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Pierfrancesco Favino: “Trucco tortura che mi piace. Vi svelo il salvavita per il 2024”

Pierfrancesco Favino: La sua visione del futuro e l’importanza dell’intelligenza emotiva
Quando un uomo perbene pensa all’anno che verrà, è importante guardarsi attorno, riflettere sulle relazioni e imparare a individuare segnali di speranza. Pierfrancesco Favino, noto attore italiano, ha un approccio unico alla vita, che si riflette anche nei suoi ruoli cinematografici. Oltre le trasformazioni fisiche che lo hanno reso celebre, l’attore si distingue per un’intelligenza emotiva particolare e una prospettiva positiva sul futuro.
Pierfrancesco Favino, affettuosamente chiamato Picchio dai suoi amici, ha un approccio pacato e riflessivo verso la vita. La sua sensibilità gli ha permesso di cogliere dettagli e sfumature che altri spesso trascurano. Durante il periodo di lockdown, ha scritto un racconto sulla sua San Saba, riuscendo a dedicarsi con profonda attenzione ai dettagli della sua città svuotata dalla quarantena, ma ancora viva di ricordi legati al grande cinema che vi è stato girato.
Sul set, Pierfrancesco Favino ha dimostrato di essere un attore camaleontico, capace di interpretare ruoli molto diversi tra loro, passando da un poliziotto a un comandante, fino ad un personaggio del sottobosco criminale romano. L’attore è riuscito a trasformarsi dando vita a performance coinvolgenti e credibili in ogni interpretazione.
Il suo approccio verso il futuro è caratterizzato da una profonda visione positiva. Pierfrancesco Favino vede la speranza anche nei contesti più difficili, come in un film noir ambientato nella Roma delle bande criminali. Anche quando tutto sembra perduto, l’attore riesce a individuare un barlume di speranza, una dimensione salvifica, un fiore nell’asfalto.
L’attore è un sostenitore dell’importanza dell’intelligenza emotiva, sottolineando come questa abilità sia fondamentale nell’educare le nuove generazioni. Favino afferma che l’insorgere dell’intelligenza emotiva è una forma di salvezza, in grado di contrastare forme di violenza verbale, digitale e fisica.
La sua visione del futuro è correlata a un desiderio di vedere una società in cui l’intelligenza emotiva sia insegnata e valorizzata, per contrastare la cultura dominante che spesso tralascia l’educazione delle emozioni. Afferma che ignorare questo aspetto potrebbe portare a forme di violenza e aggressività, e sottolinea l’importanza di educare le emozioni nelle scuole.
Pierfrancesco Favino rappresenta un esempio di sensibilità e positività, plasmata da una profonda intelligenza emotiva che lo guida nel suo percorso artistico e personale. La sua prospettiva sul futuro si basa sull’importanza di sviluppare questa capacità nelle nuove generazioni, in modo da costruire una società più consapevole e orientata alla solidarietà e al rispetto reciproco.Pierfrancesco Favino: “La trasformazione è rispettosa del mio istinto primordiale”
Pierfrancesco Favino, in una recente intervista al Messaggero, ha raccontato come il suo recente ruolo nel film Adagio lo abbia portato a una trasformazione costante. Favino ha sottolineato che ogni giorno di set sono necessarie quattro ore di trucco per interpretare il suo personaggio, ma questa “tortura” lo soddisfa perché rispecchia la profonda trasformazione che rispetta un suo istinto primordiale.
Il celebre attore ha anche parlato della sua esperienza alla mostra dei 145 anni del Messaggero, dove è stato colpito dalle copertine su Sordi e Gigi Proietti, ma anche da quella su Alfredino Rampi. Favino ha ricordato la tragedia di Alfredino Rampi durante la sua infanzia e ha espresso il suo ricordo come coetaneo e figlio.
Nel film Adagio, Favino interpreta un personaggio in una Roma diversa da quella de La Grande Bellezza, una città di dimenticati che desiderano vivere il loro epilogo come ex. Secondo l’attore, il film rappresenta anche una sorta di Los Angeles apocalittica, una città dove si cerca di far finta che non ci sia un mondo che brucia intorno a loro.
Favino ha condiviso il suo augurio per il 2024, auspicando che il mondo torni a pensare che la pace e l’assenza di violenza siano le uniche condizioni possibili di convivenza tra gli uomini. Ha anche evidenziato l’importanza di prendere posizioni scomode, come membro dell’Academy, riguardo allo starsystem che a volte privilegia attori americani per ruoli italiani.
Infine, Favino ha espresso la sua preoccupazione per il cinema italiano, sottolineando che nonostante la produzione di film di qualità, il pubblico deve tornare a riempire le sale per sostenere l’industria. L’attore ha evidenziato che i film americani brutti possono comunque incassare molto di più rispetto a quelli italiani, e ha sottolineato l’importanza di supportare il cinema nazionale frequentando le sale.
In conclusione, Pierfrancesco Favino ha condiviso la sua visione e le sue speranze per il futuro del cinema e della società, incitando il ritorno alla convivenza pacifica e sostenendo l’industria cinematografica italiana.
Attualità
Cronaca Roma, il Gullace è salvo: riapertura entro gennaio 2026

