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Aurelia allagata: Civitavecchia e Santa Marinella colpite da inondazioni

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Aurelia allagata: Civitavecchia e Santa Marinella colpite da inondazioni

Un violento nubifragio si è abbattuto nella tarda mattinata di oggi, 25 ottobre, sul litorale a Nord di Roma: sott’acqua Santa Marinella e Civitavecchia. Allagato un tratto di Aurelia.

Civitavecchia e Santa Marinella in ginocchio

Una “bomba d’acqua” ha colpito duramente il litorale a Nord di Roma, mettendo in ginocchio le località di Civitavecchia e Santa Marinella. I residenti delle aree coinvolte hanno segnalato numerosi disagi, a partire dalle ore 11, in seguito all’inizio del nubifragio che ha imperversato sulle località affacciate sul Mar Tirreno a nord della capitale italiana.

Esondazione del fiume Marangone

“Stando a quanto si apprende, si sono verificati allagamenti sulla Strada Statale Aurelia, tra Civitavecchia e Santa Marinella, a causa dell’esondazione del fiume Marangone. Si raccomanda di evitare il tratto di strada interessato”. La situazione è particolarmente critica nella zona sud di Civitavecchia, soprattutto vicino al ristorante l’Ideale e lungo l’Aurelia, dove l’acqua ha paralizzato il traffico, costringendo le auto a procedere a passo d’uomo.

Traffico paralizzato e mezzi bloccati

L’utente di un gruppo Facebook, ‘Segnalazione Meteo Lazio’, ha confermato le difficoltà di collegamento su via Aurelia tra Santa Marinella e Civitavecchia. Alcuni veicoli sono stati costretti a fermarsi completamente, attivando le quattro frecce in segno di allarme, mentre anche alcuni mezzi pesanti sono rimasti bloccati nell’acqua. La situazione è compromessa anche al Casaletto Rosso, dove il fosso non ha più retto le abbondanti precipitazioni ed è esondato, provocando ulteriori problemi in un contesto già gravemente colpito dall’evento meteorologico.

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

Access Denied: A Roma chiusura di due tavole calde dopo l’invasione di blatte e topi. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina hanno scatenato l’intervento delle autorità. #Roma #Sanità #Cronaca

A Roma, due tavole calde sono state costrette alla chiusura a seguito di un’invasione di blatte e topi. Le condizioni igieniche erano talmente precarie che le autorità non hanno avuto altra scelta se non quella di intervenire immediatamente. La scoperta di blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina ha suscitato un’ondata di indignazione tra i cittadini.

Situazione Igienica Allarmante

Le ispezioni hanno rivelato una situazione igienica allarmante, con la presenza di blatte e topi che hanno infestato gli spazi dove vengono preparati i cibi. Questo ha sollevato seri interrogativi sulla sicurezza alimentare e sulla salute pubblica.

Reazione dei Cittadini

I cittadini romani, già stressati dalle numerose problematiche urbane, hanno reagito con rabbia e delusione. In molti si chiedono come sia possibile che tali condizioni siano state permesse di esistere fino a questo punto. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina è una frase che ha fatto il giro dei social, diventando virale e alimentando il dibattito sulla gestione della sanità pubblica.

Intervento delle Autorità

Le autorità hanno immediatamente chiuso i locali coinvolti, ma la questione non si ferma qui. Ora si pone l’interrogativo su come prevenire futuri episodi simili e se ci sia stata una qualche negligenza da parte degli enti preposti al controllo. La situazione richiede un’azione decisa e trasparente per garantire che la sicurezza alimentare non venga mai più compromessa in questo modo.

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro ha scatenato un putiferio sui social, con commenti che vanno dal sarcastico all’indignato. #Chiesa #Viterbo #Corruzione

Un recente scandalo ha colpito la comunità di Viterbo, dove un prete è stato accusato di vendere “assoluzioni e confessioni per 50 euro”. La notizia, che ha rapidamente fatto il giro del web, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni, mettendo in luce una pratica che molti considerano non solo eticamente discutibile, ma anche profondamente contraria ai principi della Chiesa Cattolica.

L’immagine che accompagna l’articolo mostra un messaggio di errore di accesso al sito di Fanpage.it, dove l’articolo originale era stato pubblicato. Il messaggio recita: "Access Denied. You don’t have permission to access ‘http://www.fanpage.it/roma/il-caso-del-prete-di-viterbo-che-vende-assoluzioni-e-confessioni-per-50-euro/‘ on this server. Reference #18.556fdd58.1744451943.8723" e rimanda a un link di errore: https://errors.edgesuite.net/18.556fdd58.1744451943.8723.

La reazione del pubblico è stata immediata e variegata. Alcuni utenti hanno commentato con ironia, chiedendosi se fosse possibile acquistare pacchetti famiglia o sconti per le festività, mentre altri hanno espresso un’indignazione più seria, sottolineando come la sacralità dei sacramenti non possa essere ridotta a una transazione commerciale.

La Chiesa locale non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma la vicenda continua a suscitare dibattito, con molti che si chiedono quali saranno le conseguenze per il prete coinvolto e se questo episodio possa portare a una riflessione più ampia sulle pratiche religiose e la loro gestione.

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