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Gli italiani come “indigeni bianchi”: l’ultima acrobazia linguistica dei dem

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Gli italiani come “indigeni bianchi”: l’ultima acrobazia linguistica dei dem

La nuova tendenza nel linguaggio dei partiti democratici è evitare ogni riferimento al colore della pelle quando si parla degli immigrati, ma sembra che gli italiani possano essere chiamati tranquillamente “indigeni bianchi”. Questa definizione viene utilizzata dalla consigliera del Partito Democratico Donata Bianchi durante un discorso al consiglio comunale di Firenze, dove si trova circondata da altri “indigeni bianchi”. Secondo la consigliera dem, l’assemblea comunale dovrebbe rappresentare la stessa proporzione di cittadini stranieri presenti nella città, che rappresentano circa un sesto della popolazione residente. Per raggiungere questo obiettivo, il primo passo proposto è estendere il diritto di voto ai cosiddetti “extracomunitari”.

La proposta della consigliera Bianchi mira ad “includere e favorire la partecipazione” delle persone straniere residenti da tempo a Firenze, riconoscendo il loro potenziale umano e contributo allo sviluppo della comunità. L’idea è di consentire loro di votare alle elezioni comunali, così come già possono fare i residenti con un passaporto dell’Unione Europea. Secondo la consigliera del Pd, è evidente che un consiglio comunale composto solo da “indigeni bianchi” non rappresenta più nessuno. Questo ha portato alla presentazione di un ordine del giorno da parte di due consiglieri di estrema sinistra per impegnare il Comune a sostenere il diritto di voto degli extracomunitari.

Tuttavia, c’è chi è contrario a questa proposta. Il capogruppo di FDI, Alessandro Draghi, ritiene che la scelta dei consiglieri comunali dovrebbe essere basata sulle preferenze degli elettori e non sul colore della pelle. Inoltre, fare votare gli extracomunitari non garantisce necessariamente che verranno eletti altri extracomunitari. Anche considerando la diversità delle comunità presenti a Firenze, come marocchini, iraniani, cinesi, peruviani, sarebbe difficile garantire una rappresentanza per ognuna di esse.

In definitiva, la consigliera Bianchi è nota per le sue posizioni radicali in merito all’inclusione e ai diritti. Ha presieduto la Commissione Pari opportunità, pace e immigrazione del Comune di Firenze ed è stata attiva nella lotta contro le discriminazioni di genere. La sua ultima battaglia riguarda la presenza dei troppi “indigeni bianchi” in Italia. Tuttavia, questa acrobazia linguistica dei dem non è stata accolta con favore da tutti.

Attualità

Cronaca Roma, il Gullace è salvo: riapertura entro gennaio 2026

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Cronaca Roma, il Gullace è salvo: riapertura entro gennaio 2026

Cronaca Roma – La città Metropolitana di Roma è riuscita a reperire i fondi necessari per rendere nuovamente agibile il Liceo Teresa Gullace, dopo gli incendi che l’hanno devastato pochi mesi fa.

Cronaca Roma, Nessun Aiuto dal Governo: i Ragazzi Torneranno dopo Natale

Come riporta l’ANSA, il consigliere di Città metropolitana delegato a Edilizia Scolastica, Impianti Sportivi e Politiche della Formazione, Daniele Parrucci, ha fatto sapere che, grazie al rendiconto che verrà approvato verso fine Aprile, sarà stanzionato il milione e mezzo necessario per ripristinare l’agibilità della succursale del Gullace.

Gli Studenti della Sede Centrale e i Danni dell’Incendio: No Aiuti dal PNRR

Nonostante l’incendio sia stato riconosciuto come un vero e proprio attacco ai danni delle istituzioni, incapaci di gestire la situazione dell’istituto, alle prese con dei lavori che limitavano le lezioni da inizio anno, e nonostante la situazione critica della scuola -con gli studenti costretti a seguire le lezioni dividendosi in due turni- il Gullace non è riuscito ad intervenire né con fondi propri né con risorse del PNRR. Questo malgrado anche l’appello diretto del sindaco Gualtieri al Governo per un intervento straordinario.

Cronaca Roma, la Riapertura della Sede

I danni sono stati stimati per circa 2 milioni di euro ma, fa sapere Parrucci, i ragazzi potranno tornare a svolgere regolarmente le lezioni nella succursale dal periodo successivo alle vacanze di Natale.

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Cronaca

Roma, donna presa a pugni nello stomaco mentre si reca al lavoro

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Roma, donna presa a  pugni nello stomaco mentre si reca al lavoro

Negli Stati Uniti, un pericoloso fenomeno conosciuto come “knockout game” ha avuto conseguenze letali. Questo inquietante “gioco” consisteva nell’aggredire ignari passanti con un pugno, senza motivo, solo per dimostrare forza davanti agli amici. Spesso, questi atti di violenza venivano filmati e pubblicati su piattaforme come YouTube. L’ultimo episodio simile si è verificato ieri mattina a Monteverde, dove una donna è stata colpita mentre si recava al lavoro.

Cosa è Successo

Una violenza improvvisa e inspiegabile ha colpito una quarantenne, lasciandola senza parole e senza fiato. Patrizia, nome di fantasia, stava camminando in via Federico Ozanam alle 8.55 del mattino quando un uomo l’ha attaccata, colpendola alla bocca dello stomaco. «Ero in strada e stavo andando verso l’ufficio, con le cuffie per ascoltare musica e camminavo velocemente. Poi, improvvisamente, un uomo mi ha colpito con un pugno,» racconta.

Nonostante la zona fosse trafficata e vicino al mercato di piazza San Giovanni di Dio, la vittima non ha subito ferite gravi. «Il colpo è stato forte, ma non ho lividi e non è stato necessario andare al pronto soccorso,» aggiunge Patrizia. Resta però lo shock e la paura nel quartiere. Dopo essere stata colpita, la donna ha osservato il suo aggressore, che la guardava con soddisfazione. «Un uomo sulla sessantina, corporatura robusta, con la carnagione chiara, indossava una t-shirt azzurra e aveva cicatrici sul braccio.»

La Risposta della Comunità

Patrizia ha subito denunciato l’accaduto ai Carabinieri della Stazione Gianicolense, dando il via a una caccia all’uomo. «È avvenuto tutto molto velocemente e nessuno si sente più al sicuro in un mondo così complicato,» conclude. Anche una passante ha sollevato preoccupazioni, commentando: «Ma è matto?» A fronte dell’indifferenza di molti altri passanti, questo episodio solleva nuovamente il dibattito sulla sicurezza pubblica.

L’ondata di violenza legata al “knockout game” è un segno dei tempi e delle problematiche sociali sottostanti che richiedono una risposta efficace per garantire la sicurezza dei cittadini. La sensibilizzazione e la vigilanza sono essenziali per prevenire ulteriori episodi di questo tipo.

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