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Funzionamento e cambiamenti del concordato preventivo biennale rispetto al passato

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Funzionamento e cambiamenti del concordato preventivo biennale rispetto al passato

Il concordato preventivo biennale rappresenta un elemento chiave nella riforma fiscale promossa dal governo Meloni. Tale strumento permette alle piccole imprese e ai titolari di partita Iva di stipulare un accordo con l’Agenzia delle Entrate per determinare la somma delle tasse da pagare nel corso dei prossimi due anni. In cambio, tali entità sfuggiranno a controlli fiscali.

Questo strumento legislativo è entrato in vigore nel 2024, in seguito alla sua approvazione finale da parte del governo, nonostante alcune critiche ricevute a causa della sua possibile utilità per gli evasori fiscali. Sostanzialmente, si tratta di un accordo tra il Fisco e il contribuente sul livello di tasse da pagare in un biennio. Se tale accordo viene rispettato, il contribuente non subirà controlli fiscali.

L’accesso al concordato preventivo biennale viene concesso alle piccole imprese e ai titolari di partita Iva che applicano gli Indici Sintetici di Affidabilità Fiscale (Isa) o utilizzano il regime forfettario. I contribuenti interessati devono rispettare alcuni limiti legislativi; ad esempio, coloro che hanno un debito tributario superiore a 5mila euro, inclusi interessi e sanzioni, non possono far uso di questo strumento. Analoga esclusione riguarda i contribuenti che nei tre anni precedenti non hanno presentato regolarmente la dichiarazione dei redditi o sono stati condannati per reati tributari o di riciclaggio negli ultimi cinque anni.

Per quanto riguarda le scadenze per il 2024, l’Agenzia delle Entrate fornirà ai contribuenti, entro il 15 giugno, un software per calcolare la proposta di concordato. Successivamente, il Fisco proporrà agli interessati il livello di tasse da pagare nei due anni successivi. I contribuenti avranno poi il mese di luglio per decidere se accettare o rifiutare tale proposta.

Una volta avviato, il concordato può cessare di avere effetto solo se emergono significativi redditi non dichiarati o debiti arretrati precedentemente non considerati, o se il contribuente non versa la somma pattuita. Sono state avanzate alcune critiche riguardanti la misura, poiché in un primo momento si prevedeva che solo i contribuenti con un punteggio Isa pari o superiore a otto potessero accedere al concordato. Tuttavia, tale limite è stato successivamente rimosso.

Infine, il Viceministro all’Economia Maurizio Leo ha dichiarato che l’obiettivo del concordato preventivo biennale è contrastare l’evasione fiscale, pur ammettendo che non è del tutto chiaro come questo obiettivo sarà raggiunto.

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L’ottico al servizio del Vaticano dal 2012 e il suo legame particolare con Papa Francesco

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L’ottico al servizio del Vaticano dal 2012 e il suo legame particolare con Papa Francesco

Scopri il misterioso legame tra un ottico e il Vaticano che ha tutti i fedeli incuriositi! #PapaFrancesco

In un angolo nascosto di Roma, un ottico ha intrecciato un rapporto unico con il Vaticano fin dal 2012, catturando l’attenzione di chi si chiede cosa nasconda questa connessione speciale con Papa Francesco. Immaginate un professionista degli occhiali che entra nel cuore della Città del Vaticano, servendo non solo clienti comuni, ma forse persino il pontefice in persona – un segreto che potrebbe rivelare storie affascinanti di fede e quotidianità.

Un legame inaspettato

Da anni, questo ottico è diventato una figura discreta ma essenziale per il Vaticano, fornendo servizi che vanno oltre il semplice riparare montature. Con Papa Francesco al timone, il loro rapporto si è evoluto in qualcosa di più profondo, alimentando speculazioni su conversazioni private e aneddoti che potrebbero stupire i devoti e i curiosi.

Dietro le quinte del Vaticano

Fonti vicine all’ambiente ecclesiastico suggeriscono che questo professionista non è solo un fornitore, ma un confidente inaspettato, testimone di momenti intimi che mescolano spiritualità e vita quotidiana. Che si tratti di un semplice paio di occhiali o di qualcosa di più simbolico, la curiosità intorno a questa storia continua a crescere, invitando tutti a esplorare i retroscena di una Roma spesso celata agli occhi del pubblico.

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Papa Francesco snobba il Vaticano: sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore

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Papa Francesco snobba il Vaticano: sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore

PapaFrancescoFaScandalizzare: Il Santo Padre snobba il Vaticano per una sepoltura inaspettata nella Basilica di Santa Maria Maggiore!

In un colpo di scena che sta facendo discutere il mondo cattolico, Papa Francesco ha deciso di essere sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore, bypassando il tradizionale riposo in Vaticano. Chiamatelo un “ribelle in tonaca”, ma questa mossa sembra un affronto alle abitudini secolari, lasciando i fedelissimi a chiedersi se il Papa stia mandando un messaggio criptico o solo un po’ di caos tra i cardinali. L’immagine che accompagna questa notizia, scattata di recente, cattura l’essenza di questa basilica iconica che ora diventerà il nuovo punto focale.

La scelta che fa chiacchierare

Questa decisione, annunciata senza troppi giri di parole, ha già scatenato un’onda di reazioni sui social, con alcuni che la definiscono una “riforma papale con stile”. Non è tutti i giorni che un leader religioso opta per un’alternativa così “terra terra”, ignorando le tombe dorate del Vaticano. Immaginate i turisti che si affollano per un selfie con la sua lapide – potrebbe diventare il nuovo spot virale.

Reazioni e polemiche in arrivo

Fonti vicine al Vaticano parlano di “sorpresa mista a confusione”, con qualche sussurro di dissenso tra i conservatori. E mentre i dettagli esatti rimangono avvolti nel mistero, questa notizia è destinata a dominare i titoli, attirando l’attenzione di chi ama un po’ di dramma ecclesiastico. Stay tuned per gli aggiornamenti.

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