Attualità
Conte di Cavour a processo: il giudizio spetta al pubblico

Torna a Roma il format “La Storia a Processo!” lunedì 28 ottobre 2024 al teatro Parioli Costanzo: il primo dei quattro appuntamenti casi della stagione 2024-2025. Imputato a processo Camillo Benso Conte di Cavour.
Ai posteri l’ardua sentenza. Dopo tanti anni, la massima si avvera. E lo fa a teatro. Lunedì prossimo, 28 ottobre 2024, parte la nuova stagione di “La Storia a Processo!”, che trasforma il palcoscenico in un’aula di tribunale. A sedersi sul banco degli imputati un personaggio storico, più o meno recente. Con lui, sul palco, gli avvocati, i testimoni, il pubblico ministero e il presidente della corte. Nel ruolo di giudice, invece, il pubblico che potrà votare al termine dello spettacolo.
Camillo Benso Conte di Cavour imputato in tribunale: “La Storia a Processo!” sbarca a Roma
Ad essere giudicato in questo primo appuntamento romano, ospitato al Teatro Parioli Costanzo, Camillo Benso Conte di Cavour. Unità o aggregazione? È questa la domanda a cui il pubblico dovrà rispondere, come scelto dall’ideatrice della rassegna, Elisa Greco. Un’occasione unica per approfondire le dinamiche legate all’operato di Cavour. “Ho scelto di aprire questa nuova stagione romana del format con Cavour, protagonista della nostra Storia per soffermarci sulle dinamiche della sua visione politica – spiega Greco – Fu una reale Unità dell’Italia oppure una progressiva aggregazione geopolitica, ma che lasciava aperte differenze e spaccature sociali ed economiche con cui, purtroppo, dobbiamo ancora combattere?”.
Un dibattimento attuale e coinvolgente
Un interrogativo, quello su cui si basa il processo al personaggio storico, che resta ancora oggi molto attuale. Sarà proprio Greco a dare il via al dibattimento, presentando i protagonisti interpretati da volti noti della diplomazia e della giustizia, alcuni dei quali docenti dell’università Luiss Guido Carli. Presente anche la radio dell’ateneo, gestita dagli studenti, per un voto social sulla colpevolezza o meno, di Cavour.
Il Conte di Cavour, gli avvocati e i testimoni: chi sono i volti chiamati a processo
Il Conte di Cavour è impersonato da Francesco Tufarelli, Direttore Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ad interpretare il Presidente della Corte, è l’ambasciatore Michele Valensise, mentre il Pubblico Ministero è Antonia Giammaria, Magistrata e direttrice generale del Ministero di Giustizia. A difendere l’imputato, quale Avvocato Difensore, sarà Michele Vietti, Professore straordinario di Diritto pubblico presso la Facoltà di Economia dell’Università LUMSA di Roma. Tra i testimoni presenti per l’Accusa, troviamo la professoressa Vera Capperucci del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Luiss Guido Carli e il direttore de Il Riformista, Claudio Velardi. Per la Difesa, la giornalista e scrittrice Michela Tamburrino, insieme a Giovanni Orsina, professore ordinario di Storia contemporanea all’Università Luiss Guido Carli.
Attualità
Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

Access Denied: A Roma chiusura di due tavole calde dopo l’invasione di blatte e topi. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina hanno scatenato l’intervento delle autorità. #Roma #Sanità #Cronaca
A Roma, due tavole calde sono state costrette alla chiusura a seguito di un’invasione di blatte e topi. Le condizioni igieniche erano talmente precarie che le autorità non hanno avuto altra scelta se non quella di intervenire immediatamente. La scoperta di blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina ha suscitato un’ondata di indignazione tra i cittadini.
Situazione Igienica Allarmante
Le ispezioni hanno rivelato una situazione igienica allarmante, con la presenza di blatte e topi che hanno infestato gli spazi dove vengono preparati i cibi. Questo ha sollevato seri interrogativi sulla sicurezza alimentare e sulla salute pubblica.
Reazione dei Cittadini
I cittadini romani, già stressati dalle numerose problematiche urbane, hanno reagito con rabbia e delusione. In molti si chiedono come sia possibile che tali condizioni siano state permesse di esistere fino a questo punto. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina è una frase che ha fatto il giro dei social, diventando virale e alimentando il dibattito sulla gestione della sanità pubblica.
Intervento delle Autorità
Le autorità hanno immediatamente chiuso i locali coinvolti, ma la questione non si ferma qui. Ora si pone l’interrogativo su come prevenire futuri episodi simili e se ci sia stata una qualche negligenza da parte degli enti preposti al controllo. La situazione richiede un’azione decisa e trasparente per garantire che la sicurezza alimentare non venga mai più compromessa in questo modo.
Attualità
Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro ha scatenato un putiferio sui social, con commenti che vanno dal sarcastico all’indignato. #Chiesa #Viterbo #Corruzione
Un recente scandalo ha colpito la comunità di Viterbo, dove un prete è stato accusato di vendere “assoluzioni e confessioni per 50 euro”. La notizia, che ha rapidamente fatto il giro del web, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni, mettendo in luce una pratica che molti considerano non solo eticamente discutibile, ma anche profondamente contraria ai principi della Chiesa Cattolica.
L’immagine che accompagna l’articolo mostra un messaggio di errore di accesso al sito di Fanpage.it, dove l’articolo originale era stato pubblicato. Il messaggio recita: "Access Denied. You don’t have permission to access ‘http://www.fanpage.it/roma/il-caso-del-prete-di-viterbo-che-vende-assoluzioni-e-confessioni-per-50-euro/‘ on this server. Reference #18.556fdd58.1744451943.8723" e rimanda a un link di errore: https://errors.edgesuite.net/18.556fdd58.1744451943.8723.
La reazione del pubblico è stata immediata e variegata. Alcuni utenti hanno commentato con ironia, chiedendosi se fosse possibile acquistare pacchetti famiglia o sconti per le festività, mentre altri hanno espresso un’indignazione più seria, sottolineando come la sacralità dei sacramenti non possa essere ridotta a una transazione commerciale.
La Chiesa locale non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma la vicenda continua a suscitare dibattito, con molti che si chiedono quali saranno le conseguenze per il prete coinvolto e se questo episodio possa portare a una riflessione più ampia sulle pratiche religiose e la loro gestione.
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