Cronaca
“Comune di Roma: Nuove Opportunità di Lavoro per gli Idonei Non Selezionati!”

Nuove assunzioni al Campidoglio: un cambiamento inatteso
Nella settimana scorsa, circa quaranta nuovi dipendenti hanno firmato contratti per lavorare presso il Campidoglio di Roma. Alcuni potrebbero rimanere perplessi, poiché non ricordano un loro coinvolgimento in un concorso specifico per questa posizione. In effetti, non hanno effettuato prove per il Comune, ma avevano partecipato a un bando di selezione locale per Disco Lazio, l’ente regionale dedicato alle residenze per studenti universitari.
L’intesa con Disco Lazio
Grazie a un accordo con Disco Lazio, il Campidoglio ha potuto reclutare candidati idonei da una precedente selezione. Questo ha permesso l’assunzione di una quarantina di persone per ruoli simili a quelli per cui avevano precedentemente fatto domanda. Le aspettative iniziali indicavano un numero di assunzioni superiore, intorno alla cinquantina. Questi nuovi inserimenti andranno a rafforzare settori che hanno subito un depauperamento del personale nell’ultimo anno, tra cui Mobilità, Lavori Pubblici e Urbanistica. Negli interessi futuri, il Comune prevede di contattare ulteriori candidati per occupare posti vacanti, con particolare riferimento a 98 posizioni amministrative, 42 posti tecnici e 30 giardinieri per la cura del verde pubblico.
Requisiti per l’assunzione
Per accedere alle nuove posizioni, i candidati devono soddisfare requisiti ben definiti, in linea con le classi di concorso per garantire un processo di selezione giusto. Tuttavia, l’iniziativa per le assunzioni non si conclude qui. L’assessore alle Politiche del Personale, Andrea Catarci, ha in mente di rivedere il piano di assunzioni entro dicembre al fine di facilitare ulteriori ingressi, in particolare nel corpo dei vigili urbani. Il progetto per il 2024 prevede l’assunzione di 800 nuovi vigili per rafforzare un organico che attualmente è ben al di sotto delle tremila unità richieste, in vista del Giubileo.
Le difficoltà di crescita
Negli anni passati, la forza lavoro del Campidoglio si è ridotta di quasi duemila unità, principalmente a causa di tagli e della mancanza di un ricambio generazionale, portando a un invecchiamento della staff. Gli stipendi non competitivi e la forte concorrenza offerta dal settore privato e dalle istituzioni governative hanno complicato ulteriormente le cose. Per fronteggiare questa situazione, si sta progettando un piano straordinario per nuove assunzioni mirate nei diversi Municipi, con un costo stimato di 100 milioni di euro su un arco di tre anni, dopodiché le spese saranno a carico del Comune stesso. Nonostante le complicazioni, l’assessore Catarci mantiene un atteggiamento positivo riguardo alle opportunità future.
Cronaca
Mark Samson fingeva in chat di essere Ilaria Sula dopo averla uccisa

