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Focus, L’Europa bersaglio dei narcos. Lo studio

Il traffico di stupefacenti dall’America Latina minaccia l’Europa. Vincenzo Musacchio, criminologo forense e investigativo, ha proposto alcuni approcci innovativi per affrontare questa minaccia.
La richiesta di droghe in Europa continua a crescere costantemente, con un’attenzione particolare al consumo di cocaina e cannabis. L’espansione del consumo di stupefacenti, compresi quelli sintetici, in tutta l’Unione Europea, rappresenta un serio problema. Gli sforzi dei narcotrafficanti per penetrare nei nuovi mercati europei e perfezionare i loro modelli di distribuzione sono sempre più preoccupanti. L’aumento delle risorse derivanti dalle vendite di droga potrebbe influenzare negativamente la politica, l’economia e la finanza globale.
Il collegamento tra narcotraffico e terrorismo è sempre più evidente, con i gruppi terroristici che utilizzano il denaro proveniente dalla droga per finanziare le loro attività armate. L’Unione Europea ha approvato il Piano strategico in materia di droghe per il periodo 2021‑2025, ma la sua attuazione potrebbe essere difficile data la sofisticazione del moderno traffico internazionale di droga.
I nuovi trafficanti di droga sono in grado di gestire e finanziare l’intera operazione criminale senza mai entrare in contatto con la droga, usando tecnologie avanzate e comunicazioni satellitari. Hanno il potere praticamente illimitato e possono garantirsi protezione dalle azioni penali o ricorrere alla violenza per eliminare i testimoni incriminanti.
Secondo la Rai, Per contrastare efficacemente il narcotraffico, è necessario agire sul sistema di produzione delle sostanze stupefacenti che costituisce una componente fondamentale dell’economia locale. Occorre incentivare alternative sostenibili per i piccoli agricoltori, in modo da rendere la distruzione delle piantagioni una soluzione efficace.
In conclusione, l’Europa è di fronte a una sfida significativa nel contrastare il traffico internazionale di droga, ma con strategie mirate e un impegno concertato potrebbe riuscire a ridurre l’impatto di questa attività criminale.La necessità di trovare soluzioni a lungo termine per aiutare i contadini indigeni costretti a lavorare nella produzione e raffinazione di droghe è un problema complesso che richiede la collaborazione internazionale. Trovare valide opportunità di lavoro per queste comunità è fondamentale per consentire loro di liberarsi da una vita fatta di stenti e per porre fine a questo ciclo di dipendenza dalla produzione di droghe illegali.
A livello giuridico e giudiziario, sarebbe opportuno armonizzare le legislazioni dei vari Stati membri dell’Unione Europea. Attualmente, le differenze nelle normative e nelle sanzioni penali per il traffico e il possesso di sostanze stupefacenti tra i diversi paesi europei rendono difficile combattere efficacemente il narcotraffico su scala internazionale. È fondamentale creare una cooperazione europea e internazionale più efficace per contrastare con successo questo problema.
Ad esempio, le differenze nel grado di severità delle sanzioni in Germania e nei Paesi Bassi per i reati legati alla droga sono evidenti. Queste differenze forniscono ai criminali l’opportunità di delinquere in luoghi dove le conseguenze sono meno gravi. L’armonizzazione delle sanzioni penali potrebbe limitare questa possibilità e rendere più efficace la lotta al narcotraffico.
Il riciclaggio del denaro sporco è un’altra sfida significativa che riguarda l’Europa. Secondo recenti articoli, la Germania potrebbe essere paradiso del riciclaggio del denaro con un ammontare che si aggira intorno ai cento miliardi di euro all’anno. Questa attività criminale permette ai proventi illeciti di infiltrarsi nell’economia legale, rappresentando un grave problema sia dal punto di vista finanziario che legale.
Per affrontare questa situazione, è necessario un aumento considerevole dei fondi destinati alla lotta contro il traffico e il commercio internazionale di droghe. Inoltre, è fondamentale stanziare maggiori risorse per la sostituzione delle colture illegali in America Latina, rafforzare le operazioni di polizia e doganali, e utilizzare pienamente i fondi disponibili da programmi come PHARE.
In conclusione, per affrontare con successo il problema del narcotraffico è essenziale una cooperazione internazionale più efficace, l’armonizzazione delle normative e delle sanzioni penali, nonché un aumento dei finanziamenti per le strategie di lotta e per il supporto alle comunità colpite dalla produzione di droghe illegali.Nuovi approcci per contrastare il traffico internazionale di stupefacenti
Il traffico internazionale di stupefacenti rappresenta una delle sfide più critiche per la sicurezza globale, mettendo a rischio la salute pubblica e la stabilità sociale. La necessità di rafforzare le strategie di contrasto a livello internazionale è diventata sempre più pressante.
Uno dei principali pilastri della sua proposta sarebbe la costruzione di un’economia di mercato basata sulla libera impresa e sull’iniziativa privata, che potrebbe contribuire a ridurre l’attrattiva economica del traffico di droga. Inoltre, Musacchio suggerisce di ripristinare e estendere il programma TACIS, inizialmente sviluppato dalla Comunità europea per promuovere la trasformazione verso un’economia di mercato e lo sviluppo della democrazia negli Stati partner dell’Europa, estendendolo ai Paesi dell’America Latina.
Al fine di migliorare il coordinamento tra le forze dell’ordine internazionali, Musacchio propone di potenziare le comunicazioni e la raccolta d’informazioni tra le varie agenzie, al fine di contrastare in modo più efficace il traffico di droga. Inoltre, sottolinea l’importanza di rafforzare le attività di controllo ai posti di frontiera esterni dell’Unione europea, concentrandosi soprattutto sulle zone portuali e negli aeroporti.
L’esperto evidenzia che arrestare i corrieri e sequestrare droga e mezzi di trasporto non è sufficiente e che bisogna identificare, rintracciare e consegnare alla giustizia i leader delle organizzazioni criminali coinvolte nel traffico internazionale di droga in Europa. Questo include la confisca dei loro beni e l’adozione di misure che rendano meno conveniente per i coltivatori di droga continuare quel tipo di attività.
Musacchio ha svolto ricerche in collaborazione con istituti di alto livello come il Rutgers Institute on Anti-Corruption Studies (RIACS) e l’Alta Scuola di Studi Strategici sulla Criminalità del Royal United Services Institute di Londra. I suoi contributi sono stati rilevanti nel campo della lotta alle nuove mafie transnazionali, contribuendo a definirlo come uno dei massimi esperti europei della mafia albanese.
In definitiva, è evidente che la sua esperienza e le sue proposte offrono spunti interessanti per lo sviluppo di strategie più efficaci nella lotta al traffico internazionale di droga, puntando non solo sull’aspetto repressivo, ma anche su iniziative volte a ridurre l’attrattiva economica di queste attività illegali.
Attualità
Cronaca Roma, il Gullace è salvo: riapertura entro gennaio 2026

