Attualità
Memoria e nascite dei nipoti: una testimonianza personale

Luciano D’Adamo si è svegliato dal coma con uno shock temporale che l’ha riportato indietro di 40 anni nella memoria. Vittima di un grave incidente automobilistico nel 2019, D’Adamo si è risvegliato credendo di essere nel 1980, all’età di 24 anni. Ora 68enne, non riconosce né la moglie né i figli, e deve confrontarsi con un enorme vuoto nei suoi ricordi.
Il dramma della perdita di memoria
Ai microfoni del Tg1, D’Adamo ha descritto la sua traumatica esperienza: “Mi sono reso conto di aver perso la memoria guardandomi allo specchio. Ho fatto proprio un urlo, non ce la facevo. Mi sono chiesto: ‘Ma questo chi è’”. Non riesce a ricordare eventi importanti come la nascita dei figli o dei nipoti, ad eccezione dell’ultimo nato dopo il suo coma.
Appigli nel presente
Per colmare le lacune di questi quarant’anni perduti, D’Adamo fa affidamento su Google. Ricerche come “le Torri Gemelle” e “il terremoto dell’Irpinia” diventano il suo modo per ricostruire una realtà che gli è sfuggita. Il mondo tecnologico moderno rappresenta una vera sorpresa per lui, tanto che alla vista delle immagini salvate sul telefono ha chiesto: “Mamma mia, tutte queste foto hai stampato, e il rullino dove sta?”
Un nuovo inizio
Nel racconto al Messaggero, ricorda l’impatto confusionale con i suoi familiari: alla vista della moglie, si è chiesto come potesse conoscere il suo nome. “Mi chiamava ‘Luciano’. E io mi chiedevo come faceva a saper il mio nome,” spiega. Anche con il figlio il disorientamento è stato grande: “Ma come poteva essere mio figlio un uomo nato molto prima di me?”
Nella sua nuova realtà, Luciano D’Adamo continua il suo percorso di riabilitazione della memoria, affrontando il presente con lo stupore di chi, come lui, sente ancora di avere 24 anni.
Attualità
Derby Lazio-Roma: scontri tra tifosi fuori dall’Olimpico, lancio di oggetti contro la polizia

Una serata incandescente a Roma: scontri tra tifosi prima del derby Lazio-Roma. Fuori dall’Olimpico, i supporter si sono fronteggiati con "il lancio di oggetti contro la polizia". Le tensioni si sono infiammate, mostrando ancora una volta come lo sport possa diventare terreno di scontro politico. #Roma #Derby #Scontri #Politica
Durante il tanto atteso derby tra Lazio e Roma, la tensione è esplosa fuori dallo stadio Olimpico. I tifosi delle due squadre, mai realmente amichevoli, hanno trasformato la serata in un campo di battaglia urbano. Il lancio di oggetti contro la polizia ha segnato uno dei momenti più critici della serata, dimostrando come il calcio, in Italia, sia spesso più di un semplice gioco.
Scontri fuori dall’Olimpico
I disordini sono iniziati quando gruppi di tifosi, armati di bottiglie, pietre e altro, hanno deciso di sfidare non solo i rivali sportivi ma anche le forze dell’ordine. La polizia, già pronta per gestire le consuete tensioni di un derby, si è trovata a fronteggiare una situazione di vera e propria guerriglia urbana. Le immagini dei tafferugli hanno rapidamente fatto il giro del web, mostrando un paese dove il calcio è ancora una metafora della divisione sociale e politica.
La risposta delle autorità
Le autorità hanno prontamente risposto con cariche di alleggerimento e l’uso di lacrimogeni per disperdere la folla. Nonostante gli sforzi, la situazione è rimasta tesa per buona parte della serata, con alcuni agenti leggermente feriti e diversi tifosi fermati. La questione solleva inevitabilmente un dibattito sulla gestione della sicurezza durante eventi sportivi di massa e sul ruolo che il calcio gioca nella società italiana.
Sport e Politica: un binomio inevitabile
Il calcio in Italia non è solo un gioco, ma un riflesso delle dinamiche sociali e politiche. Gli scontri di ieri sera non sono solo una questione di rivalità sportiva, ma anche di identità e appartenenza politica. La frase il lancio di oggetti contro la polizia diventa, in questo contesto, un simbolo di una frustrazione più profonda, che va oltre il semplice risultato di una partita.
Le immagini e i video degli scontri, diffusi rapidamente sui social media, hanno mostrato ancora una volta come il calcio possa essere un terreno fertile per tensioni sociali, con i tifosi che spesso portano avanti battaglie che vanno oltre i confini del campo da gioco.
Attualità
Roma, uomo trova ladri in camera da letto: imbraccia il fucile e spara ai malviventi

#Roma #Cronaca #Ladri Un cittadino romano trova dei ladri che rovistano nella sua camera da letto, prende il fucile e spara. L’incredibile vicenda ha scatenato un acceso dibattito sulla legittima difesa. Ecco i dettagli dell’accaduto.
Un cittadino di Roma ha vissuto momenti di puro terrore quando ha sorpreso dei ladri mentre rovistavano nella sua camera da letto. La risposta dell’uomo è stata immediata: ha imbracciato il fucile e sparato contro i malviventi. L’episodio, che ricorda sempre più una scena da film western, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni sulla legittima difesa.
L’incidente è avvenuto in un contesto di crescente insicurezza percepita dai cittadini, che si sentono sempre meno protetti dalle forze dell’ordine. La reazione dell’uomo è stata definita da alcuni come un atto di legittima difesa, mentre altri criticano la violenza della risposta. La questione è stata ulteriormente alimentata da commenti come quello di un vicino che ha dichiarato: "Meglio un ladro morto che un cittadino derubato", commento che, seppur politicamente scorretto, riflette un sentimento diffuso di frustrazione e paura.
Le autorità stanno indagando sull’accaduto per capire se ci siano gli estremi per l’applicazione della legittima difesa o se si sia trattato di un eccesso di difesa. Intanto, il dibattito pubblico continua a infiammare i social, con opinioni che vanno da chi sostiene che "la giustizia deve fare il suo corso" a chi pensa che "la sicurezza dei cittadini viene prima di tutto".
L’episodio solleva questioni importanti su come la società e le leggi debbano bilanciare il diritto alla sicurezza personale con la prevenzione della giustizia fai-da-te.
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