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Roberto Caligiore: il sindaco di Ceccano arrestato per corruzione

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Roberto Caligiore: il sindaco di Ceccano arrestato per corruzione

Tra i tredici individui recentemente indagati per un caso di corruzione su appalti relativi al Pnrr e all’accoglienza dei rifugiati tra Frosinone e Napoli, emerge il nome di Roberto Caligiore, già sindaco di Ceccano e affiliato a Fratelli d’Italia, che è stato arrestato. La sua figura è nota nell’ambiente politico locale, avendo ricoperto ruoli di consigliere comunale, provinciale, e sindaco, oltre a essere carabiniere e volontario della Croce Rossa Italiana.

Il profilo di Roberto Caligiore

Roberto Caligiore, 55 anni, originario di Siracusa, era una figura prominente nel panorama politico di Ceccano, dove venne eletto sindaco per la prima volta nel 2015 e rieletto nel 2020. Vincolato al partito politico Fratelli d’Italia, Caligiore ha contribuito a riaffermare una forte amministrazione di destra nella città, un tempo nota come roccaforte rossa del Frusinate. Oltre alla politica, ha servito nell’Arma dei Carabinieri, essendosi arruolato nel 1988, e ha lavorato come pilota di elicotteri. La sua carriera è marcata da numerosi riconoscimenti e apprezzamenti.

Un sistema corruttivo nel Comune di Ceccano

L’inchiesta portata avanti dagli inquirenti ha rivelato un complesso schema di corruzione che coinvolgeva vari appalti pubblici gestiti dal Comune di Ceccano. Secondo le investigazioni, il sindaco Caligiore e altri individui sia interni sia esterni all’amministrazione comunale avrebbero partecipato alla manipolazione di appalti significativi, per un valore complessivo di circa 5 milioni di euro, mediante un sistema di tangenti e fatturazioni fraudolente.

Operazione “The good lobby”

L’indagine, denominata operazione “The good lobby”, ha portato all’emissione di tredici misure cautelari e sequestri preventivi. Avviata dall’Ufficio di Roma della Procura Europea, ha visto la collaborazione della Squadra Mobile di Frosinone e del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine di Roma. Gli indagati dovranno affrontare accuse di associazione per delinquere con finalità di corruzione e rischiano severe penalità se ritenuti colpevoli. Tra le opere sotto l’occhio degli investigatori, si segnalano i lavori di riqualificazione del centro storico e quelli di restauro del Castello dei Conti, concessi senza bando di gara formale.

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Roma, stupra e minaccia di morte la moglie davanti ai figli di 5 e 7 anni: arrestato un 35enne

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Roma, stupra e minaccia di morte la moglie davanti ai figli di 5 e 7 anni: arrestato un 35enne

#Cronaca #Roma Un uomo di 35 anni è stato arrestato per aver stuprato e minacciato di morte la moglie davanti ai figli di 5 e 7 anni. La notizia ha scosso la capitale e ha sollevato un dibattito acceso sui social. Continuate a leggere per i dettagli.

L’arresto shock a Roma

A Roma, un uomo di 35 anni è stato arrestato con l’accusa di aver stuprato e minacciato di morte la moglie davanti ai loro figli di 5 e 7 anni. L’episodio, avvenuto in un contesto domestico, ha portato alla luce la cruda realtà della violenza di genere che spesso si consuma tra le mura di casa.

La reazione sui social

La notizia ha rapidamente fatto il giro dei social network, suscitando l’indignazione di molti utenti. Commenti come "Ma che razza di persona fa una cosa del genere?" e "La giustizia deve fare il suo corso, ma che pena per quei bambini!" si sono diffusi velocemente, mostrando come la vicenda abbia toccato un nervo scoperto della società italiana. C’è chi ha sottolineato l’importanza di una maggiore protezione per le vittime di violenza domestica, e chi ha ironicamente commentato "E poi dicono che i film horror sono troppo esagerati", cercando di smorzare la tensione con un umorismo a tratti politicamente scorretto.

Il sistema giudiziario e la protezione delle vittime

L’arresto dell’uomo ha sollevato interrogativi sul sistema giudiziario e sulle misure di protezione per le vittime di violenza domestica. La vicenda è un triste reminder che, nonostante le leggi e le campagne di sensibilizzazione, molto resta ancora da fare per garantire la sicurezza delle donne e dei bambini vittime di abusi. La speranza è che questo caso possa spingere le autorità a prendere misure più incisive e rapide per prevenire tali tragedie.

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Femminicidio Ilaria Sula: il sangue in corridoio potrebbe cambiare il ruolo della madre del killer nella vicenda

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Femminicidio Ilaria Sula: il sangue in corridoio potrebbe cambiare il ruolo della madre del killer nella vicenda

Il caso del femminicidio di Ilaria Sula continua a scuotere l’opinione pubblica. Un dettaglio emerso recentemente potrebbe cambiare drasticamente la posizione della madre del killer, con il sangue trovato in corridoio che ora diventa un elemento cruciale. #Femminicidio #IlariaSula #Giustizia

Un nuovo sviluppo nel caso del femminicidio di Ilaria Sula ha attirato l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica. Il dettaglio del "sangue in corridoio" potrebbe avere un impatto significativo sul ruolo della madre dell’assassino.

Il Sangue in Corridoio

Secondo le ultime informazioni, il sangue trovato nel corridoio dell’abitazione dove è avvenuto il delitto di Ilaria Sula potrebbe cambiare la prospettiva sul coinvolgimento della madre del killer. Questo elemento, che inizialmente poteva sembrare secondario, ora viene considerato come una possibile prova cruciale.

Le Implicazioni Legali

La presenza di sangue in corridoio apre nuovi scenari legali. Se la madre del killer avesse avuto un ruolo, anche solo di complicità, questo potrebbe aggravare la sua posizione. Le indagini si stanno concentrando su questo aspetto, cercando di capire se ci siano state manovre per coprire o aiutare l’assassino.

Reazioni e Commenti

La notizia ha suscitato reazioni forti sui social media, con molti che esprimono la loro indignazione. Un utente ha commentato: "La giustizia deve fare il suo corso, ma che schifo se anche la madre è coinvolta!" Questo sentimento riflette una crescente frustrazione pubblica verso il caso.

Le indagini proseguono, e ogni nuovo dettaglio potrebbe portare a una svolta significativa in questo drammatico caso di femminicidio.

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