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Le zone di Roma più colpite da frane, voragini e allagamenti

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Le zone di Roma più colpite da frane, voragini e allagamenti

L’Emersione del Rischio Idrogeologico a Roma

Circa 70.000 cittadini romani affrontano quotidianamente il rischio idrogeologico, particolarmente evidente nelle aree di Ponte Milvio e Palatino. Le problematiche idrogeologiche, come buche, frane, voragini e allagamenti, sono comuni in tutta la città. Le piene dei fiumi Tevere e Aniene pongono oltre 71.000 persone in situazioni di pericolo. Questo fenomeno coinvolge 1.135 ettari e mette a rischio circa 300.000 persone insieme a 270 beni culturali di grande valore.

Il Piano del Comune di Roma

Per fronteggiare queste criticità, il Comune di Roma ha allocato un budget di un milione di euro destinato a un piano biennale. La ditta aggiudicataria dovrà agire prontamente per eliminare i pericoli esistenti e ridurre il rischio idrogeologico in tutta la città. Questa iniziativa è stata riportata da Il Messaggero come fondamentale intervento per migliorare la sicurezza dei cittadini.

Le Aree di Roma Maggiormente a Rischio

Le zone di Ponte Milvio, Tor di Quinto, Foro Italico, Infernetto, Acilia, Ostia, Tiburtina (San Basilio e Rebibbia), Prima Porta, Castel di Guido, Casal de’ Pazzi, Montesacro, Balduina e Flaminio sono particolarmente vulnerabili. Le aree del nord di Roma sono le più esposte al rischio di esondazione, mentre le zone nord-est e le aree industriali subiscono le conseguenze dei corsi d’acqua dell’Aniene. Ostia, Acilia, Infernetto e Ponte Galeria figurano tra le zone più pericolose con un alto numero di abitanti a rischio.

Altri Quartieri a Rischio

Anche quartieri come Tuscolano, Prenestino e Tiburtino, oltre a zone del centro storico come Aventino, Palatino ed Esquilino, e le aree occidentali di Portuense e Gianicolense, sono soggette a rischio idrogeologico. Nel complesso, l’intera città di Roma necessita di attenzione verso queste problematiche per garantire la sicurezza dei suoi cittadini.

Per approfondimenti, visita [questo link](https://www.fanpage.it/roma/frane-voragini-e-allagamenti-quali-sono-le-zone-piu-a-rischio-a-roma/).

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

Access Denied: A Roma chiusura di due tavole calde dopo l’invasione di blatte e topi. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina hanno scatenato l’intervento delle autorità. #Roma #Sanità #Cronaca

A Roma, due tavole calde sono state costrette alla chiusura a seguito di un’invasione di blatte e topi. Le condizioni igieniche erano talmente precarie che le autorità non hanno avuto altra scelta se non quella di intervenire immediatamente. La scoperta di blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina ha suscitato un’ondata di indignazione tra i cittadini.

Situazione Igienica Allarmante

Le ispezioni hanno rivelato una situazione igienica allarmante, con la presenza di blatte e topi che hanno infestato gli spazi dove vengono preparati i cibi. Questo ha sollevato seri interrogativi sulla sicurezza alimentare e sulla salute pubblica.

Reazione dei Cittadini

I cittadini romani, già stressati dalle numerose problematiche urbane, hanno reagito con rabbia e delusione. In molti si chiedono come sia possibile che tali condizioni siano state permesse di esistere fino a questo punto. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina è una frase che ha fatto il giro dei social, diventando virale e alimentando il dibattito sulla gestione della sanità pubblica.

Intervento delle Autorità

Le autorità hanno immediatamente chiuso i locali coinvolti, ma la questione non si ferma qui. Ora si pone l’interrogativo su come prevenire futuri episodi simili e se ci sia stata una qualche negligenza da parte degli enti preposti al controllo. La situazione richiede un’azione decisa e trasparente per garantire che la sicurezza alimentare non venga mai più compromessa in questo modo.

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro ha scatenato un putiferio sui social, con commenti che vanno dal sarcastico all’indignato. #Chiesa #Viterbo #Corruzione

Un recente scandalo ha colpito la comunità di Viterbo, dove un prete è stato accusato di vendere “assoluzioni e confessioni per 50 euro”. La notizia, che ha rapidamente fatto il giro del web, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni, mettendo in luce una pratica che molti considerano non solo eticamente discutibile, ma anche profondamente contraria ai principi della Chiesa Cattolica.

L’immagine che accompagna l’articolo mostra un messaggio di errore di accesso al sito di Fanpage.it, dove l’articolo originale era stato pubblicato. Il messaggio recita: "Access Denied. You don’t have permission to access ‘http://www.fanpage.it/roma/il-caso-del-prete-di-viterbo-che-vende-assoluzioni-e-confessioni-per-50-euro/‘ on this server. Reference #18.556fdd58.1744451943.8723" e rimanda a un link di errore: https://errors.edgesuite.net/18.556fdd58.1744451943.8723.

La reazione del pubblico è stata immediata e variegata. Alcuni utenti hanno commentato con ironia, chiedendosi se fosse possibile acquistare pacchetti famiglia o sconti per le festività, mentre altri hanno espresso un’indignazione più seria, sottolineando come la sacralità dei sacramenti non possa essere ridotta a una transazione commerciale.

La Chiesa locale non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma la vicenda continua a suscitare dibattito, con molti che si chiedono quali saranno le conseguenze per il prete coinvolto e se questo episodio possa portare a una riflessione più ampia sulle pratiche religiose e la loro gestione.

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