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Tumori, quando l’immunoterapia fa meno effetto: tutti i casi

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Tumori, quando l’immunoterapia fa meno effetto: tutti i casi

Tumori e immunoterapia: il legame con lo stress, ansia e depressione

Recenti scoperte mostrano come le emozioni negative possano influenzare l’efficacia dell’immunoterapia contro il cancro. Lo stress, l’ansia e la depressione sembrano non solo favorire la crescita e la resilienza del tumore, ma anche proteggerlo dagli attacchi del sistema immunitario. Un nuovo studio condotto dal Netherlands Cancer Institute di Amsterdam, presentato al convegno «Immunotherapy e Melanoma Bridge» a Napoli, ha evidenziato l’importanza della gestione psicologica nei pazienti affetti da tumore, non solo per migliorare la qualità della vita, ma anche per favorire la risposta ai trattamenti immunoterapici.

Il legame tra stress, ansia e depressione con lo sviluppo e l’evoluzione del cancro rimane ancora una questione complessa. Nonostante non esistano prove scientifiche dirette che lo stress causi direttamente i tumori, è importante considerare l’impatto del supporto psicologico nei pazienti affetti da tumore, poiché l’equilibrio emotivo sembra influenzare la risposta immunitaria, in particolare nei trattamenti immunoterapici. Lo stress potrebbe non solo favorire la crescita del tumore promuovendo la produzione di ormoni che lo “nutrono”, ma anche creando un ambiente favorevole per la proliferazione di metastasi e indebolendo le difese del sistema immunitario.

La ricerca condotta sul melanoma ha evidenziato un legame significativo tra il disagio emotivo e la diminuzione dell’efficacia dei trattamenti immunoterapici. L’utilizzo di terapie basate su inibitori dei checkpoint immunitari si è dimostrato meno efficace nei pazienti con segni di stress, ansia o depressione, riducendo la risposta alla terapia del 20% rispetto ai pazienti senza questi sintomi. Inoltre, il disagio emotivo è risultato correlato a un rischio più alto di recidive e metastasi a distanza di due anni dalla cura.

Il supporto psicologico assume quindi un ruolo fondamentale nell’iter terapeutico, non solo per migliorare la qualità della vita dei pazienti, ma anche per potenziare la risposta al trattamento. Identificare precocemente il disagio emotivo diventa cruciale per intervenire tempestivamente e ottimizzare l’efficacia dell’immunoterapia contro il cancro.L’impatto emotivo al momento della diagnosi del cancro può essere devastante: rabbia, disperazione e paura spesso prendono il sopravvento. Anche successivamente, circa il 50% dei pazienti affronta sintomi di disagio psicologico. I disturbi d’ansia e depressione possono influire significativamente sull’adesione alle terapie e sulla qualità della vita dei pazienti.

È fondamentale riconoscere questi sintomi e intervenire tempestivamente. Se da un lato i malati non devono esitare a chiedere aiuto, dall’altro è essenziale che la sofferenza psicologica venga rilevata subito, con la stessa premura riservata ai parametri vitali.

Secondo il dottor Ascierto, il disagio emotivo attiva specifici meccanismi del sistema nervoso centrale che possono compromettere la funzione delle cellule immunitarie, indebolendo quelle deputate a neutralizzare la malattia e rafforzando le cellule immunosoppressive.

La ricerca ha evidenziato che il disagio emotivo può incidere sull’efficacia delle cure non solo nel melanoma, ma anche in altri tipi di tumori come il polmone non a piccole cellule e il colon.

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Cronaca Roma, il Gullace è salvo: riapertura entro gennaio 2026

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Cronaca Roma, il Gullace è salvo: riapertura entro gennaio 2026

Cronaca Roma – La città Metropolitana di Roma è riuscita a reperire i fondi necessari per rendere nuovamente agibile il Liceo Teresa Gullace, dopo gli incendi che l’hanno devastato pochi mesi fa.

