Cronaca
Tragedia in minimarket: fermati due ladri per l’omicidio del gestore a causa di uno snack

# Tragico Furto in Minimarket: Un Commerciante Ucciso Durante un Tentativo di Rapina
L’incidente che ha scosso la comunità
Un grave episodio ha scosso la tranquilla cittadina di Humble, in Texas, dove un dipendente di un minimarket ha subito un tragico destino durante un tentativo di furto. Il commesso, un uomo di 42 anni, ha perso la vita a causa di una sparatoria avvenuta all’interno di un negozio situato in una stazione di servizio.
La dinamica del furto
La sequenza di eventi è iniziata quando il responsabile del negozio ha notato due ragazzi incappucciati che si comportavano in modo sospetto. I giovani giravano tra gli scaffali senza acquistare nulla e, dopo un breve periodo, sono usciti dal negozio. Questo comportamento ha destato i sospetti del commesso, che ha poi scoperto la mancanza di un pacco di patatine dallo scaffale. Deciso a indagare ulteriormente, ha inseguito i due ladri, ma la situazione è rapidamente degenerata.
La reazione fatale
Durante l’incontro, uno dei ragazzi ha estratto una pistola e ha fatto fuoco, colpendo il commesso. Quello che doveva essere solo un confronto verbale è diventato un tragico episodio di violenza che ha portato alla morte di un lavoratore innocente. Le immagini delle telecamere di sicurezza hanno catturato il momento drammatico e sono state successivamente divulgate dalle autorità.
L’indagine e le conseguenze
La polizia locale ha esaminato le registrazioni e, successivamente, ha pubblicato le immagini su Facebook per identificare i responsabili di questo crimine efferato. Dan Zientek, vice capo della polizia di Humble, ha espresso il suo dolore per la perdita della vita del commesso, sottolineando quanto sia ingiusto che qualcuno non torni a casa dopo una giornata di lavoro. Inoltre, ha messo in evidenza le gravi conseguenze che i due ragazzi dovranno affrontare, sottolineando come hanno rovinato le loro vite e si stanno avviando verso un futuro in prigione.
La comunità di Humble è in lutto, e questo tragico evento ha sollevato interrogativi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e sull’epidemia di violenza armata che affligge il paese.
—
Per ulteriori dettagli sull’incidente, puoi consultare la [fonte originale](https://www.leggo.it/esteri/news/responsabile_minimarket_ucciso_ladri_patatine_video_oggi_21_1_2024-7885825.html).
Cronaca
Corrado Veneziano e le facce di Cristo al Mausoleo di Santa Costanza

Cristo finisce in mezzo ai casini globali: un artista italiano immagina il Salvatore tra le rovine di Gaza, l’inferno ucraino e i barconi del Mediterraneo, mescolando fede e geopolitica in una mostra che fa a pugni con il politically correct. #ArteControversa #CristoNeiGuai #PaceOFake
La Filosofia Dietro la Mostra
L’artista Corrado Veneziano non le manda a dire: in “Yeshu’a – Il volto, i volti di Cristo”, esposta al Mausoleo di Santa Costanza fino al 24 aprile, reimmagina Cristo non come un santino polveroso, ma come un testimone scomodo dei disastri moderni. Parliamo di grida inascoltate in zone di guerra, silenzi colpevoli dei potenti e viaggi disperati che finiscono in tragedia. È come se dicesse: “Ehi, mondo, Cristo è qui, nei posti dove nessuno vuole guardare”.Le Opere e i Luoghi Caldi
Nel cuore della mostra, venti opere uniscono icone cristiane con mappe del mondo reale, numeri, coordinate e simboli culturali, creando un mix che fa riflettere – o ridere, a seconda di quanto sei cinico. I pezzi forti? Tre tele inedite che piazzano il volto di Cristo dritto nei casini: uno nella Striscia di Gaza e Medio Oriente, un altro nell’Europa orientale tra Ucraina, Bielorussia e Romania, e un terzo nel Mediterraneo, con un occhio a Lampedusa. Veneziano spiega: “Questi volti si sovrappongono alle mappe, incrociando linee che decidono destini umani, come grida che ti fissano e ti chiedono: ‘E tu che fai?'”. È un richiamo alla pace, ma con un tocco di sarcasmo verso chi predica senza agire.
Simboli e Messaggi Scomodi
Oltre ai volti, l’artista infila simboli classici come l’ulivo, la colomba e una croce fluttuante, ma li usa per puntare il dito su ipocrisie globali. Niente di troppo soft: è arte che evoca risposte, o almeno ci prova, in un mondo dove la pace sembra solo un hashtag. Qui, ogni opera è un pugno allo stomaco, ricordandoti che l’arte non è solo per salotti borghesi.
Cronaca
Sta per saltar fuori: Massimo Barberio è parzialmente handicappato.

