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RECENSIONE FILM Basic Instinct a cura di Tommaso Bucciarelli

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RECENSIONE FILM Basic Instinct a cura di Tommaso Bucciarelli

La rubrica dedicata al cinema, questa settimana propone la recensione del film Basic Instinct a cura di Tommaso Bucciarelli

RECENSIONE FILM Basic Instinct – Siamo la società del tutto e subito, quelli delle lunghe chattate con persone mai viste che poi svaniscono, e questo istinto di base si è formato col tempo e non è naturale, ma è un Basic Instinct.

Basic Instinct è un thriller erotico prodotto da America, Francia ed Inghilterra nel 1992, della durata di 128 minuti, sotto la regia di Paul Verhoeven su soggetto di Joe Eszterhas, con il protagonista Michael Douglas (Nick Curran), Sharon Stone (Catherine Tramell) e Jeanne Tripplehorn (Beth Garner).

Nel primo week end, nelle sale americane incassò 15 milioni di dollari divenendo il film che fino a quel momento aveva avuto più spettatori all’esordio.

Sei in un ambiente ricco, nella camera da letto che ha uno specchio sul soffitto e dal quale vedi due persone che stanno compiendo un atto sessuale, nudi. Lei, una bionda della quale non si vede il viso, ad un certo punto si mette sopra di lui, prende un telo bianco e gli lega i polsi al letto, poi continuando a muoversi, ed al momento dell’orgasmo pugnala l’uomo diverse volte con un rompighiaccio.

Il detective Nick arriva sulla scena del crimine e, incontrando il collega ed amico Gus, vede la grande quantità di poliziotti che stanno lavorando al caso, molti dei quali sono intorno al corpo nudo ed esamime di una ex star del rock, e gli fanno vedere il rompighiaccio con il quale il defunto è stato ucciso.

Nick e Gas si recano nella villa di quella che è giudicata la ragazza che frequentava, Catherine, e ad accoglierli compare la bella Roxy, che li indirizza là dove Catherine si trova.

Raggiungono la ragazza, bionda, che risulta all’insaputa del fatto, e alle domande che le vengon fatte, partendo da quella se lo frequentava, correggendo Non lo frequentavo, lo scopavo, poi afferma che quella notte era stata in sua compagnia fino alla mezzanotte, poi era tornata nella sua casa, da sola, senza testimoni, e li invita ad uscire.

Nick passa dalla psicologa degli affari interni Beth, con la quel deve parlare perché in passato aveva accidentalmente sparato a due turisti cocainomani uccidendoli, e nei loro dialoghi lei gli chiede come vanno le pratiche sessuali, lui le risponde che senza di lei utilizza parecchio la mano, e quando Nick sta per uscire, Beth gli dice che le manca, sempre.

Si ritrovano tutte le forze dell’ordine interessate al caso per parlarne, e viene fuori che Catherine non ha precedenti, è stata promossa con 110 e lode, i genitori sono morti in un incidente aereo lasciandole 110 milioni di dollari, ha due lauree, una delle quali in psicologia, e fa la scrittrice. Nel suo ultimo libro racconta di una ex star del rock uccisa dalla ragazza che frequentava utilizzando il rompighiaccio mentre stavano facendo l’amore.

Ero giovanissimo, per non dire piccolo, e ricordo l’entusiasmo di chi lo vide al cinema e rimase colpito dalle scene di sesso e violenza in quegli atti che all’epoca erano ancora poco utilizzati nei film, e quando lo vidi in TV un paio d’anni dopo, devo ammettere che rimasi affascinato dalla sensualissima Sharon e dalla elegantemente eccitante Jeanne.

Controversie ce ne furono, legate e alle scene di sesso che sfiorano lontanamente il porno, e alle violenze agli atti collegate, l’uso costante delle sigarette nominate spesso, sennonché alle proteste dei movimenti gay per i quali i personaggi bisessuali e omosessuali sono dipinti come, forse non totalmente, ma perlomeno in parte negativi.

La scena che probabilmente hai visto diverse volte, è quella del famosissimo accavallamento di gambe che effettua Catherine dinnanzi ai poliziotti, ove è visibile la mancanza di intimo e la nudità della stessa; cosa che quando fu notata così chiara, fece arrabbiare Sharon, poiché non sapeva che sarebbe stato così evidente.

Per quello che posso scriverti riguardo alla mia nuova visione dell’opera, bisogna che ti garantisca l’ottima interpretazione dei tre che nomino, e il farti presente che fu uno, forse il primo, dei film che lanciò certi tipi di scene e la visione della bisessualità femminile che ad oggi è un must.

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Cronaca Roma, il Gullace è salvo: riapertura entro gennaio 2026

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Cronaca Roma, il Gullace è salvo: riapertura entro gennaio 2026

Cronaca Roma – La città Metropolitana di Roma è riuscita a reperire i fondi necessari per rendere nuovamente agibile il Liceo Teresa Gullace, dopo gli incendi che l’hanno devastato pochi mesi fa.

Cronaca Roma, Nessun Aiuto dal Governo: i Ragazzi Torneranno dopo Natale

Come riporta l’ANSA, il consigliere di Città metropolitana delegato a Edilizia Scolastica, Impianti Sportivi e Politiche della Formazione, Daniele Parrucci, ha fatto sapere che, grazie al rendiconto che verrà approvato verso fine Aprile, sarà stanzionato il milione e mezzo necessario per ripristinare l’agibilità della succursale del Gullace.

Gli Studenti della Sede Centrale e i Danni dell’Incendio: No Aiuti dal PNRR

Nonostante l’incendio sia stato riconosciuto come un vero e proprio attacco ai danni delle istituzioni, incapaci di gestire la situazione dell’istituto, alle prese con dei lavori che limitavano le lezioni da inizio anno, e nonostante la situazione critica della scuola -con gli studenti costretti a seguire le lezioni dividendosi in due turni- il Gullace non è riuscito ad intervenire né con fondi propri né con risorse del PNRR. Questo malgrado anche l’appello diretto del sindaco Gualtieri al Governo per un intervento straordinario.

Cronaca Roma, la Riapertura della Sede

I danni sono stati stimati per circa 2 milioni di euro ma, fa sapere Parrucci, i ragazzi potranno tornare a svolgere regolarmente le lezioni nella succursale dal periodo successivo alle vacanze di Natale.

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“Tor Bella Monaca terzo carcere romano”. Il presidente Nicola Franco chiede rinforzi

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“Tor Bella Monaca terzo carcere romano”. Il presidente Nicola Franco chiede rinforzi
“A Tor Bella Monaca oltre 2100 le persone sottoposte a misure alternative al carcere, secondo uno studio condotto dall’agenzia Lapresse. In pratica, dopo Rebibbia e Regina Coeli, il Municipio VI delle Torri è la terza casa circondariale di Roma, pur essendo a cielo aperto.
Data l’elevata criminalità certificata da questi dati preoccupanti, il controllo del territorio non può essere affidato esclusivamente alle attuali Forze dell’Ordine locali che tanto fanno, nonostante le inadeguate disponibilità di risorse e mezzi. Per questo, come istituzione municipale chiediamo un maggior numero di presidi e uomini, proseguendo quel percorso avviato da due anni a questa parte insieme al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, al Prefetto di Roma Lamberto Giannini e al Questore di Roma Roberto Massucci, al comandante provinciale della Guardia di Finanza Giancarlo Franzese e al comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri Marco Pecci”.
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