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Trapianti di cellule staminali cordonali, scarseggiano le donazioni in Italia

Trapianti di cellule staminali cordonali: la situazione in Italia e nel mondo
Il trapianto di cellule staminali provenienti dal cordone ombelicale ha segnato un’innovazione nel trattamento di oltre 80 malattie, tra cui leucemie, linfomi, anemie e problemi immunitari. La Giornata mondiale del trapianto di cellule staminali cordonali, celebrata il 15 novembre, offre l’opportunità di condividere esperienze e testimonianze rilevanti. A livello globale sono stati effettuati oltre 40mila trapianti, ma le donazioni in Italia sono ancora limitate, con meno di 7mila nel 2022 e meno di 400 unità conservate in una banca pubblica.
Il primo trapianto di cellule staminali dal cordone ombelicale è stato effettuato nel 1988 a Parigi, portando alla guarigione di un bambino di 5 anni affetto da anemia di Fanconi. Questa svolta è avvenuta quando è stato scoperto che la sorella minore del bambino era un donatore compatibile, segnando così un momento cruciale nella storia del trapianto di cellule staminali.
Le cellule staminali dal cordone ombelicale rappresentano una risorsa alternativa per i pazienti che non trovano donatori compatibili. Queste cellule, che sono giovani, hanno una maggiore capacità di autorinnovamento e differenziamento, sono compatibili e presentano un minor rischio di rigetto. In Italia, la raccolta e conservazione del sangue cordonale presso strutture pubbliche è consentita solo in casi di patologie, mentre la conservazione privata familiare è possibile presso banche private.
La raccolta del sangue del cordone ombelicale è una procedura sicura per la mamma e il bambino. Sorgente, Gruppo FamiCord, ha lanciato un “Donation Program” che offre alle famiglie la possibilità di raccogliere e conservare gratuitamente il sangue cordonale per utilizzarlo in caso di necessità terapeutica. Attualmente, Sorgente è la più grande banca di cellule staminali in Europa e la terza al mondo in termini di campioni biologici conservati.
Attualità
Cronaca Roma, il Gullace è salvo: riapertura entro gennaio 2026

Cronaca Roma – La città Metropolitana di Roma è riuscita a reperire i fondi necessari per rendere nuovamente agibile il Liceo Teresa Gullace, dopo gli incendi che l’hanno devastato pochi mesi fa.
Cronaca Roma, Nessun Aiuto dal Governo: i Ragazzi Torneranno dopo Natale
Come riporta l’ANSA, il consigliere di Città metropolitana delegato a Edilizia Scolastica, Impianti Sportivi e Politiche della Formazione, Daniele Parrucci, ha fatto sapere che, grazie al rendiconto che verrà approvato verso fine Aprile, sarà stanzionato il milione e mezzo necessario per ripristinare l’agibilità della succursale del Gullace.
Gli Studenti della Sede Centrale e i Danni dell’Incendio: No Aiuti dal PNRR
Nonostante l’incendio sia stato riconosciuto come un vero e proprio attacco ai danni delle istituzioni, incapaci di gestire la situazione dell’istituto, alle prese con dei lavori che limitavano le lezioni da inizio anno, e nonostante la situazione critica della scuola -con gli studenti costretti a seguire le lezioni dividendosi in due turni- il Gullace non è riuscito ad intervenire né con fondi propri né con risorse del PNRR. Questo malgrado anche l’appello diretto del sindaco Gualtieri al Governo per un intervento straordinario.
Cronaca Roma, la Riapertura della Sede
I danni sono stati stimati per circa 2 milioni di euro ma, fa sapere Parrucci, i ragazzi potranno tornare a svolgere regolarmente le lezioni nella succursale dal periodo successivo alle vacanze di Natale.
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Cronaca
Roma, donna presa a pugni nello stomaco mentre si reca al lavoro

Negli Stati Uniti, un pericoloso fenomeno conosciuto come “knockout game” ha avuto conseguenze letali. Questo inquietante “gioco” consisteva nell’aggredire ignari passanti con un pugno, senza motivo, solo per dimostrare forza davanti agli amici. Spesso, questi atti di violenza venivano filmati e pubblicati su piattaforme come YouTube. L’ultimo episodio simile si è verificato ieri mattina a Monteverde, dove una donna è stata colpita mentre si recava al lavoro.
Cosa è Successo
Una violenza improvvisa e inspiegabile ha colpito una quarantenne, lasciandola senza parole e senza fiato. Patrizia, nome di fantasia, stava camminando in via Federico Ozanam alle 8.55 del mattino quando un uomo l’ha attaccata, colpendola alla bocca dello stomaco. «Ero in strada e stavo andando verso l’ufficio, con le cuffie per ascoltare musica e camminavo velocemente. Poi, improvvisamente, un uomo mi ha colpito con un pugno,» racconta.
Nonostante la zona fosse trafficata e vicino al mercato di piazza San Giovanni di Dio, la vittima non ha subito ferite gravi. «Il colpo è stato forte, ma non ho lividi e non è stato necessario andare al pronto soccorso,» aggiunge Patrizia. Resta però lo shock e la paura nel quartiere. Dopo essere stata colpita, la donna ha osservato il suo aggressore, che la guardava con soddisfazione. «Un uomo sulla sessantina, corporatura robusta, con la carnagione chiara, indossava una t-shirt azzurra e aveva cicatrici sul braccio.»
La Risposta della Comunità
Patrizia ha subito denunciato l’accaduto ai Carabinieri della Stazione Gianicolense, dando il via a una caccia all’uomo. «È avvenuto tutto molto velocemente e nessuno si sente più al sicuro in un mondo così complicato,» conclude. Anche una passante ha sollevato preoccupazioni, commentando: «Ma è matto?» A fronte dell’indifferenza di molti altri passanti, questo episodio solleva nuovamente il dibattito sulla sicurezza pubblica.
L’ondata di violenza legata al “knockout game” è un segno dei tempi e delle problematiche sociali sottostanti che richiedono una risposta efficace per garantire la sicurezza dei cittadini. La sensibilizzazione e la vigilanza sono essenziali per prevenire ulteriori episodi di questo tipo.
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