Cronaca Roma – La città Metropolitana di Roma è riuscita a reperire i fondi necessari per rendere nuovamente agibile il Liceo Teresa Gullace, dopo gli incendi che l’hanno devastato pochi mesi fa.
Cronaca Roma, Nessun Aiuto dal Governo: i Ragazzi Torneranno dopo Natale
Come riporta l’ANSA, il consigliere di Città metropolitana delegato a Edilizia Scolastica, Impianti Sportivi e Politiche della Formazione, Daniele Parrucci, ha fatto sapere che, grazie al rendiconto che verrà approvato verso fine Aprile, sarà stanzionato il milione e mezzo necessario per ripristinare l’agibilità della succursale del Gullace.
Gli Studenti della Sede Centrale e i Danni dell’Incendio: No Aiuti dal PNRR
Nonostante l’incendio sia stato riconosciuto come un vero e proprio attacco ai danni delle istituzioni, incapaci di gestire la situazione dell’istituto, alle prese con dei lavori che limitavano le lezioni da inizio anno, e nonostante la situazione critica della scuola -con gli studenti costretti a seguire le lezioni dividendosi in due turni- il Gullace non è riuscito ad intervenire né con fondi propri né con risorse del PNRR. Questo malgrado anche l’appello diretto del sindaco Gualtieri al Governo per un intervento straordinario.
Cronaca Roma, la Riapertura della Sede
I danni sono stati stimati per circa 2 milioni di euro ma, fa sapere Parrucci, i ragazzi potranno tornare a svolgere regolarmente le lezioni nella succursale dal periodo successivo alle vacanze di Natale.
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Cronaca
Roma, donna presa a pugni nello stomaco mentre si reca al lavoro

Negli Stati Uniti, un pericoloso fenomeno conosciuto come “knockout game” ha avuto conseguenze letali. Questo inquietante “gioco” consisteva nell’aggredire ignari passanti con un pugno, senza motivo, solo per dimostrare forza davanti agli amici. Spesso, questi atti di violenza venivano filmati e pubblicati su piattaforme come YouTube. L’ultimo episodio simile si è verificato ieri mattina a Monteverde, dove una donna è stata colpita mentre si recava al lavoro.
Cosa è Successo
Una violenza improvvisa e inspiegabile ha colpito una quarantenne, lasciandola senza parole e senza fiato. Patrizia, nome di fantasia, stava camminando in via Federico Ozanam alle 8.55 del mattino quando un uomo l’ha attaccata, colpendola alla bocca dello stomaco. «Ero in strada e stavo andando verso l’ufficio, con le cuffie per ascoltare musica e camminavo velocemente. Poi, improvvisamente, un uomo mi ha colpito con un pugno,» racconta.
Nonostante la zona fosse trafficata e vicino al mercato di piazza San Giovanni di Dio, la vittima non ha subito ferite gravi. «Il colpo è stato forte, ma non ho lividi e non è stato necessario andare al pronto soccorso,» aggiunge Patrizia. Resta però lo shock e la paura nel quartiere. Dopo essere stata colpita, la donna ha osservato il suo aggressore, che la guardava con soddisfazione. «Un uomo sulla sessantina, corporatura robusta, con la carnagione chiara, indossava una t-shirt azzurra e aveva cicatrici sul braccio.»
La Risposta della Comunità
Patrizia ha subito denunciato l’accaduto ai Carabinieri della Stazione Gianicolense, dando il via a una caccia all’uomo. «È avvenuto tutto molto velocemente e nessuno si sente più al sicuro in un mondo così complicato,» conclude. Anche una passante ha sollevato preoccupazioni, commentando: «Ma è matto?» A fronte dell’indifferenza di molti altri passanti, questo episodio solleva nuovamente il dibattito sulla sicurezza pubblica.
L’ondata di violenza legata al “knockout game” è un segno dei tempi e delle problematiche sociali sottostanti che richiedono una risposta efficace per garantire la sicurezza dei cittadini. La sensibilizzazione e la vigilanza sono essenziali per prevenire ulteriori episodi di questo tipo.
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