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“Nutrizionista sotto accusa: commenti inappropriati e richieste oscene a una paziente”

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“Nutrizionista sotto accusa: commenti inappropriati e richieste oscene a una paziente”

Il nutrizionista Gian Luca Bentivoglio si trova al centro di un’importante indagine da parte della Procura, che ha richiesto il rinvio a giudizio a suo carico. Le accuse in esame riguardano la violenza sessuale nei confronti di una paziente durante una visita clinica.

Le Allegazioni Contro Bentivoglio

Gian Luca Bentivoglio, sessant’anni, è nell’occhio del ciclone per presunti atti di violenza sessuale. Secondo i rapporti, avrebbe non solo formulato commenti inappropriati nei confronti di una sua paziente, ma anche toccarla in modo inadeguato. La Procura della Repubblica di Roma ha deciso di procedere con la richiesta di rinvio a giudizio dopo aver concluso le indagini. La vittima, una donna di trentasette anni, ha sporto denuncia contro di lui e attualmente il nutrizionista è soggetto a misure interdittive. Tramite il suo legale, ha manifestato l’intenzione di affrontare il processo attraverso il rito abbreviato.

Cronologia degli Eventi Contestati

I presunti abusi si sarebbero verificati nell’ottobre 2023. La donna si era inizialmente rivolta a Bentivoglio per ricevere consigli sulla propria alimentazione, iniziando delle consultazioni già dalla fine dell’estate. Durante i primi incontri, la paziente ha riferito di aver ricevuto commenti sul suo aspetto fisico, ma nonostante ciò ha deciso di proseguire gli appuntamenti con il professionista per il desiderio di perdere peso.

Nel primo incontro, avvenuto con la presenza dei genitori, il nutrizionista avrebbe chiesto alla paziente di togliersi il reggiseno, complimentandosi con lei per le sue forme. In un incontro successivo, la donna si è presentata da sola lamentando dolori pelvici. In questa occasione, Bentivoglio le avrebbe ordinato di rimuovere le mutandine, un’azione non permessa per il suo ruolo professionale, essendo egli non un ginecologo. Durante questa visita, si sarebbe poi verificato un episodio di palpeggiamento, come riportato dalla vittima.

Conseguenze e Sviluppi Legali

Dopo quanto subito, la donna ha immediatamente denunciato l’accaduto alle autorità competenti. Le forze dell’ordine hanno preso la sua testimonianza e hanno avviato un’inchiesta, raccogliendo i dati necessari per inoltrare un’informativa alla Procura. Ora, con la richiesta di rinvio a giudizio formalizzata, spetta al giudice decidere se accettare o meno la richiesta di giudizio abbreviato avanzata da Bentivoglio.

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Maltempo scatena caos a Roma, con vigili del fuoco impegnati su rami caduti e strade allagate

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Maltempo scatena caos a Roma, con vigili del fuoco impegnati su rami caduti e strade allagate

Roma è nel caos totale per il maltempo: decine di interventi dei vigili del fuoco per rami e alberi caduti, con strade allagate che hanno trasformato la città eterna in un acquitrino improvvisato. Mentre i romani maledicono il cielo, qualcuno si chiede se non sia solo l’ennesima scusa per non pagare le tasse in tempo. #MaltempoRoma #EmergenzaMeteo #VigiliDelFuoco

Gli interventi dei vigili del fuoco in prima linea

I pompieri di Roma sono stati chiamati a decine per gestire i danni causati dal temporale, con rami e alberi caduti che bloccano strade e mettono a rischio la circolazione. Le squadre hanno lavorato senza sosta, affrontando un’ondata di chiamate che ha messo alla prova le risorse disponibili, in una città che sembra sempre un passo indietro rispetto al meteo impazzito.

Strade allagate e disagi per i cittadini

Le piogge torrenziali hanno trasformato vie principali in fiumi improvvisati, lasciando automobilisti e pedoni intrappolati nel fango. I residenti parlano di un’emergenza prevedibile, con lamentele su una manutenzione urbana che, diciamolo, fa acqua da tutte le parti – e non solo per il maltempo.

Conseguenze del caos meteorologico

Oltre ai disagi immediati, il maltempo ha esposto vulnerabilità strutturali, con interventi rapidi che hanno evitato il peggio, ma non senza qualche critica al sistema. I vigili del fuoco continuano a monitorare la situazione, mentre la città prova a riprendersi da un evento che, per molti, è solo l’ennesimo capitolo di una storia già scritta.

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A Primavalle, figlio uccide la madre e la nasconde nell’armadio: dichiarato parzialmente pazzo

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A Primavalle, figlio uccide la madre e la nasconde nell’armadio: dichiarato parzialmente pazzo

Scandalo a Roma: un figlio "parzialmente infermo" uccide la madre e la nasconde nell’armadio, scatenando polemiche sulla giustizia! In un quartiere come Primavalle, dove i drammi familiari esplodono, questo caso fa discutere: è davvero la pazzia a scagionare? #RomaShocking #CrimineItaliano #GiustiziaControversa

In un episodio che sta infiammando i social e i dibattiti nazionali, un figlio è stato dichiarato "parzialmente infermo" dopo aver confessato l’omicidio della madre nel quartiere di Primavalle, a Roma. Le autorità hanno ricostruito la scena raccapricciante, dove il corpo è stato trovato nascosto nell’armadio, un dettaglio che ha lasciato tutti senza parole e alimentato critiche sul sistema giudiziario italiano.

Il delitto che ha sconvolto Roma

Le indagini svelano un atto brutale, con il figlio al centro di una storia che mescola follia e rabbia familiare. "Parzialmente infermo", come definito dalle perizie mediche, il giovane è ora al vaglio della corte, ma molti si chiedono se questa etichetta sia solo un comodo escamotage per evitare punizioni severe. In un’era in cui i tribunali sembrano troppo indulgenti, questo caso evidenzia le crepe di un sistema che, a volte, appare "troppo morbido" con i colpevoli.

Le reazioni e le polemiche

Mentre la comunità di Primavalle è in subbuglio, le opinioni online si dividono tra chi difende la linea della salute mentale e chi attacca, definendolo un’assurdità. Questo episodio non fa che amplificare i dibattiti sulle lacune della giustizia, con alcuni commentatori che lo etichettano come un ennesimo esempio di come la società protegga i "cattivi ragazzi". Le famiglie del quartiere, scosse, chiedono risposte immediate, alimentando un’onda virale di indignazione.

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