Cronaca Roma – La città Metropolitana di Roma è riuscita a reperire i fondi necessari per rendere nuovamente agibile il Liceo Teresa Gullace, dopo gli incendi che l’hanno devastato pochi mesi fa.
Cronaca Roma, Nessun Aiuto dal Governo: i Ragazzi Torneranno dopo Natale
Come riporta l’ANSA, il consigliere di Città metropolitana delegato a Edilizia Scolastica, Impianti Sportivi e Politiche della Formazione, Daniele Parrucci, ha fatto sapere che, grazie al rendiconto che verrà approvato verso fine Aprile, sarà stanzionato il milione e mezzo necessario per ripristinare l’agibilità della succursale del Gullace.
Gli Studenti della Sede Centrale e i Danni dell’Incendio: No Aiuti dal PNRR
Nonostante l’incendio sia stato riconosciuto come un vero e proprio attacco ai danni delle istituzioni, incapaci di gestire la situazione dell’istituto, alle prese con dei lavori che limitavano le lezioni da inizio anno, e nonostante la situazione critica della scuola -con gli studenti costretti a seguire le lezioni dividendosi in due turni- il Gullace non è riuscito ad intervenire né con fondi propri né con risorse del PNRR. Questo malgrado anche l’appello diretto del sindaco Gualtieri al Governo per un intervento straordinario.
Cronaca Roma, la Riapertura della Sede
I danni sono stati stimati per circa 2 milioni di euro ma, fa sapere Parrucci, i ragazzi potranno tornare a svolgere regolarmente le lezioni nella succursale dal periodo successivo alle vacanze di Natale.
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Cronaca
Roma, donna presa a pugni nello stomaco mentre si reca al lavoro

Negli Stati Uniti, un pericoloso fenomeno conosciuto come “knockout game” ha avuto conseguenze letali. Questo inquietante “gioco” consisteva nell’aggredire ignari passanti con un pugno, senza motivo, solo per dimostrare forza davanti agli amici. Spesso, questi atti di violenza venivano filmati e pubblicati su piattaforme come YouTube. L’ultimo episodio simile si è verificato ieri mattina a Monteverde, dove una donna è stata colpita mentre si recava al lavoro.
Cosa è Successo
Una violenza improvvisa e inspiegabile ha colpito una quarantenne, lasciandola senza parole e senza fiato. Patrizia, nome di fantasia, stava camminando in via Federico Ozanam alle 8.55 del mattino quando un uomo l’ha attaccata, colpendola alla bocca dello stomaco. «Ero in strada e stavo andando verso l’ufficio, con le cuffie per ascoltare musica e camminavo velocemente. Poi, improvvisamente, un uomo mi ha colpito con un pugno,» racconta.
Nonostante la zona fosse trafficata e vicino al mercato di piazza San Giovanni di Dio, la vittima non ha subito ferite gravi. «Il colpo è stato forte, ma non ho lividi e non è stato necessario andare al pronto soccorso,» aggiunge Patrizia. Resta però lo shock e la paura nel quartiere. Dopo essere stata colpita, la donna ha osservato il suo aggressore, che la guardava con soddisfazione. «Un uomo sulla sessantina, corporatura robusta, con la carnagione chiara, indossava una t-shirt azzurra e aveva cicatrici sul braccio.»
La Risposta della Comunità
Patrizia ha subito denunciato l’accaduto ai Carabinieri della Stazione Gianicolense, dando il via a una caccia all’uomo. «È avvenuto tutto molto velocemente e nessuno si sente più al sicuro in un mondo così complicato,» conclude. Anche una passante ha sollevato preoccupazioni, commentando: «Ma è matto?» A fronte dell’indifferenza di molti altri passanti, questo episodio solleva nuovamente il dibattito sulla sicurezza pubblica.
L’ondata di violenza legata al “knockout game” è un segno dei tempi e delle problematiche sociali sottostanti che richiedono una risposta efficace per garantire la sicurezza dei cittadini. La sensibilizzazione e la vigilanza sono essenziali per prevenire ulteriori episodi di questo tipo.
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