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Difficoltà nel rintracciare un oggetto: cause e motivazioni

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Difficoltà nel rintracciare un oggetto: cause e motivazioni

Sequestro di cocaina liquida a Pontinia

La guardia di finanza ha sequestrato 250 taniche contenenti cocaina liquida in un capannone nelle campagne di Pontinia, in provincia di Latina. La droga era probabilmente destinata alle piazze di spaccio di Roma, ed è il più grande sequestro di questo tipo avvenuto in Italia.

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Scoperta di un laboratorio di produzione

La Guardia di Finanza ha scoperto un laboratorio di produzione di cocaina liquida nascosto in un capannone nelle campagne di Pontinia. Gli uomini delle fiamme gialle hanno individuato il luogo dove la sostanza veniva diluita e confezionata durante controlli volti alla repressione dello spaccio di stupefacenti.

Dettagli sul sequestro

Nel capannone sono state trovate 250 taniche contenenti circa 100 litri di cocaina liquida, insieme a tutto il necessario per la raffinazione e l’estrazione della droga. Questo sequestro rappresenta il più grande caso del genere in Italia fino ad oggi.

Cocaina liquida: vantaggi per i trafficanti

La cocaina liquida è diluita in solventi per renderla più difficile da individuare grazie alla modifica delle proprietà radiologiche. Questo metodo è sempre più utilizzato dai cartelli per il trasporto su larga scala. Sebbene il processo di vendita al dettaglio sia più complicato, riduce il rischio di sequestri durante il trasporto.


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Indagini in corso

Il proprietario del terreno è stato denunciato dai militari, mentre le indagini continuano per identificare altre persone coinvolte nel traffico di cocaina e scoprire la destinazione finale della droga, che molto probabilmente era Roma.

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!

Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.

La sequenza degli eventi

Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.

Le implicazioni per la sicurezza

Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.

I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.

Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.

Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.

Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.

Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.

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