"Non so se sto per fare una cazzata. Ma vado a casa di un tizio che ho conosciuto per strada. Ho fatto la birichina": è il messaggio che ha segnato l’inizio di una tragedia. Il 26 marzo, Maria Sofia riceve questo SMS dal telefono di Ilaria Sula, la sua migliore amica. La notte precedente, la giovane di 22 anni era stata a casa dell’ex fidanzato, Mark Samson, che dopo averla uccisa, ha iniziato a usare il suo cellulare per depistare le indagini. Un atto vile che macchia la memoria di Ilaria, accoltellata, chiusa in una valigia e gettata in un dirupo a Capranica Prenestina. #femminicidio #cronacaitaliana
Le bugie di Mark Samson
Lo chat ora è agli atti dell’inchiesta. E inchioda il comportamento del ragazzo di 23 anni, che dopo aver commesso il femminicidio, vuole far credere che la ragazza sia ancora in vita, simulando un incontro romantico con un presunto ragazzo per ingannare la migliore amica di Ilaria. “Ci siamo visti stamattina all’uscita della Sapienza e mi ha chiesto se mi andava di uscire oggi, così, a caso”, scrive Samson spacciandosi per l’ex fidanzata: “Dormo qui”, aggiunge.
La messinscena continua
Per rendere più credibile la messinscena, alle 19:42 Samson invia anche la foto di un giovane palestrato seduto su unоркал, scatenando la curiosità dell’amica: “Oddio, quindi? Lo avete fatto?”. La falsa Ilaria conferma: “Sì, ho fatto la birichina”
La scoperta della verità
Alla richiesta di mandare la posizione, la finta Ilaria è perentoria: “Non posso, ciccia, scusa. Sono praticamente a Napoli”. Maria Sofia è preoccupata: “Ok, fai come vuoi, non ti giudico se sei andata a Napoli, di sicuro non lo faccio vedere a Mark. Ma siccome mi è capitato di andare a casa di uno e se fosse successo qualcosa ero nella m… perché nessuno sapeva dove fossi.” Ilaria, però, cambia tono: “Se sono nella m… riesco a uscirne da sola”.
Trascorrono le ore e di Ilaria nel frattempo non ci sono più notizie. Maria Sofia la chiama più volte, ma la ragazza non risponde: “Ilaria, mi ha chiamata tua mamma, sta chiamando la polizia". Alle 12 Samson risponde a nome della giovane: “Ti prego, mi sono dimenticata proprio che dovevo andare a Terni. Non sono a Roma”, scrive la finta Ilaria. La risposta non convince Maria Sofia che chiede conferme: “Non mi fido, ti devo sentire, ti devo vedere. Adesso”. La falsa Ilaria, però, inventa scuse: “Non mi funziona il microfono, ha preso acqua il telefono”.
A quel punto è chiaro che qualcosa non torni. “La mamma di Ilaria è già partita per andare a Roma. Ti do 4 minuti. Ti saluto chiunque tu sia”, scrive Maria Sofia venerdì mattina. E Samson smette di rispondere a nome di Ilaria Sula almeno in privato. Il 31 marzo, quando la notizia della scomparsa diventa pubblica, entra nel suo profilo Facebook e pubblica una rassicurazione. “Grazie a tutti, sto bene”. É l’ultimo tentativo di depistare le indagini, prima del ritrovamento del corpo e della confessione, che risale alla notte tra il primo e il 2 aprile. #giustizia #casocapranica
Cronaca
Ilaria Sula, tutte le bugie e le contraddizioni di Mark Samson durante l’interrogatorio

Il ventitreenne Mark Samson ha confessato di aver ucciso Ilaria Sula e di aver nascosto il corpo in una valigia, ma la sua fredda e poco convincente versione dei fatti non è credibile. La madre del ragazzo è indagata per averlo aiutato a pulire. #MarkSamson #IlariaSula #Femminicidio
Il racconto di Mark Samson
“Ho controllato se Ilaria fosse viva, ma era morta, per terra. Le ho messo un sacco sulla testa fino al bacino, poi sono rimasto lì, immobilizzato e traumatizzato per quello che avevo fatto. Mi sentivo vuoto. Allora ho deciso di nasconderla dentro una valigia che ho trovato nella camera dei miei. Dopo, l’ho messa fuori dalla mia camera, dopo averla avvolta in altri due sacchi: uno sulla testa della valigia e l’altro sui piedi.”
È freddo, lucido e poco convincente il racconto che Mark Samson consegna al gip.
Il delitto di Ilaria Sula
Spiega ogni passaggio di ciò che, a suo dire, è accaduto alle 11 della mattina del 26 marzo scorso, quando il ventitreenne ha ucciso Ilaria Sula, per poi gettare il corpo della studentessa in un dirupo alle porte di Roma. "Le ho dato due coltellate da dietro, con il coltello che avevamo utilizzato per tagliare la mortadella. Ilaria non si è accorta di nulla, ha gridato poco", ha spiegato il ragazzo in occasione dell’interrogatorio. “È morta subito”, sostiene. L’indagato ha confessato tutto, o quasi. Ma la sua versione non convince i magistrati, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini.
Le ferite trovate sulle braccia di Ilaria raccontano una verità diversa: la ventiduenne avrebbe cercato di difendersi. E sarà solo l’esito definitivo dell’autopsia a chiarire con precisione quando è stato commesso il femminicidio. Gli investigatori della squadra mobile, infatti, dubitano che l’omicidio sia avvenuto la mattina del 26 marzo.
La complicità della madre
Perché, anche se la madre del ragazzo lo ha aiutato a pulire (e per questo motivo è indagata per concorso in occultamento di cadavere), qualcosa nella ricostruzione temporale non torna. Analizzando il cellulare della vittima, che Mark avrebbe portato via con sé, il dispositivo abbandona l’abitazione di via Homs alle 10:36 del 26 marzo.
Prima, dunque, avrebbe preparato la colazione, per poi portarla in camera, discutere con la vittima, leggere i messaggi sul suo cellulare “per sei o sette minuti”, accoltellarla. E ancora, avrebbe nascosto il corpo in un trolley e lo avrebbe caricato in macchina senza che nessuno lo notasse, in un caotico martedì mattina a Roma. Un arco di tempo breve, nel quale avrebbe compiuto molte azioni complesse. Un’impresa difficile. Per questo la versione di Mark è al vaglio degli investigatori.
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