Attualità
Intervento degli agenti in via Silicella

Sgomberato dopo due settimane l’ex hotel Jonio: la maggior parte degli occupanti arrivava dall’ex hotel Cinecittà sgomberato a fine settembre.
Le immagini dello sgombero: a sinistra la foto dal post del presidente del VI Municipio Nicola Franco, a destra da Welcome to Favelas.
Nuovo sgombero nella capitale. Stavolta gli agenti hanno raggiunto l’ex hotel Jonio a Torre Maura, in via Silicella. La struttura è stata occupata alla fine del mese di settembre, dopo lo sgombero dell’ex hotel Cinecittà. Quest’ultima struttura, anch’essa in disuso, ha a lungo ospitato persone legate alle bande di borseggiatori attive nella metropolitana, scatenando le proteste dei cittadini della zona che da tempo chiedevano un intervento delle forze dell’ordine.
Lo sgombero all’ex hotel a Torre Maura
Stesso copione nella mattinata di oggi, martedì 15 ottobre 2024, a Torre Maura, dove per lo sgombero dell’ex hotel Jonio si sono recati agenti della polizia, vigili urbani e carabinieri. Tutto è iniziato il 24 settembre quando, dopo le proteste della cittadinanza della zona, è scattato lo sgombero. Almeno 165 le persone fuori dall’ex albergo, di cui 27 minorenni. Mentre alcuni nuclei familiari, soprattutto mamme con minori, sono stati affidati ai Servizi Sociali del VII Municipio, la maggior parte dei borseggiatori delle bande criminali attive nelle metro si è rifugiata nell’ex albergo a Torre Maura.
Il commento del presidente di Municipio
Le operazioni sono iniziate questa mattina, alle 6.30. “Dopo essere stati scacciati dall’ex albergo di Cinecittà, 96 latinos hanno occupato un immobile in zona Torre Maura e Giardinetti. Ma la struttura è stata acquistata da Casa Carlotta e prevede il trasferimento di 40 anziani,” scrive sui social il presidente del VI Municipio che ospita l’ex hotel Jonio, Nicola Franco. “L’intervento è stato rapido: i latinos hanno occupato il primo ottobre e già il 15 mattina, neppure 15 giorni dopo, vengono sgomberati. Un vero record”.
Attualità
Femminicidio Ilaria Sula: il sangue in corridoio potrebbe cambiare il ruolo della madre del killer nella vicenda

Il caso del femminicidio di Ilaria Sula continua a scuotere l’opinione pubblica. Un dettaglio emerso recentemente potrebbe cambiare drasticamente la posizione della madre del killer, con il sangue trovato in corridoio che ora diventa un elemento cruciale. #Femminicidio #IlariaSula #Giustizia
Un nuovo sviluppo nel caso del femminicidio di Ilaria Sula ha attirato l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica. Il dettaglio del "sangue in corridoio" potrebbe avere un impatto significativo sul ruolo della madre dell’assassino.
Il Sangue in Corridoio
Secondo le ultime informazioni, il sangue trovato nel corridoio dell’abitazione dove è avvenuto il delitto di Ilaria Sula potrebbe cambiare la prospettiva sul coinvolgimento della madre del killer. Questo elemento, che inizialmente poteva sembrare secondario, ora viene considerato come una possibile prova cruciale.
Le Implicazioni Legali
La presenza di sangue in corridoio apre nuovi scenari legali. Se la madre del killer avesse avuto un ruolo, anche solo di complicità, questo potrebbe aggravare la sua posizione. Le indagini si stanno concentrando su questo aspetto, cercando di capire se ci siano state manovre per coprire o aiutare l’assassino.
Reazioni e Commenti
La notizia ha suscitato reazioni forti sui social media, con molti che esprimono la loro indignazione. Un utente ha commentato: "La giustizia deve fare il suo corso, ma che schifo se anche la madre è coinvolta!" Questo sentimento riflette una crescente frustrazione pubblica verso il caso.
Le indagini proseguono, e ogni nuovo dettaglio potrebbe portare a una svolta significativa in questo drammatico caso di femminicidio.
Attualità
Roma, incidente sulla Casilina: auto contro albero, Federico Regni muore a 25 anni

#Roma #IncidenteStradale #Cronaca Tragedia sulla Castrense: auto contro un albero, Federico Regni perde la vita a soli 25 anni. L’incidente ha scosso la comunità locale, sollevando dibattiti sulla sicurezza stradale. Leggi l’articolo per i dettagli.
Un tragico incidente ha funestato la strada Castrense a Roma, dove un’automobile è finita contro un albero e si è ribaltata. La vittima di questo terribile evento è Federico Regni, un giovane di 25 anni che ha perso la vita sul colpo. L’incidente ha sollevato un acceso dibattito sulla sicurezza delle strade romane, con molti che si chiedono se le misure di prevenzione attuali siano sufficienti.
La dinamica dell’incidente
Secondo quanto riportato, l’auto di Federico stava percorrendo la Castrense quando, per cause ancora da chiarire, è andata fuori controllo, finendo la sua corsa contro un albero. Il veicolo si è ribaltato, lasciando poche speranze per il conducente. "La velocità e le condizioni della strada potrebbero aver giocato un ruolo cruciale" ha commentato un testimone.
La reazione della comunità
La morte di Federico ha scosso profondamente la comunità locale. Molti hanno espresso il loro dolore sui social media, condividendo ricordi del giovane e chiedendo maggiore attenzione alla sicurezza stradale. "È una tragedia che ci ricorda quanto siano fragili le nostre vite" ha scritto un amico di famiglia. La discussione pubblica si è spostata rapidamente su come migliorare le infrastrutture stradali per prevenire futuri incidenti.
Accesso negato al reportage
Curiosamente, chi ha cercato di accedere al reportage originale di Fanpage.it ha trovato un messaggio di errore: "Access Denied. You don’t have permission to access ‘http://www.fanpage.it/roma/incidente-sulla-castrense-auto-finisce-contro-un-albero-e-si-ribalta-federico-regni-muore-a-25-anni/‘ on this server. Reference #18.16781202.1744536003.a2ccc2b". Questo ha alimentato ulteriori polemiche su come le notizie di cronaca vengano gestite e diffuse.
L’incidente sulla Castrense rimane un doloroso promemoria della necessità di maggiore sicurezza sulle strade, con la speranza che la morte di Federico non sia vana e possa portare a cambiamenti concreti.
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