Cronaca Roma, Nessun Aiuto dal Governo: i Ragazzi Torneranno dopo Natale

Come riporta l’ANSA, il consigliere di Città metropolitana delegato a Edilizia Scolastica, Impianti Sportivi e Politiche della Formazione, Daniele Parrucci, ha fatto sapere che, grazie al rendiconto che verrà approvato verso fine Aprile, sarà stanzionato il milione e mezzo necessario per ripristinare l’agibilità della succursale del Gullace.

Gli Studenti della Sede Centrale e i Danni dell’Incendio: No Aiuti dal PNRR

Nonostante l’incendio sia stato riconosciuto come un vero e proprio attacco ai danni delle istituzioni, incapaci di gestire la situazione dell’istituto, alle prese con dei lavori che limitavano le lezioni da inizio anno, e nonostante la situazione critica della scuola -con gli studenti costretti a seguire le lezioni dividendosi in due turni- il Gullace non è riuscito ad intervenire né con fondi propri né con risorse del PNRR. Questo malgrado anche l’appello diretto del sindaco Gualtieri al Governo per un intervento straordinario.

Cronaca Roma, la Riapertura della Sede

I danni sono stati stimati per circa 2 milioni di euro ma, fa sapere Parrucci, i ragazzi potranno tornare a svolgere regolarmente le lezioni nella succursale dal periodo successivo alle vacanze di Natale.

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Cronaca

Roma, donna presa a pugni nello stomaco mentre si reca al lavoro

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Roma, donna presa a  pugni nello stomaco mentre si reca al lavoro

Negli Stati Uniti, un pericoloso fenomeno conosciuto come “knockout game” ha avuto conseguenze letali. Questo inquietante “gioco” consisteva nell’aggredire ignari passanti con un pugno, senza motivo, solo per dimostrare forza davanti agli amici. Spesso, questi atti di violenza venivano filmati e pubblicati su piattaforme come YouTube. L’ultimo episodio simile si è verificato ieri mattina a Monteverde, dove una donna è stata colpita mentre si recava al lavoro.

Cosa è Successo

Una violenza improvvisa e inspiegabile ha colpito una quarantenne, lasciandola senza parole e senza fiato. Patrizia, nome di fantasia, stava camminando in via Federico Ozanam alle 8.55 del mattino quando un uomo l’ha attaccata, colpendola alla bocca dello stomaco. «Ero in strada e stavo andando verso l’ufficio, con le cuffie per ascoltare musica e camminavo velocemente. Poi, improvvisamente, un uomo mi ha colpito con un pugno,» racconta.

Nonostante la zona fosse trafficata e vicino al mercato di piazza San Giovanni di Dio, la vittima non ha subito ferite gravi. «Il colpo è stato forte, ma non ho lividi e non è stato necessario andare al pronto soccorso,» aggiunge Patrizia. Resta però lo shock e la paura nel quartiere. Dopo essere stata colpita, la donna ha osservato il suo aggressore, che la guardava con soddisfazione. «Un uomo sulla sessantina, corporatura robusta, con la carnagione chiara, indossava una t-shirt azzurra e aveva cicatrici sul braccio.»

La Risposta della Comunità

Patrizia ha subito denunciato l’accaduto ai Carabinieri della Stazione Gianicolense, dando il via a una caccia all’uomo. «È avvenuto tutto molto velocemente e nessuno si sente più al sicuro in un mondo così complicato,» conclude. Anche una passante ha sollevato preoccupazioni, commentando: «Ma è matto?» A fronte dell’indifferenza di molti altri passanti, questo episodio solleva nuovamente il dibattito sulla sicurezza pubblica.

L’ondata di violenza legata al “knockout game” è un segno dei tempi e delle problematiche sociali sottostanti che richiedono una risposta efficace per garantire la sicurezza dei cittadini. La sensibilizzazione e la vigilanza sono essenziali per prevenire ulteriori episodi di questo tipo.

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