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Giubileo: Discrepanze sulle stime dei pellegrini attesi a Roma

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Giubileo: Discrepanze sulle stime dei pellegrini attesi a Roma

Mancano solo due mesi all’atteso Giubileo del 2025 e le aspettative di affluenza a Roma sono immense. Secondo le stime ufficiali diffuse dal Vaticano, si prevede l’arrivo di circa 32 milioni di visitatori. Unioncamere sostiene che i pellegrini potrebbero variare da 30 a 35 milioni nel corso dell’Anno Santo, che si chiuderà il 14 dicembre 2025.

Previsioni e Eventi di Massa

Monsignor Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, ha confermato la stima di 32 milioni di pellegrini, basata su uno studio scientifico commissionato a una facoltà di sociologia di un noto ateneo statale. Sebbene si tratti di proiezioni con un margine di incertezza, lo stesso Fisichella ha sottolineato che i numeri sembrano corrispondere alle previsioni degli esperti universitari. Anche il prefetto di Roma, Lamberto Giannini, ha avallato questa cifra. È probabile che si verifichino picchi di affluenza durante i grandi eventi pianificati, in particolare durante il Giubileo dei giovani previsto tra il 28 luglio e il 3 agosto. Le precedenti esperienze, come il Giubileo del 2000, mostrano che eventi simili portarono 24,5 milioni di pellegrini a Roma, con la Giornata mondiale della gioventù che attirò oltre 2 milioni di giovani nel mese di agosto.

Turismo a Roma: Tra Attese e Realtà

L’assessore capitolino al Turismo, Alessandro Onorato, si è mostrato ottimista sulla gestione dell’ondata di visitatori, evitando un approccio “catastrofista”. Riflettendo sul Giubileo del 2000, Onorato ha spiegato che il vero picco turistico si registrò l’anno successivo. La paura del troppo caos, l’aumento dei prezzi e la scarsità di alloggi potrebbero infatti trattenere i turisti nel 2025, incentivandone l’arrivo negli anni successivi. Tuttavia, il turismo a Roma è già in crescita, con quasi 50 milioni di presenze turistiche registrate nel 2023, un vero record. Nel 2024, le visite sono cresciute del 7% rispetto all’anno precedente, e la permanenza media dei turisti è aumentata a 3,9 giorni, un dato che si auspica favorisca l’industria locale anche durante l’Anno Santo.

La città si prepara dunque ad accogliere milioni di pellegrini, con aspettative di impatto significativo non solo religioso, ma anche economico e sociale. Il Giubileo del 2025 si prospetta così come un evento di importanza mondiale, capace di caratterizzare l’intera annualità per la Capitale italiana.

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

Access Denied: A Roma chiusura di due tavole calde dopo l’invasione di blatte e topi. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina hanno scatenato l’intervento delle autorità. #Roma #Sanità #Cronaca

A Roma, due tavole calde sono state costrette alla chiusura a seguito di un’invasione di blatte e topi. Le condizioni igieniche erano talmente precarie che le autorità non hanno avuto altra scelta se non quella di intervenire immediatamente. La scoperta di blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina ha suscitato un’ondata di indignazione tra i cittadini.

Situazione Igienica Allarmante

Le ispezioni hanno rivelato una situazione igienica allarmante, con la presenza di blatte e topi che hanno infestato gli spazi dove vengono preparati i cibi. Questo ha sollevato seri interrogativi sulla sicurezza alimentare e sulla salute pubblica.

Reazione dei Cittadini

I cittadini romani, già stressati dalle numerose problematiche urbane, hanno reagito con rabbia e delusione. In molti si chiedono come sia possibile che tali condizioni siano state permesse di esistere fino a questo punto. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina è una frase che ha fatto il giro dei social, diventando virale e alimentando il dibattito sulla gestione della sanità pubblica.

Intervento delle Autorità

Le autorità hanno immediatamente chiuso i locali coinvolti, ma la questione non si ferma qui. Ora si pone l’interrogativo su come prevenire futuri episodi simili e se ci sia stata una qualche negligenza da parte degli enti preposti al controllo. La situazione richiede un’azione decisa e trasparente per garantire che la sicurezza alimentare non venga mai più compromessa in questo modo.

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro ha scatenato un putiferio sui social, con commenti che vanno dal sarcastico all’indignato. #Chiesa #Viterbo #Corruzione

Un recente scandalo ha colpito la comunità di Viterbo, dove un prete è stato accusato di vendere “assoluzioni e confessioni per 50 euro”. La notizia, che ha rapidamente fatto il giro del web, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni, mettendo in luce una pratica che molti considerano non solo eticamente discutibile, ma anche profondamente contraria ai principi della Chiesa Cattolica.

L’immagine che accompagna l’articolo mostra un messaggio di errore di accesso al sito di Fanpage.it, dove l’articolo originale era stato pubblicato. Il messaggio recita: "Access Denied. You don’t have permission to access ‘http://www.fanpage.it/roma/il-caso-del-prete-di-viterbo-che-vende-assoluzioni-e-confessioni-per-50-euro/‘ on this server. Reference #18.556fdd58.1744451943.8723" e rimanda a un link di errore: https://errors.edgesuite.net/18.556fdd58.1744451943.8723.

La reazione del pubblico è stata immediata e variegata. Alcuni utenti hanno commentato con ironia, chiedendosi se fosse possibile acquistare pacchetti famiglia o sconti per le festività, mentre altri hanno espresso un’indignazione più seria, sottolineando come la sacralità dei sacramenti non possa essere ridotta a una transazione commerciale.

La Chiesa locale non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma la vicenda continua a suscitare dibattito, con molti che si chiedono quali saranno le conseguenze per il prete coinvolto e se questo episodio possa portare a una riflessione più ampia sulle pratiche religiose e la loro gestione.

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