è rimasto deluso: sono 99 le domande di imprese private arrivate sul tavolo della commissione del bando, formata da funzionari interni al Comune. Dunque nessun lotto è andato deserto.

In media ci sono tre società concorrenti per ogni stabilimento, visto che tutti gli attuali gestori hanno presentato domanda di partecipazione al bando. Tra i lidi messi a bando ci sono strutture storiche come Belsito, Bonaccia, Bussola, Elmi al Pontile, Vecchia Pineta: la metà degli stabilimenti di Ostia, la maggior parte delle strutture le cui concessioni sono scadute due anni fa dopo anni di proroghe. Rimangono infatti ancora otto stabilimenti da assegnare ai vincitori del bando del 2020, la cui istruttoria per verificare il rispetto dei requisiti è ancora in corso.

Infine ci sono cinque stabilimenti fra cui Mariposa, Aneme e Core, Peppino a Mare e Bettina che in base alla mappatura dei tecnici del dipartimento Patrimonio rischiano di essere demoliti: il loro destino è in fase di valutazione. Il Campidoglio dovrà comunque stringere i denti per garantire la stagione balneare che inizia a maggio: la Commissione avrà un mese di tempo per giudicare le offerte migliori e decretare la lista dei vincitori, sperando poi di evitare la roulette dei ricorsi e controricorsi da parte degli esclusi.

Ma c’è ottimismo anche sulle spiagge libere: sono 54 le domande arrivate nei giorni scorsi in Campidoglio per gli otto lotti messi a bando per essere affidati a imprese private che dovranno realizzare un chiosco in legno rimovibile e garantire i servizi di ristorazione, noleggio ombrelloni, pulizia e salvataggio.

“Roma Capitale sta lavorando con grande impegno per garantire che l’estate 2025 del mare di Roma si apra nel rispetto della legalità, della trasparenza e della piena fruibilità – ha dichiarato l’assessore al Patrimonio e alle Politiche abitative di Roma Capitale, Tobia Zevivogliamo che il litorale romano sia uno spazio pubblico vivibile, sicuro e aperto a tutti, simbolo di una città che cambia e si prende cura dei propri beni comuni”. Anche gli attuali gestori si dicono ottimisti: “Siamo fiduciosi di vincerlo, aspettiamo l’esito delle gare, forti dell’esperienza che abbiamo”, ha detto Massimo Muzzarelli di Federbalneari.

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Il killer ha agito con freddezza e insensibilità: il macabro dettaglio

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Il killer ha agito con freddezza e insensibilità: il macabro dettaglio

La madre di Mark Antony Samson confessa: "L’ho aiutato a pulire casa, a cancellare le tracce di tutto quel sangue" La madre del 23enne che ha ucciso a coltellate Ilaria Sula ammette il suo ruolo attivo dopo il delitto. Nors Man Lapaz è accusata di concorso nell’occultamento del cadavere. Il giudice: Samson "ha agito con freddezza e insensibilità". #cronaca #roma #giustizia

La madre di Mark Antony Samson, il 23enne che ha ucciso a coltellate Ilaria Sula, ha confessato durante un interrogatorio di oltre tre ore in Questura di avere avuto un ruolo «attivo» nelle fasi successive al delitto. Per lei, Nors Man Lapaz, è stata formalizzata l’accusa di concorso nell’occultamento del cadavere. Nell’ordinanza il gip afferma che Samson «ha agito con freddezza e insensibilità»: la giovane è stata aggredita «in modo brutale» da parte di una persona «di cui lei si fidava».

Ilaria Sula, in tremila ai funerali. Il dolore e la rabbia degli amici: «Ergastolo per l’assassino»

La confessione

Come ammesso dallo stesso 23enne, nelle ore successive al fermo, la mamma era in casa al momento dell’aggressione, quando il ragazzo ha ucciso con almeno tre fendenti la studentessa con cui aveva avuto una breve relazione sentimentale. A chiedere di essere interrogata, in base a quanto filtra, era stata la stessa donna che ha varcato l’ingresso della Questura, intorno alle 14:00 di lunedì, assieme al suo difensore. Davanti agli inquirenti è arrivata, quindi, come persona informata sui fatti ma la sua posizione è immediatamente cambiata alla luce delle sue affermazioni. Una vera e propria confessione su quanto compiuto nell’appartamento di via Homs, nel quartiere Africano della Capitale. Sul suo ruolo fin dal primissimo avvio delle indagini gli inquirenti hanno nutrito pesanti sospetti. Oltre ai dati fattuali, le celle del telefono della donna la collocano nella zona dell’abitazione, anche la logica ha portato gli investigatori a ritenere che Samson non avesse fatto tutto da solo come invece rivendicato dal ragazzo nel corso dell’interrogatorio di convalida dell’arresto durante quasi cinque ore nel carcere di Regina Coeli dove si trova tuttora detenuto.

L’omicidio

Il ragazzo ha spiegato di avere fatto sostanzialmente tutto in poco più di tre ore: ha aggredito Ilaria intorno alle 11:00 del mattino dopo avere letto sul suo cellulare un messaggio arrivato da un altro ragazzo. L’ha colpita al collo con un coltello da cucina provocando un violento shock emorragico. A quel punto è scattato il piano per fare sparire le tracce e in questo frangente è intervenuta la mamma dello studente. Non è chiaro se la donna abbia aiutato il figlio anche ad infilare il corpo di Ilaria nella valigia, dopo averlo avvolto in una busta e posto in un trolley. Mark avrebbe trascinato il bagaglio con il corpo della 22enne in auto intorno alle 14:00 per poi raggiungere la zona di Poli dove ha gettato il trolley. Al momento la versione sia del ragazzo che della madre sono al vaglio dei pm che contestano a Samson l’omicidio volontario aggravato. La posizione del padre, che appare più sfumata in quanto non sarebbe stato presente in casa all’ora indicata del delitto, resta comunque sotto la lente degli inquirenti. «I genitori del ragazzo sono distrutti dal dolore, increduli, ancora sotto shock, spaventati e chiedono sincero perdono per tutto quello che è successo», ha affermato lasciando la Questura l’avvocato Paolo Foti, difensore della madre dell’assassino.

Il padre di Ilaria: «Marcisca in carcere»

Ha chiesto «giustizia» la famiglia di Ilaria Sula e lo ha fatto per bocca del padre Flamur al termine del funerale celebrato a Terni. «Deve marcire in carcere» ha affermato riferendosi a chi l’ha uccisa. «Abbiamo salutato per l’ultima volta mia figlia Ilaria che ora sta su in cielo» ha detto ancora il padre. «Non meritava questa fine perché era veramente una figlia d’oro, un angelo» ha aggiunto. Per poi ringraziare «tutta la polizia». «Una ragazza d’oro, ci sono poche parole. Parlano tutte le persone che sono venute» ha ribadito il fratello Leon con i giornalisti.

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