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Greta Beccaglia Cena di solidarietà per il tifoso: “Non è un violento”

Greta Beccaglia Cena di solidarietà per il tifoso nei guai dopo averla palpeggiata fuori lo stadio

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Greta Beccaglia Cena di solidarietà per il tifoso: “Non è un violento”

Greta Beccaglia Cena di solidarietà per il tifoso. E’ solo una delle iniziative messe in atto in difesa del ristorante anconetano, sostenitore della Fiorentina, che ha palpato la giornalista all’esterno del Castellani. Un gesto che gli ha provocato gravi conseguenze, penali ma soprattutto mediatiche, con una esposizione (negativa) ben oltre i normali livelli. Per questo, in queste ore amici e conoscenti si sono stretti attorno a lui, mostrando tutto il loro dissenso per una situazione che, col passare dei giorni, sta diventando sempre più incresciosa. Manifestazioni concrete sono previste a breve davanti al ristorante che l’uomo gestisce e che lunedì, subito dopo gli spiacevoli fatti, ha deciso di chiudere, probabilmente fino a quest’oggi. Il 45enne ha poi lasciato la sua abitazione e con la sua compagna si è rifugiato in un appartamento fuori città. Ed è qui che attualmente si trova, al riparo da giornalisti e curiosi. La sua cerchia non ha però per questo mancato di dimostrargli tutta la propria vicinanza.

E tra le più attive ci sono proprio le amiche, al lavoro per una cena di solidarietà. Con lo scopo, dicono, di “mostrare a tutti che Andrea non è un violento o uno che rispetta le donne“. L’evento dovrebbe tenersì con tutta probabilità lunedì prossimo, giorno in cui il locale osserva il riposo settimanale. Dovrebbero parteciparvi, secondo le ultime stime, circa 50 persone, tutte rigorosamente di sesso femminile. Un modo forte per dire a questo ‘gigante buono, papà speciale e amico di tutti’ (come lo ha definito la sua compagna) “Noi siamo con te

INSEDIAMENTO ABUSIVO SGOMBERATO A PONTE DELLE VALLI

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!

Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.

La sequenza degli eventi

Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.

Le implicazioni per la sicurezza

Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?

Fonte Verificata

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.

I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.

Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.

Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.

Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.

Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.

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