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Incendio misterioso al presepe di Subiaco: la statua della Madonna danneggiata

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Incendio misterioso al presepe di Subiaco: la statua della Madonna danneggiata

Incendio al presepe di Subiaco, provincia di Roma

Nella mattinata di oggi, intorno alle 10, un incendio è scoppiato nel presepe allestito a Subiaco, in provincia di Roma. Le immagini fornite dai carabinieri mostrano i danni subiti dalla paglia e da parte degli abiti della statua della Madonna, avvolti dalle fiamme.

Intervento dei carabinieri a Subiaco

I carabinieri della stazione di Subiaco sono intervenuti sul posto e hanno prontamente utilizzato un estintore per domare l’incendio, evitando così ulteriori danni. Dopo aver spento le fiamme, la statua di Maria è stata rivestita con una nuova veste bianca.

Danni ai personaggi del presepe

Secondo le dichiarazioni dei militari, alcuni dei personaggi del presepe realizzati in cartapesta, cartone e stoffa, raffiguranti la Natività, sono stati danneggiati nell’incendio. Le cause dell’incendio sono attualmente oggetto di indagini e i carabinieri stanno visionando le registrazioni delle telecamere di sicurezza per identificare eventuali responsabili. Non si esclude la possibilità di un incendio doloso.

Episodi misteriosi ai presepi di Subiaco

Questo evento non è il primo del suo genere a Subiaco. Nel 2022, un episodio simile ha visto il furto del bambinello dal presepe di via Cadorna e, in passato, un’altra statua è stata rubata dalla sacrestia della chiesa di San Pietro, situata nel centro storico della città.

Incendio al Collatino

Parallelamente, nel quartiere Collatino, un palazzo ha preso fuoco, portando all’evacuazione dei residenti. Le operazioni di spegnimento sono ancora in corso. Sempre nel 2022, il parroco aveva espresso rammarico per un altro episodio, auspicando che non ci fossero motivi religiosi dietro, ma piuttosto una semplice bravata.

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

Access Denied: A Roma chiusura di due tavole calde dopo l’invasione di blatte e topi. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina hanno scatenato l’intervento delle autorità. #Roma #Sanità #Cronaca

A Roma, due tavole calde sono state costrette alla chiusura a seguito di un’invasione di blatte e topi. Le condizioni igieniche erano talmente precarie che le autorità non hanno avuto altra scelta se non quella di intervenire immediatamente. La scoperta di blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina ha suscitato un’ondata di indignazione tra i cittadini.

Situazione Igienica Allarmante

Le ispezioni hanno rivelato una situazione igienica allarmante, con la presenza di blatte e topi che hanno infestato gli spazi dove vengono preparati i cibi. Questo ha sollevato seri interrogativi sulla sicurezza alimentare e sulla salute pubblica.

Reazione dei Cittadini

I cittadini romani, già stressati dalle numerose problematiche urbane, hanno reagito con rabbia e delusione. In molti si chiedono come sia possibile che tali condizioni siano state permesse di esistere fino a questo punto. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina è una frase che ha fatto il giro dei social, diventando virale e alimentando il dibattito sulla gestione della sanità pubblica.

Intervento delle Autorità

Le autorità hanno immediatamente chiuso i locali coinvolti, ma la questione non si ferma qui. Ora si pone l’interrogativo su come prevenire futuri episodi simili e se ci sia stata una qualche negligenza da parte degli enti preposti al controllo. La situazione richiede un’azione decisa e trasparente per garantire che la sicurezza alimentare non venga mai più compromessa in questo modo.

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro ha scatenato un putiferio sui social, con commenti che vanno dal sarcastico all’indignato. #Chiesa #Viterbo #Corruzione

Un recente scandalo ha colpito la comunità di Viterbo, dove un prete è stato accusato di vendere “assoluzioni e confessioni per 50 euro”. La notizia, che ha rapidamente fatto il giro del web, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni, mettendo in luce una pratica che molti considerano non solo eticamente discutibile, ma anche profondamente contraria ai principi della Chiesa Cattolica.

L’immagine che accompagna l’articolo mostra un messaggio di errore di accesso al sito di Fanpage.it, dove l’articolo originale era stato pubblicato. Il messaggio recita: "Access Denied. You don’t have permission to access ‘http://www.fanpage.it/roma/il-caso-del-prete-di-viterbo-che-vende-assoluzioni-e-confessioni-per-50-euro/‘ on this server. Reference #18.556fdd58.1744451943.8723" e rimanda a un link di errore: https://errors.edgesuite.net/18.556fdd58.1744451943.8723.

La reazione del pubblico è stata immediata e variegata. Alcuni utenti hanno commentato con ironia, chiedendosi se fosse possibile acquistare pacchetti famiglia o sconti per le festività, mentre altri hanno espresso un’indignazione più seria, sottolineando come la sacralità dei sacramenti non possa essere ridotta a una transazione commerciale.

La Chiesa locale non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma la vicenda continua a suscitare dibattito, con molti che si chiedono quali saranno le conseguenze per il prete coinvolto e se questo episodio possa portare a una riflessione più ampia sulle pratiche religiose e la loro gestione.

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