Cronaca
ROMA Motociclista investito e derubato dai soccorritori

ROMA Mentre stava percorrendo un tratto di via del Pigneto un motociclista cinquantenne è stato tamponato da un automobilista.
Il motociclista, finito in terra, si è spaccato il polso. L’autore dell’incidente fintosi dispiaciuto ha accompagnato con la sua auto il centauro, che intanto aveva lasciato sul luogo dell’incidente la borsa che portava a tracolla, al vicino ospedale Figlie di San Camillo. L’investitore ha lasciato al ferito il suo cellulare e si è allontanato dall’ospedale. Quando la vittima ha chiamato al cellulare la persona che l’aveva investito si è reso conto che si trattava di un numero inesistente.
Non solo, con l’investitore era sparita anche la borsa che conteneva soldi in contanti e il bancomat. Che si sia trattato di un raggiro è dimostrato anche da alcuni prelievi fatti con il suo bancomat, segnalati dal suo cellulare con sms, mentre era in ospedale. Insomma ad agire sono state due persone. Una in auto che ha investito il motociclista e il complice entrato in azione subito dopo sottraendo la borsa. Gli investigatori stanno indagando.
Probabilmente i truffatori non volevano fare male al motociclista ma solo bloccarlo per portargli via la borsa. Il tamponamento però ha causato la caduta della vittima. All’uomo, sottoposto a un delicato intervento chirurgico, è stata applicata una piastra per rendere funzionante il polso lesionato. Quando si è ripreso dall’anestesia si è accorto che il numero del soccorritore era falso, che qualcuno aveva prelevato soldi con il suo bancomat e che era sparita la borsa.
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Cronaca
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Il colpo di scena dell’assessore Veloccia
Immagina una Roma senza barriere: l’assessore Maurizio Veloccia sta pianificando qualcosa di audace che potrebbe cambiare per sempre il volto della città. Al centro del suo progetto, la scomparsa delle mura attorno a una struttura iconica, trasformandola in uno spazio aperto e invitante. Ma cosa significa davvero questa mossa? Potresti essere sorpreso da come un semplice cambiamento potrebbe aprire nuove opportunità per i romani.
Accessibilità senza limiti: cosa sta per accadere
Con la piena accessibilità come obiettivo principale, il piano di Veloccia mira a eliminare ostacoli che hanno isolato questa struttura per anni. Pensa a parchi, monumenti o edifici storici che diventano liberamente esplorabili, attirando curiosi e turisti. È un’idea che fa gola a molti, ma quali sorprese nasconde? Le ripercussioni potrebbero essere più grandi di quanto sembri, con un potenziale impatto su come viviamo e ci muoviamo nella capitale. Non perdere l’occasione di scoprire i dettagli!
Cronaca
Il clochard che terrorizzava i sacerdoti nel cuore di Roma: una storia di pretese e tensioni quotidiane

#Hai mai immaginato un clochard che terrorizza preti e fedeli nelle chiese di Roma, armato di coltello e minacce? #RomaSconvolta #ClochardRibelle
La Vita da Incubo nei Luoghi Sacri
Immaginate una chiesa nel cuore di Roma, dove un uomo di 54 anni, Michele Gallina, ha fatto del luogo di culto la sua casa personale. Dormiva sui banchi, ricaricava il telefono e pretendeva soldi senza sosta, trasformando la pace in un vero incubo. I parroci di Santa Maria in Vallicella e Santa Lucia del Gonfalone hanno vissuto mesi di paura, con Gallina che non esitava a reagire con violenza se qualcuno osava contraddirlo. Condannato a un anno di reclusione per minacce, ha evitato una pena più dura per stalking, lasciando tutti a chiedersi come sia potuto accadere in pieno centro storico.
Le Accuse che Fanno Rabbrividire
Dalle indagini dei carabinieri, emerge un quadro agghiacciante: da fine 2022 a luglio 2024, Gallina ha reso impossibile la vita ai religiosi e ai fedeli. Si piazzava all’ingresso delle chiese, consumando alcol o fumando hashish, e si sdraiava sui banchi riservati ai fedeli, arrivando persino a borseggiarli. In un episodio choc, ha puntato un coltello al volto di un parroco, sibilando: “Ti taglio la faccia, da oggi avrai paura di me”. Non si fermava qui: con spintoni e scenate, bloccava le cerimonie, come quando ha impedito a don Cristian di dare la comunione, costringendo a cambiare gli orari delle messe. E nella chiesa di Santa Lucia del Gonfalone, la situazione era identica, con Gallina che dominava il sagrato e invitava altri clochard a unirsi.
Le Minacce che Non Lasciano Respiro
Ma le intimidazioni di Gallina andavano oltre, e non risparmiavano nessuno. Il giovane prete don Inaki è stato costretto a dargli soldi per farlo allontanare, tra frasi terrificanti come: “Attento a te, ho passato 20 anni in carcere e non ho paura di niente”. In un altro caso, ha aggredito un vicario di 78 anni, urlandogli in faccia: “Ti ammazzo, qui comando io!” dopo che l’anziano si era rifiutato di pagare. Persino una volontaria è finita nel mirino quando ha spiegato che non poteva spedire un’altra “Lettera del Papa” per chiedere fondi: “La voglio fare, altrimenti ti gonfio di botte”. E in passato, aveva già sferrato un fendente al collo di un altro prete, don Franco, fortunatamente senza gravi conseguenze. Una serie di episodi che fa sorgere una domanda: quanto può spingersi la disperazione?
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