Giovani rapinatori dei Parioli: “Faccio da stalker. Mi studio le vittime sui social!” #Roma #GiovaniDelinquenti #Rapine
Scandalo a Roma Nord, dove un gruppo di ragazzi benestanti si è lanciato in una serie di rapine e estorsioni. A dirlo è il 23enne Tancredi Antoniozzi, già noto alle forze dell’ordine, il quale non ha risparmiato dettagli su come sceglie le proprie vittime: "Ho le foto della gente. Mi studio dove abitano, me le seguo il pomeriggio, quando escono dalla palestra." Le sue parole, affiancate da una mente altrettanto inquietante, David Cesarini, lo hanno portato, insieme ad altri complici, sotto l’occhio vigile delle forze dell’ordine.
Il colpo da 20.000 euro
La dinamica della rapina che ha acceso i riflettori su questa baby gang è da film thriller: un rolex Daytona del valore di 20.000 euro viene sottratto a un ragazzo, per poi estorcergli ulteriori soldi fingendo di volerlo aiutare a recuperare l’orologio. Come riportano le indagini, l’intero piano è emerso grazie alla testimonianza di un complice pentito che ha deciso di parlare.
Minacce e intimidazioni
Le indagini sono partite da una denuncia presentata da Manuel Fiorani, un altro membro del gruppo, stanco di essere minacciato da Antoniozzi dopo aver rifiutato le sue richieste. "Ma che ti devo uccidere, perché mi hai fatto così?", è stato il commento di Antoniozzi in un momento di rabbia. Fiorani, nel tentativo di uscire da questo giro pericoloso, ha raccontato agli investigatori tutto ciò che sapeva. Le sue informazioni hanno confermato la sinistra organizzazione del gruppo, già vista da un giudice, il quale ha parlato di “spregiudicatezza” e di una “spiccata tendenza a delinquere”.
Le conseguenze dell’azione
Dopo l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Antoniozzi e Cesarini, con quest’ultimo già detenuto per violazione di arresti domiciliari, si aggiunge un nuovo capitolo alla cronaca nera della capitale. Con altri due complici ancora indagati a piede libero, le forze dell’ordine non possono far altro che osservare questa gioventù che gioca col crimine, certo di potersi nascondere dietro l’ombrello di una benestante normalità. Roma, ancora una volta, si trova a fare i conti con la realtà di una gioventù che sceglie il crimine come scappatoia.