Cronaca
I riders scendono in piazza: proteste per il nuovo contratto

Mobilitazione nazionale organizzata dalla UGL rider a difesa della categoria: sotto accusa i nuovi contratti
Mobilitazione nazionale riders. E’ stata indetta una mobilitazione di protesta contro i nuovi contratti previsti per la categoria lavorativa dei riders , i grandi protagonisti dell’era Covid. Mai come in questo periodo di chiusure delle attività di ristorazione si era vista una tale diffusione del servizio di food delivery nelle case degli italiani. Un business enorme, che coinvolge una manciata di aziende che detengono il monopolio del settore, come Just Eat, Deliveroo e Glovo. Un lavoro che nasce senza garanzie contrattuali, ma di solito con partita iva o ritenuta d’acconto. A tal proposito è stata fatta una proposta di contrattualizzazione della categoria, che se a prima vista sembra garantire finalmente una maggiore sicurezza ai riders, si rivela essere un semplice specchietto per le allodole. Proprio per questo la UGL rider ha organizzato una mobilitazione nazionale. Vediamo i motivi.
I motivi della mobilitazione indetta da UGL
La UGL ribatte a tutti i punti del nuovo contratto, che sembrano promettere migliorie ma che invece non porterebbero giovamento alla categoria. Secondo quanti riportato nella locandina della manifestazione infatti, non sembra esserci né maggiore sicurezza né maggiori tutele, oltre al fatto di non poter scegliere liberamente la turnazione come avveniva prima. Inoltre ci sarà un forte ribasso del guadagno dovuto alla paga oraria fissa che prende il posto del rimborso per ogni singolo ordine consegnato nell’arco del turno. Questi ed altri temi saranno affrontati durante la manifestazione nazionale, che si terrà a Roma martedì 30 marzo dalle 10.00 alle 13.00, con punto d’incontro in Piazza Montecitorio
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