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Oggi pizza gratis a via Veneto in protesta contro le multe ricevute per i fiori finti al Crazy Pizza.

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Oggi pizza gratis a via Veneto in protesta contro le multe ricevute per i fiori finti al Crazy Pizza.

Pizza e fiori gratis a via Veneto. Flavio Briatore regala una degustazione di pizza oggi pomeriggio per protestare contro le multe per i fiori finti, una decorazione abusiva per il comune.

Dopo le multe e le polemiche per le decorazioni di fiori finti che contraddistinguono la pizzeria di Flavio Briatore, arriva l’evento del Crazy Pizza contro il comune di Roma. “Vi aspettiamo domenica 6 ottobre dalle 17 alle 18 per offrirvi una degustazione di pizza e un fiore”, si legge sull’account Instagram del locale di via Veneto. Dopo la multa per le decorazioni giudicate abusive, Briatore aveva reagito così: “Però vanno bene le bancarelle abusive, va bene la camorra, va bene la ‘ndrangheta, va bene tutto: dovevamo far tornare ad essere Via Veneto quello che era, ma non si può fare niente”. L’imprenditore aveva poi sottolineato come le decorazioni che sono il “simbolo” di Crazy Pizza in ogni città, solo a Roma sono giudicate “abusive”.

Fiori finti: multe al Crazy Pizza di Briatore

Nessun cedimento da parte delle istituzioni, con la minisindaca del I Municipio Lorenza Bonaccorsi che aveva subito replicato “che le regole valgono per tutti”. Mentre il Presidente della Commissione attività produttive di Roma Capitale Andrea Alemanni, anche lui del PD aveva detto: “Deve attenersi alle regole. E che sia chiaro: non è lui che porta lustro a Roma e a via Veneto. Semmai è il contrario”. Contro le multe e contro il comune di Roma oggi Briatore decide di regalare dunque tranci di pizza agli avventori come forma di protesta. Chissà in quanti andranno a difendere i fiori del Crazy Pizza, ma soprattutto c’è da scommettere che l’iniziativa di oggi non contribuirà a ristabilire le regole né a trovare una soluzioni, al massimo a rilanciare le polemiche.

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

Access Denied: A Roma chiusura di due tavole calde dopo l’invasione di blatte e topi. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina hanno scatenato l’intervento delle autorità. #Roma #Sanità #Cronaca

A Roma, due tavole calde sono state costrette alla chiusura a seguito di un’invasione di blatte e topi. Le condizioni igieniche erano talmente precarie che le autorità non hanno avuto altra scelta se non quella di intervenire immediatamente. La scoperta di blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina ha suscitato un’ondata di indignazione tra i cittadini.

Situazione Igienica Allarmante

Le ispezioni hanno rivelato una situazione igienica allarmante, con la presenza di blatte e topi che hanno infestato gli spazi dove vengono preparati i cibi. Questo ha sollevato seri interrogativi sulla sicurezza alimentare e sulla salute pubblica.

Reazione dei Cittadini

I cittadini romani, già stressati dalle numerose problematiche urbane, hanno reagito con rabbia e delusione. In molti si chiedono come sia possibile che tali condizioni siano state permesse di esistere fino a questo punto. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina è una frase che ha fatto il giro dei social, diventando virale e alimentando il dibattito sulla gestione della sanità pubblica.

Intervento delle Autorità

Le autorità hanno immediatamente chiuso i locali coinvolti, ma la questione non si ferma qui. Ora si pone l’interrogativo su come prevenire futuri episodi simili e se ci sia stata una qualche negligenza da parte degli enti preposti al controllo. La situazione richiede un’azione decisa e trasparente per garantire che la sicurezza alimentare non venga mai più compromessa in questo modo.

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro ha scatenato un putiferio sui social, con commenti che vanno dal sarcastico all’indignato. #Chiesa #Viterbo #Corruzione

Un recente scandalo ha colpito la comunità di Viterbo, dove un prete è stato accusato di vendere “assoluzioni e confessioni per 50 euro”. La notizia, che ha rapidamente fatto il giro del web, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni, mettendo in luce una pratica che molti considerano non solo eticamente discutibile, ma anche profondamente contraria ai principi della Chiesa Cattolica.

L’immagine che accompagna l’articolo mostra un messaggio di errore di accesso al sito di Fanpage.it, dove l’articolo originale era stato pubblicato. Il messaggio recita: "Access Denied. You don’t have permission to access ‘http://www.fanpage.it/roma/il-caso-del-prete-di-viterbo-che-vende-assoluzioni-e-confessioni-per-50-euro/‘ on this server. Reference #18.556fdd58.1744451943.8723" e rimanda a un link di errore: https://errors.edgesuite.net/18.556fdd58.1744451943.8723.

La reazione del pubblico è stata immediata e variegata. Alcuni utenti hanno commentato con ironia, chiedendosi se fosse possibile acquistare pacchetti famiglia o sconti per le festività, mentre altri hanno espresso un’indignazione più seria, sottolineando come la sacralità dei sacramenti non possa essere ridotta a una transazione commerciale.

La Chiesa locale non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma la vicenda continua a suscitare dibattito, con molti che si chiedono quali saranno le conseguenze per il prete coinvolto e se questo episodio possa portare a una riflessione più ampia sulle pratiche religiose e la loro gestione.

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