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Uomo getta acqua bollente sulla moglie davanti ai figli minorenni

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Uomo getta acqua bollente sulla moglie davanti ai figli minorenni

“Non riesci nemmeno a comportarti come una governante“, le avrebbe rimproverato una volta rientrata a casa, dopo aver scoperto che la cena non era stata servita. Successivamente, si sarebbe voltato verso sua moglie e avrebbe lanciato su di lei l’acqua bollente sul fornello, destinata alla pasta. Recentemente, secondo il Messaggero, il procuratore ha concluso le indagini per maltrattamenti familiari resi più gravi dalla presenza dei figli adolescenti: non si esclude che per il marito, un operaio di 52 anni, possa essere aperto un processo.

Cosa è successo

Gli eventi sono accaduti lo scorso novembre in un piccolo paese nei pressi di Frosinone. All’arrivo a casa, il marito di 52 anni, un operaio, scopre che la cena non è pronta. Questa scoperta lo infuria. “Non hai abilità per fare alcunché, neppure fare la serva”, avrebbe detto. Da qui è nata la controversia: la donna per anni si è presa cura della casa e dei figli. Tuttavia, al culmine della disputa, l’uomo avrebbe iniziato a picchiarla a pugni e schiaffi. Si è poi avvicinato al fornello dove c’era una pentola d’acqua che stava bollendo per cucinare la pasta. Ha preso la pentola e l’ha versata su sua moglie. In casa, oltre al matrimonio, c’erano anche i loro figli adolescenti, ancora minori, che hanno tentato di difendere la madre.

La fuga e la denuncia

Appena possibile, la donna riuscì a fuggire da casa seguita dai figli e andò al pronto soccorso. Dopo aver ricevuto le cure mediche, si consultò con un avvocato e sporse denuncia. Secondo quanto riferito dal suo avvocato, prima di attaccarla con l’acqua bollente, il marito l’aveva già minacciata con un’arma da fuoco. La pentola d’acqua era solo l’ultimo di una serie di episodi: ogni giorno l’uomo tornava a casa e trova un pretesto per maltrattarla, picchiarla o umiliarla. L’avvocato della moglie sta già cercando di raccogliere tutte le prove necessarie per un processo.

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

Access Denied: A Roma chiusura di due tavole calde dopo l’invasione di blatte e topi. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina hanno scatenato l’intervento delle autorità. #Roma #Sanità #Cronaca

A Roma, due tavole calde sono state costrette alla chiusura a seguito di un’invasione di blatte e topi. Le condizioni igieniche erano talmente precarie che le autorità non hanno avuto altra scelta se non quella di intervenire immediatamente. La scoperta di blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina ha suscitato un’ondata di indignazione tra i cittadini.

Situazione Igienica Allarmante

Le ispezioni hanno rivelato una situazione igienica allarmante, con la presenza di blatte e topi che hanno infestato gli spazi dove vengono preparati i cibi. Questo ha sollevato seri interrogativi sulla sicurezza alimentare e sulla salute pubblica.

Reazione dei Cittadini

I cittadini romani, già stressati dalle numerose problematiche urbane, hanno reagito con rabbia e delusione. In molti si chiedono come sia possibile che tali condizioni siano state permesse di esistere fino a questo punto. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina è una frase che ha fatto il giro dei social, diventando virale e alimentando il dibattito sulla gestione della sanità pubblica.

Intervento delle Autorità

Le autorità hanno immediatamente chiuso i locali coinvolti, ma la questione non si ferma qui. Ora si pone l’interrogativo su come prevenire futuri episodi simili e se ci sia stata una qualche negligenza da parte degli enti preposti al controllo. La situazione richiede un’azione decisa e trasparente per garantire che la sicurezza alimentare non venga mai più compromessa in questo modo.

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro ha scatenato un putiferio sui social, con commenti che vanno dal sarcastico all’indignato. #Chiesa #Viterbo #Corruzione

Un recente scandalo ha colpito la comunità di Viterbo, dove un prete è stato accusato di vendere “assoluzioni e confessioni per 50 euro”. La notizia, che ha rapidamente fatto il giro del web, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni, mettendo in luce una pratica che molti considerano non solo eticamente discutibile, ma anche profondamente contraria ai principi della Chiesa Cattolica.

L’immagine che accompagna l’articolo mostra un messaggio di errore di accesso al sito di Fanpage.it, dove l’articolo originale era stato pubblicato. Il messaggio recita: "Access Denied. You don’t have permission to access ‘http://www.fanpage.it/roma/il-caso-del-prete-di-viterbo-che-vende-assoluzioni-e-confessioni-per-50-euro/‘ on this server. Reference #18.556fdd58.1744451943.8723" e rimanda a un link di errore: https://errors.edgesuite.net/18.556fdd58.1744451943.8723.

La reazione del pubblico è stata immediata e variegata. Alcuni utenti hanno commentato con ironia, chiedendosi se fosse possibile acquistare pacchetti famiglia o sconti per le festività, mentre altri hanno espresso un’indignazione più seria, sottolineando come la sacralità dei sacramenti non possa essere ridotta a una transazione commerciale.

La Chiesa locale non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma la vicenda continua a suscitare dibattito, con molti che si chiedono quali saranno le conseguenze per il prete coinvolto e se questo episodio possa portare a una riflessione più ampia sulle pratiche religiose e la loro gestione.

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