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Scoperta Shock: Identificati Venticinque Tifosi Estremisti in un’Indagine Incredibile!

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Scoperta Shock: Identificati Venticinque Tifosi Estremisti in un’Indagine Incredibile!

Indagine sul Matrimonio di Giammarco Pelli: Cori di Ultrà e Potenziali Reati

Recentemente, la Procura della Repubblica di Velletri ha avviato un’inchiesta in merito a un matrimonio celebrato a Castel Gandolfo, in particolare quello di Giammarco Pelli. Durante l’evento, si è registrata la presenza di un gruppo di ultras che ha intonato cori di stampo fascista, il che ha sollevato preoccupazioni legate all’apologia del fascismo.

Cori e Comportamenti Inadeguati

Il matrimonio, tenutosi il 14 settembre, ha visto alcuni supporters della Roma, identificati come facenti parte della Curva Sud “Nel Nome di Roma”, intonare cori controversi. Questi cori sono stati eseguiti nei pressi della chiesa di San Tommaso da Villanova e sono stati accompagnati da fumogeni e bandiere. Le indagini sono state attivate grazie a un’informativa inviata dai carabinieri, che hanno anche utilizzato le immagini delle telecamere di sorveglianza per riconoscere circa venti persone coinvolte nell’episodio.

Alcuni degli ultras identificati presentano precedenti penali legati a risse e scontri tra tifoserie. Durante le celebrazioni, hanno cantato brani come “Faccetta nera” e il motto “Eia eia alalà”, entrambi di connotazione fascista.

Il Contesto del Matrimonio e le Reazioni

Il destinatario dei festeggiamenti, Giammarco Pelli, è noto per la sua affiliazione con la tifoseria romanista e per il suo ristorante “Hosteria di padre in figlio”, vincitore del programma “4 Ristoranti” condotto da Alessandro Borghese nel 2019, dove ha conquistato notorietà con la sua cucina tradizionale.

In risposta agli eventi accaduti, il sindaco di Castel Gandolfo, Alberto De Angelis, ha espresso una ferma condanna, sottolineando l’importanza di mantenere i valori di antifascismo e accoglienza nel comune. Ha ricordato che la piazza della Libertà, simbolo della comunità, ha una storia intrinsecamente legata ai principi di pace e democrazia.

De Angelis ha affermato: “L’Italia è antifascista, Castel Gandolfo è antifascista, come testimoniano la nostra Costituzione e la nostra storia. Non possiamo permettere che episodi del genere macchino l’immagine della nostra comunità, che è sempre stata caratterizzata da valori positivi.”

Conclusione

L’inchiesta promossa dalla Procura della Repubblica di Velletri si concentra ora sulla possibilità di inquadrare l’evento sotto nuove fattispecie di reato, mentre la comunità attende sviluppi e misure concrete da parte delle autorità per prevenire simili manifestazioni in futuro.

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.

I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.

Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.

Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.

Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.

Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.

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Il percorso del corteo papale di Francesco il 26 aprile, con arrivo a Santa Maria Maggiore

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Il percorso del corteo papale di Francesco il 26 aprile, con arrivo a Santa Maria Maggiore

PapaFrancesco #CorteoFunebre Scopri i segreti del percorso funebre che sta facendo impazzire il mondo e l’arrivo a Santa Maria Maggiore – un evento che non potrai perderti!

In un momento di profonda emozione e mistero, il 26 aprile segnerà un capitolo storico con il corteo funebre di Papa Francesco, un evento che ha già catturato l’attenzione globale. Immagina le strade di Roma trasformate in un fiume di fedeli, con dettagli che promettono sorprese inaspettate e un’atmosfera carica di fede e commozione. Quali saranno le tappe segrete e gli orari precisi che renderanno questo giorno indimenticabile?

Il percorso che affascina tutti

Il corteo partirà da luoghi iconici della Città Eterna, snodandosi attraverso vie storiche che raccontano secoli di tradizione. Fonti vicine all’evento rivelano che il tragitto includerà passaggi suggestivi, con momenti di preghiera collettiva che potrebbero riservare colpi di scena emozionanti.

Orari e tappe da non perdere

Secondo le informazioni diffuse, l’arrivo a Santa Maria Maggiore è previsto in un orario top secret che sta alimentando la curiosità online. Potresti chiederti: arriverà prima del tramonto per un saluto spettacolare? Questo dettaglio potrebbe cambiare tutto, attirando migliaia di persone pronte a vivere un’esperienza unica.

L’impatto globale dell’evento

Mentre il mondo si prepara, le reazioni sui social stanno esplodendo, con video e foto che circolano veloci. “Un momento di unità e riflessione per tutti”, come dichiarato da osservatori vaticani, rendendo questo corteo non solo un addio, ma un fenomeno virale che ti farà riflettere sul potere della fede.

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