Uccide la madre a coltellate, la nasconde in un armadio sigillato col cemento, e ora rischia di tornarsene a casa libero perché “pazzo”? Un vero schiaffo alla giustizia! #Matricidio #GiustiziaFallita #PsicopaticiInLibertà
Il Delitto e la Possibile Libertà
Massimo Barberio, 61 anni, ha confessato di aver accoltellato a morte la madre nel 2023, per poi infilarne il corpo in un sacco e murarlo in un armadio. L’uomo è attualmente in carcere, ma il procuratore Antonio Verdi ha chiesto solo 10 anni di reclusione dopo che un consulente ha rilevato un parziale vizio di mente. Tuttavia, il perito del Tribunale ha sentenziato che Barberio era totalmente incapace di intendere e volere, descrivendolo come non pericoloso per gli altri – solo per se stesso, con una “severa possibilità autolesionistica”. Se i giudici gli danno retta, questo tizio potrebbe schivare la prigione e tornare libero, magari a farsi un caffè.
La Difesa dell’Imputato
L’avvocato Giancarlo Rizzo dipinge Barberio come un povero diavolo in preda a un delirio, un “suicidio metaforico” dove l’uccisione della madre sarebbe solo un modo distorto per ferire se stesso. “Freud parlava del matricidio come del crimine primordiale,” ha commentato il legale, sostenendo che non c’è rischio per la società. Insomma, secondo lui, Barberio è più un caso da divano che da galera – una difesa che fa storcere il naso, ma chissà, magari funziona.
Il Racconto dell’Omicidio
I fatti risalgono al 19 settembre 2023 in un appartamento di Primavalle. Barberio ha ricostruito la scena: era l’alba, la madre preparava il caffè, e lui, in un raptus, l’ha accoltellata da dietro. “L’ho colpita tre volte, le ho chiuso gli occhi,” ha detto. Il movente? Soldi: dicevano che i debiti da 2.000 euro su una pensione da 700 erano insostenibili, e lui non voleva che lei lo sapesse. Poi, per coprire l’odore, ha sigillato il corpo con plastica e cemento. Undici giorni dopo, ha chiamato i carabinieri e li ha aspettati con le valigie pronte, ammettendo: “So di meritare la punizione”. Ora tocca ai giudici decidere se sia davvero così innocuo.
-
Cronaca5 giorni fa
Nettuno, rissa nel parcheggio: uomo attaccato con un tubo. Denunciato ex vicesindaco Di Magno
-
Attualità4 giorni fa
Roma, “Le agitate” all’Off Off Theatre: storie di donne internate nel manicomio di Roma, uno spettacolo che scuote le coscienze sulla sanità mentale femminile
-
Cronaca4 giorni fa
“Cerco ragazze per una serata tranquilla”: i post di Mark Samson prima e dopo aver ucciso una donna
-
Cronaca4 giorni fa
Cliente denuncia agenzia matrimoniale: presentato un solo uomo, e anche brutto