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Parroco romano scrive a Mr Rain: la commovente lettera indirizzata al cantante

Parroco romano scrive a Mr Rain: le bellissime parole su Supereroi, la canzone presentata a Sanremo

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Parroco romano scrive a Mr Rain. Reggente di una parrocchia alla Tuscolana, il sacerdote ha deciso di inviare una lettera al cantante di origine bresciana. Al centro, Supereroi, il brano che quest’ultimo ha presentato all’ultimo Festival di Sanremo e che si è classificato al terzo posto nella classifica finale. Mattia Balardi, questo il vero nome di Mr Rain, ha portato sul palco dell’Ariston un testo molto profondo, che prende spunto da una situazione personale per invitare a ‘chiedere aiuto’. E proprio le parole che ha usato hanno colpito non poco il parroco.

Mi hanno dato una grande forza. – scrive nella missiva – In esse ho ritrovato la bellezza del Vangelo. La forza nella debolezza, un bellissimo arcobaleno di speranza“. Il sacerdote ha rivelato di aver visto Sanremo (nonostante “ogni anno mi riprometto di non guardarlo“) e di essere rimasto meravigliato dall’esibizione di Mr Rain. Poi, citando una frase del testo della canzone, ha raccontato: “In quel momento qualcosa mi si è mosso dentro. Sentivo che quelle parole mi appartenevano, che facevano parte del mio bagaglio culturale. Così ho cercato di ricordarmi dove le avevo sentite“.

Dopodichè passa ad una serie di ringraziamenti per il cantante: “Hai portato a Sanremo una canzone coraggiosa, che parla di fragilità e fraternità. Hai avuto il coraggio di cantare insieme a bambini innocenti l’arte di essere fragili, l’umiltà di chiedere aiuto. In ogni parola della tua canzone trovo tanta verità e speranza“. E conclude: “Per me e molti altri hai già vinto, per aver portato all’Ariston un messaggio di luce e forza. Siamo supereroi solo se ci salviamo insieme, siamo invincibili vicini. Ogni cicatrice dell’altro è anche la nostra“.

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!

Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.

La sequenza degli eventi

Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.

Le implicazioni per la sicurezza

Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?

Fonte Verificata

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.

I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.

Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.

Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.

Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.

Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.

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