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Arrestato a Roma un diciottenne per tentato omicidio.

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Arrestato a Roma un diciottenne per tentato omicidio.

Dopo una lite, ha accoltellato il coetaneo alla gola, poi è scappato. I carabinieri sono riusciti a rintracciarlo e hanno disposto lo stato di fermo.

Si trovavano a piazza dei Mirti, vicino all’omonima stazione della metropolitana, quando è scoppiata la lite. Nel mezzo del diverbio uno dei due ha estratto un coltello e si è scagliato contro l’altro, procurandogli una brutta ferita alla gola. Ad avere la peggio un diciottenne.

L’arrivo dei soccorsi

I fatti risalgono a domenica scorsa, primo settembre. I due, entrambi diciottenni, stavano litigando quando dalle parole uno di loro è passato ai fatti. Ha estratto un coltello e lo ha puntato alla gola del coetaneo. Poi lo ha accoltellato, procurandogli una ferita molto profonda alla gola. La scena non è passata inosservata.

Non appena si sono accorti dell’accaduto, un passante ha immediatamente chiamato il numero di emergenza unico 112. Sul posto sono arrivati in breve tempo i carabinieri della stazione di Roma Centocelle che, una volta raggiunto il luogo dell’aggressione, piazza dei Mirti, hanno subito sequestrato l’arma, rinvenuta poco distante. L’aggressore, invece, si era già dato alla fuga a piedi.

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Come sta il diciottenne accoltellato alla gola

Oltre ai carabinieri, sul posto sono arrivati anche gli operatori del pronto soccorso sanitario del 118, che hanno trasferito d’urgenza il diciottenne all’ospedale Vannini. La ferita alla gola era molto profonda, come un buco. Il ragazzo è arrivato nella struttura in codice rosso, è stato medicato e trattenuto. Fortunatamente non si trova in pericolo di vita.

L’arresto dell’aggressore

Nel frattempo non si sono fermate le indagini dei militari per rintracciare l’aggressore. Il diciottenne ferito ha sporto denuncia, ha raccontato l’accaduto e descritto l’aggressore, poi verificato dagli inquirenti anche grazie a testimoni, accertamenti alla banca dati e l’analisi dei video di sorveglianza. Sono riusciti a rintracciare, infine, l’autore dell’accoltellamento la sera scorsa, nella zona della fermata della metropolitana di Valle Aurelia. Si tratta di un ragazzo, anche lui diciottenne, che vive come senza fissa dimora.

Individuato anche dalla vittima tramite riconoscimento fotografico, per il diciottenne è scattato lo stato di fermo, già convalidato dal Tribunale di Roma che ha disposto per lui la custodia in carcere. Ora si trova a Regina Coeli.

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

Access Denied: A Roma chiusura di due tavole calde dopo l’invasione di blatte e topi. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina hanno scatenato l’intervento delle autorità. #Roma #Sanità #Cronaca

A Roma, due tavole calde sono state costrette alla chiusura a seguito di un’invasione di blatte e topi. Le condizioni igieniche erano talmente precarie che le autorità non hanno avuto altra scelta se non quella di intervenire immediatamente. La scoperta di blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina ha suscitato un’ondata di indignazione tra i cittadini.

Situazione Igienica Allarmante

Le ispezioni hanno rivelato una situazione igienica allarmante, con la presenza di blatte e topi che hanno infestato gli spazi dove vengono preparati i cibi. Questo ha sollevato seri interrogativi sulla sicurezza alimentare e sulla salute pubblica.

Reazione dei Cittadini

I cittadini romani, già stressati dalle numerose problematiche urbane, hanno reagito con rabbia e delusione. In molti si chiedono come sia possibile che tali condizioni siano state permesse di esistere fino a questo punto. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina è una frase che ha fatto il giro dei social, diventando virale e alimentando il dibattito sulla gestione della sanità pubblica.

Intervento delle Autorità

Le autorità hanno immediatamente chiuso i locali coinvolti, ma la questione non si ferma qui. Ora si pone l’interrogativo su come prevenire futuri episodi simili e se ci sia stata una qualche negligenza da parte degli enti preposti al controllo. La situazione richiede un’azione decisa e trasparente per garantire che la sicurezza alimentare non venga mai più compromessa in questo modo.

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro ha scatenato un putiferio sui social, con commenti che vanno dal sarcastico all’indignato. #Chiesa #Viterbo #Corruzione

Un recente scandalo ha colpito la comunità di Viterbo, dove un prete è stato accusato di vendere “assoluzioni e confessioni per 50 euro”. La notizia, che ha rapidamente fatto il giro del web, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni, mettendo in luce una pratica che molti considerano non solo eticamente discutibile, ma anche profondamente contraria ai principi della Chiesa Cattolica.

L’immagine che accompagna l’articolo mostra un messaggio di errore di accesso al sito di Fanpage.it, dove l’articolo originale era stato pubblicato. Il messaggio recita: "Access Denied. You don’t have permission to access ‘http://www.fanpage.it/roma/il-caso-del-prete-di-viterbo-che-vende-assoluzioni-e-confessioni-per-50-euro/‘ on this server. Reference #18.556fdd58.1744451943.8723" e rimanda a un link di errore: https://errors.edgesuite.net/18.556fdd58.1744451943.8723.

La reazione del pubblico è stata immediata e variegata. Alcuni utenti hanno commentato con ironia, chiedendosi se fosse possibile acquistare pacchetti famiglia o sconti per le festività, mentre altri hanno espresso un’indignazione più seria, sottolineando come la sacralità dei sacramenti non possa essere ridotta a una transazione commerciale.

La Chiesa locale non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma la vicenda continua a suscitare dibattito, con molti che si chiedono quali saranno le conseguenze per il prete coinvolto e se questo episodio possa portare a una riflessione più ampia sulle pratiche religiose e la loro gestione.

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