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Arrestati i Responsabili del Cambiamento della Zona di Spaccio Dopo il Servizio di Brumotti a Striscia la Notizia

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Arrestati i Responsabili del Cambiamento della Zona di Spaccio Dopo il Servizio di Brumotti a Striscia la Notizia

Cambio zona di spaccio dopo il servizio di Brumotti

Cambio zona di spaccio dopo il servizio di Brumotti, gli inquirenti intuiscono la loro mossa e li trovano in un palazzo vicino: arrestati due 24enni.

Brumotti nel servizio ad Anzio, foto screenshot dal video del servizio di Striscia la Notizia.

Il servizio di Brumotti

Erano finiti nel mirino di Vittorio Brumotti, in un servizio di Striscia la Notizia andato in onda su Canale Cinque lo scorso 14 ottobre. L’inviato, campione di bike trial, ha raggiunto una piazza di spaccio ad Anzio, nel litorale sud in provincia di Roma. Una volta andate in onda le immagini dell’area di spaccio, hanno cambiato zona. Ma sono stati arrestati.

È andato in onda lo scorso lunedì 14 ottobre il servizio di Brumotti: "Ci sono vedette, pali, telecamere nascoste – esordisce nel servizio Brumotti -Purtroppo le immagini del giorno non le abbiamo perché il nostro gancio è stato aggredito", dice, prima di passare le parole alla vittima dell’aggressione che racconta di essere stata aggredita, picchiata, derubata di telecamere e documenti. "Mi hanno fatto le foto in volto, hanno detto che se fosse arrivata la polizia mi avrebbero cercato a casa e che mi avrebbero ammazzato", racconta a volto coperto. Così Brumotti è tornato insieme agli operatori nell’edificio dove ha trovato un piccolo pezzo della telecamera.

Cosa è successo dopo il servizio di Striscia la Notizia

Dopo la messa in onda del servizio di Striscia la Notizia, dove si vedono prodotti per il confezionamento della droga, dose di cocaina e sedie nelle postazioni di appostamento per segnalare l’eventuale arrivo delle autorità, la piazza di spaccio è cambiata. Gli investigatori di Anzio hanno intuito che sarebbe successo dopo l’esposizione mediatica, così si sono recati in un altro edificio, non molto distante dal precedente.

Il blitz e gli arresti

Il blitz è avvenuto nella mattina di venerdì. i poliziotti hanno fatto irruzione nel garage e hanno trovato due ragazzi, uno dei quali compare del servizio televisivo. Entrambi i giovani, tutti e due ventiquattrenni e già noti alle forze dell’ordine, hanno tentato la fuga in direzione opposte. Uno ha gettato un pacco che conteneva un bilancino di precisione e più di 150 grammi di hashish diviso in vari pezzi, provando a disfarsene. L’altro è stato trovato in possesso di 22 grammi di cocaina divisa in poco meno di 100 singole confezioni.

Alla fine sono stati raggiunti entrambi e arrestati, perché gravemente indiziati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

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Femminicidio Ilaria Sula: il sangue in corridoio potrebbe cambiare il ruolo della madre del killer nella vicenda

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Femminicidio Ilaria Sula: il sangue in corridoio potrebbe cambiare il ruolo della madre del killer nella vicenda

Il caso del femminicidio di Ilaria Sula continua a scuotere l’opinione pubblica. Un dettaglio emerso recentemente potrebbe cambiare drasticamente la posizione della madre del killer, con il sangue trovato in corridoio che ora diventa un elemento cruciale. #Femminicidio #IlariaSula #Giustizia

Un nuovo sviluppo nel caso del femminicidio di Ilaria Sula ha attirato l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica. Il dettaglio del "sangue in corridoio" potrebbe avere un impatto significativo sul ruolo della madre dell’assassino.

Il Sangue in Corridoio

Secondo le ultime informazioni, il sangue trovato nel corridoio dell’abitazione dove è avvenuto il delitto di Ilaria Sula potrebbe cambiare la prospettiva sul coinvolgimento della madre del killer. Questo elemento, che inizialmente poteva sembrare secondario, ora viene considerato come una possibile prova cruciale.

Le Implicazioni Legali

La presenza di sangue in corridoio apre nuovi scenari legali. Se la madre del killer avesse avuto un ruolo, anche solo di complicità, questo potrebbe aggravare la sua posizione. Le indagini si stanno concentrando su questo aspetto, cercando di capire se ci siano state manovre per coprire o aiutare l’assassino.

Reazioni e Commenti

La notizia ha suscitato reazioni forti sui social media, con molti che esprimono la loro indignazione. Un utente ha commentato: "La giustizia deve fare il suo corso, ma che schifo se anche la madre è coinvolta!" Questo sentimento riflette una crescente frustrazione pubblica verso il caso.

Le indagini proseguono, e ogni nuovo dettaglio potrebbe portare a una svolta significativa in questo drammatico caso di femminicidio.

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Roma, incidente sulla Casilina: auto contro albero, Federico Regni muore a 25 anni

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Roma, incidente sulla Casilina: auto contro albero, Federico Regni muore a 25 anni

#Roma #IncidenteStradale #Cronaca Tragedia sulla Castrense: auto contro un albero, Federico Regni perde la vita a soli 25 anni. L’incidente ha scosso la comunità locale, sollevando dibattiti sulla sicurezza stradale. Leggi l’articolo per i dettagli.


Un tragico incidente ha funestato la strada Castrense a Roma, dove un’automobile è finita contro un albero e si è ribaltata. La vittima di questo terribile evento è Federico Regni, un giovane di 25 anni che ha perso la vita sul colpo. L’incidente ha sollevato un acceso dibattito sulla sicurezza delle strade romane, con molti che si chiedono se le misure di prevenzione attuali siano sufficienti.

La dinamica dell’incidente

Secondo quanto riportato, l’auto di Federico stava percorrendo la Castrense quando, per cause ancora da chiarire, è andata fuori controllo, finendo la sua corsa contro un albero. Il veicolo si è ribaltato, lasciando poche speranze per il conducente. "La velocità e le condizioni della strada potrebbero aver giocato un ruolo cruciale" ha commentato un testimone.

La reazione della comunità

La morte di Federico ha scosso profondamente la comunità locale. Molti hanno espresso il loro dolore sui social media, condividendo ricordi del giovane e chiedendo maggiore attenzione alla sicurezza stradale. "È una tragedia che ci ricorda quanto siano fragili le nostre vite" ha scritto un amico di famiglia. La discussione pubblica si è spostata rapidamente su come migliorare le infrastrutture stradali per prevenire futuri incidenti.

Accesso negato al reportage

Curiosamente, chi ha cercato di accedere al reportage originale di Fanpage.it ha trovato un messaggio di errore: "Access Denied. You don’t have permission to access ‘http://www.fanpage.it/roma/incidente-sulla-castrense-auto-finisce-contro-un-albero-e-si-ribalta-federico-regni-muore-a-25-anni/‘ on this server. Reference #18.16781202.1744536003.a2ccc2b". Questo ha alimentato ulteriori polemiche su come le notizie di cronaca vengano gestite e diffuse.

L’incidente sulla Castrense rimane un doloroso promemoria della necessità di maggiore sicurezza sulle strade, con la speranza che la morte di Federico non sia vana e possa portare a cambiamenti concreti.

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