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Cronaca

Simonetta Cesaroni, giallo verso la svolta: tracciato l’identikit del killer della 20enne

Simonetta Cesaroni, le ultime informazioni provenienti dalle analisi e dagli accertamenti condotti dagli inquirenti della Dia

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Simonetta Cesaroni, giallo verso la svolta: tracciato l’identikit del killer della 20enne

Chi ha ucciso Simonetta Cesaroni? Chi è l’esecutore materiale dell’assassinio, avvenuto il 7 agosto 1990 in un palazzo di via Carlo Poma a Roma? Domande che a breve, dopo decenni di attesa, potrebbero finalmente avere una risposta. Chi indaga è infatti convinto che si tratti di qualcuno con sangue di gruppo A e che abitava o lavorava nello stabile dove la ragazza fu uccisa. Un soggetto inoltre finora estraneo all’inchiesta, nel cui ambito non sarebbe nemmeno mai stato ascoltato. Nonostante – si legge nella relazione, pubblicata da Il Messaggero.it – “avesse un notevole livello di confidenza con lo stabile, se non proprio con l’appartamento“.

SIMONETTA CESARONI, TRACCE DEL GRUPPO A SULLA SCENA DEL CRIMINE

Una persona con rapporti con Simonetta Cesaroni ben definiti: “Poteva contare sulla sua confidenza, approfittare della sua fiducia o, in via subordinata, non indurla in sospetto o allarme, quando si trovavano a tu per tu in isolamento“. E sulla situazione incideva anche il contesto: “Il palazzo era deserto per via dell’estate romana che spopola uno stabile al cui interno c’erano anche uffici“. Ma come si è giunti all’individuazione del gruppo sanguigno dell’assassinio? “Al gruppo A – spiega a tal proposito il documento – sono ricondotte le tracce ematiche rinvenute su interno, esterno e maniglia della porta della stanza dove fu trovato il cadavere“.

SIMONETTA CESARONI, DALLE TELEFONATE ANONIME AL SECONDO SOSPETTATO

La relazione mette inoltre in rilievo altri aspetti: su tutte, il fatto che Simonetta Cesaroni, all’inizio del suo servizio presso gli Alberghi della Gioventù, ricevette delle telefonate anonime. Interrogato in proposito, il padre rivelò che a fargliele era un “soggetto maschile, in apparenza gentile, educato e colto. Faceva apprezzamenti con garbo e più volte avrebbe chiesto alla ragazza ‘ma non mi riconosci?’. Forse perchè si erano già incontrati prima“. Inoltre, dopo averla uccisa, probabilmente per motivi di natura sessuale, con 29 colpi di pugnale, l’assassino si sarebbe dato alla fuga attraverso una scala secondaria. E qui entra in scena il secondo sospettato.

SIMONETTA CESARONI, LA VERITA’ A DICEMBRE?

Un funzionario statale, il quale conosceva persone che avrebbero potuto intervenire sulla scena del crimine e depistare le indagini. Proprio tra queste ultime ora la Procura, su indicazione della Commissione, sta cercando il possibile autore dell’omicidio. L’appuntamento è fissato tra novembre e dicembre, quando termineranno gli accertamenti della DIA. Solo allora, almeno questa è la speranza, si potrà fare finalmente chiarezza su una vicenda che da 32 anni riempie le pagine della cronaca, in attesa di ricevere la sospirata giustizia.

Cronaca

Femminicidio Ilaria Sula, analisi sulle tracce biologiche trovate in tutta la casa dei Samsun: una maledetta tragedia domestica

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Femminicidio Ilaria Sula, analisi sulle tracce biologiche trovate in tutta la casa dei Samsun: una maledetta tragedia domestica

Il sangue trovato nella casa di via Homs potrebbe essere quello della vittima. La polizia ha scoperto le tracce durante i sopralluoghi nella proprietà. #CronacaNera #Roma #Delitto #Polizia #Sangue

Scoperta Choc nella Casa di Via Homs

Durante i sopralluoghi nella casa di via Homs, la polizia ha fatto una scoperta agghiacciante: tracce di sangue che “potrebbero trattarsi del sangue della vittima”. La notizia ha scatenato un’ondata di commenti sui social, con molti utenti che si chiedono come sia possibile che in una città come Roma, considerata la culla della civiltà occidentale, si verifichino ancora crimini così efferati.

Il Mistero del Sangue

Le indagini sono ancora in corso e non è chiaro se il sangue appartenga effettivamente alla vittima, ma la frase “potrebbe trattarsi del sangue della vittima” ha acceso l’immaginazione collettiva. Alcuni hanno già iniziato a speculare su chi potrebbe essere il colpevole, con teorie complottistiche che coinvolgono persino personaggi politici locali, in un mix di realtà e fantasia che solo il web può generare.

Reazioni e Commenti

La notizia ha generato un dibattito acceso sui social, con commenti che vanno dal preoccupato al satirico. “Ecco cosa succede quando tagli i fondi alla sicurezza,” ha scritto un utente, mentre un altro ha aggiunto: “Forse il colpevole cercava solo di fare una carbonara perfetta.” Nonostante la gravità della situazione, l’umorismo nero non manca mai di far breccia tra gli italiani, sempre pronti a sdrammatizzare anche nei momenti più bui.

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Cronaca

In moto si schiantano a Porta Ardeatina, gravi tre centauri. Chiusa la Colombo per gli idioti al volante.

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In moto si schiantano a Porta Ardeatina, gravi tre centauri. Chiusa la Colombo per gli idioti al volante.

Tre centauri hanno perso il controllo delle loro moto a Roma, schiantandosi contro gli archi di Porta Ardeatina. Ricoverati al San Giovanni, nessuno è in pericolo. Incidenti del genere sono all’ordine del giorno, ma quando si tratta di giovani su Instagram, la notizia diventa virale #Roma #Instagram #Incidente

Si erano dati appuntamento su Instagram, pensa te, per un raduno di motociclisti. Il punto di ritrovo? L’obelisco dell’EUR, icona di modernità e luogo di ritrovo per chi ama sentirsi “trendy”. Ma da lì, il gruppo di “centauri” ha deciso di fare la “passeggiata” sulla Cristoforo Colombo, una delle strade più trafficate di Roma, e guarda caso, hanno perso il controllo delle loro moto e si sono schiantati contro gli archi di Porta Ardeatina. “Tre centauri sono stati ricoverati all’ospedale San Giovanni”. Nessuno di loro sarebbe in pericolo di vita, per fortuna, ma la questione è: era davvero necessario radunarsi lì per fare questa fine?

L’incidente, per il quale sono ancora in corso gli accertamenti della Polizia locale, è avvenuto intorno alle 17.30. Gli agenti, giunti sul posto, hanno chiuso la corsia centrale di via Colombo in direzione centro. Insomma, un pomeriggio tranquillo trasformato in caos per colpa di qualche “influencer” delle due ruote che forse voleva fare bella figura sui social. “Da accertare le cause dell’incidente” si legge, ma tra noi, sappiamo già che la colpa è di chi cerca il brivido facile e magari qualche like in più.

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