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Incidente all’Eur: 41enne Mario Terlizzese perde la vita in scontro tra monopattino e Smart

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Incidente all’Eur: 41enne Mario Terlizzese perde la vita in scontro tra monopattino e Smart

Il 41enne investito da una Smart all’Eur mercoledì scorso si chiamava Mario Terlizzese. Tanti i messaggi di cordoglio e d’addio.

È Mario Terlizzese il quarantunenne vittima dell’incidente stradale, che si è verificato mercoledì scorso 23 ottobre in zona Eur a Roma. È deceduto il giorno dopo all’ospedale San Camillo di Roma per le gravi ferite e traumi riportati, che non gli hanno lasciato scampo.

I messaggi di cordoglio e di addio

Appresa la notizia della sua scomparsa la comunità di Aprilia, della quale Mario era originario, si è stretta intorno alla famiglia, in attesa che vengano celebrati i funerali, per dargli l’ultimo saluto. Sono tantissimi i messaggi di cordoglio, che lo ricordano con stima e affetto. Tra questi su Facebook, il papà di Mario, Angelo, lo saluta così: “Ciao amore mio”. Mary scrive: “Che brutto scherzo ci hai fatto cugino mio. Non ci credo ancora! Veglia su di noi col tuo solito splendido sorriso”. Poi il testo di una poesia che si intitola ‘Eternamente parte di me’. “Mario ti voglio ricordare spensierato e allegro così da bambino – scrive un’altra cugina, Maria – mi hai sconvolta mai mai avrei voluto sentire questa notizia”.

L’incidente in cui è morto Mario Terlizzese

L’incidente in cui è morto Mario Terlizzese è avvenuto la mattina presto in viale di Val Fiorita. Al momento del sinistro Mario era in monopattino all’altezza di piazzale Ferruccio Parri all’Eur quando una Smart lo ha investito per cause non note e ancora in corso d’accertamento. Arrivata la chiamata al Numero Unico delle Emergenze 112 e giunto sul posto il personale sanitario, il quarantunenne è stato trasportato in ospedale con l’ambulanza in codice rosso, ed è morto il giorno dopo. Presenti sul luogo dell’incidente per i rilievi scientifici gli agenti della polizia locale di Roma Capitale del IX gruppo Eur.

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

Access Denied: A Roma chiusura di due tavole calde dopo l’invasione di blatte e topi. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina hanno scatenato l’intervento delle autorità. #Roma #Sanità #Cronaca

A Roma, due tavole calde sono state costrette alla chiusura a seguito di un’invasione di blatte e topi. Le condizioni igieniche erano talmente precarie che le autorità non hanno avuto altra scelta se non quella di intervenire immediatamente. La scoperta di blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina ha suscitato un’ondata di indignazione tra i cittadini.

Situazione Igienica Allarmante

Le ispezioni hanno rivelato una situazione igienica allarmante, con la presenza di blatte e topi che hanno infestato gli spazi dove vengono preparati i cibi. Questo ha sollevato seri interrogativi sulla sicurezza alimentare e sulla salute pubblica.

Reazione dei Cittadini

I cittadini romani, già stressati dalle numerose problematiche urbane, hanno reagito con rabbia e delusione. In molti si chiedono come sia possibile che tali condizioni siano state permesse di esistere fino a questo punto. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina è una frase che ha fatto il giro dei social, diventando virale e alimentando il dibattito sulla gestione della sanità pubblica.

Intervento delle Autorità

Le autorità hanno immediatamente chiuso i locali coinvolti, ma la questione non si ferma qui. Ora si pone l’interrogativo su come prevenire futuri episodi simili e se ci sia stata una qualche negligenza da parte degli enti preposti al controllo. La situazione richiede un’azione decisa e trasparente per garantire che la sicurezza alimentare non venga mai più compromessa in questo modo.

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro ha scatenato un putiferio sui social, con commenti che vanno dal sarcastico all’indignato. #Chiesa #Viterbo #Corruzione

Un recente scandalo ha colpito la comunità di Viterbo, dove un prete è stato accusato di vendere “assoluzioni e confessioni per 50 euro”. La notizia, che ha rapidamente fatto il giro del web, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni, mettendo in luce una pratica che molti considerano non solo eticamente discutibile, ma anche profondamente contraria ai principi della Chiesa Cattolica.

L’immagine che accompagna l’articolo mostra un messaggio di errore di accesso al sito di Fanpage.it, dove l’articolo originale era stato pubblicato. Il messaggio recita: "Access Denied. You don’t have permission to access ‘http://www.fanpage.it/roma/il-caso-del-prete-di-viterbo-che-vende-assoluzioni-e-confessioni-per-50-euro/‘ on this server. Reference #18.556fdd58.1744451943.8723" e rimanda a un link di errore: https://errors.edgesuite.net/18.556fdd58.1744451943.8723.

La reazione del pubblico è stata immediata e variegata. Alcuni utenti hanno commentato con ironia, chiedendosi se fosse possibile acquistare pacchetti famiglia o sconti per le festività, mentre altri hanno espresso un’indignazione più seria, sottolineando come la sacralità dei sacramenti non possa essere ridotta a una transazione commerciale.

La Chiesa locale non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma la vicenda continua a suscitare dibattito, con molti che si chiedono quali saranno le conseguenze per il prete coinvolto e se questo episodio possa portare a una riflessione più ampia sulle pratiche religiose e la loro gestione.

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