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Incidente sul lavoro ad Ausonia, operaio 61enne muore travolto da una lastra di marmo

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Incidente sul lavoro ad Ausonia, operaio 61enne muore travolto da una lastra di marmo

Giuseppe Valente è morto a 61 anni in un incidente sul lavoro oggi pomeriggio ad Ausonia. Una lastra di marmo lo ha travolto e ucciso sul colpo in una segheria.

Immagine di repertorio

Tragedia sul lavoro ad Ausonia, dove Giuseppe Valente, un operaio di sessantuno anni, è morto schiacciato da una lastra di marmo. I fatti sono accaduti nel pomeriggio di oggi, mercoledì 6 novembre, in via Taverna nella segheria ‘Gpr Marmi’ nel piccolo centro della provincia di Frosinone, nella quale Valente lavorava. Sarebbe tra poco andato in pensione per dedicarsi a tempo pieno alla sua famiglia. Circa una settimana fa da quanto si apprende aveva infatti avviato l’iter per andare in pensione ed era pronto ad occuparsi del suo nipotino. La ‘Gpr Marmi’ è la stessa società dove dieci anni fa, nella cava di Coreno Ausonio, due dei suoi proprietari, Pino e Amilcare Mattei sono stati uccisi a colpi di pistola, mentre verificavano un allarme antintrusione.

L’incidente sul lavoro in cui è morto Giuseppe Valente

Secondo quanto ricostruito finora al momento in cui è accaduto l’incidente sul lavoro Giuseppe Valente era all’interno della segheria. Improvvisamente, per cause non note e ancora in corso d’accertamento, una lastra di marmo lo ha travolto, uccidendolo sul colpo. Arrivata la chiamata al Numero Unico delle Emergenze 112 sul posto è giunto il personale sanitario a sirene spiegate, ma non c’è staton purtroppo nulla da fare per salvargli la vita, inutili i tentativi di rianimarlo.

Indagini in corso sulle misure di sicurezza…

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

Access Denied: A Roma chiusura di due tavole calde dopo l’invasione di blatte e topi. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina hanno scatenato l’intervento delle autorità. #Roma #Sanità #Cronaca

A Roma, due tavole calde sono state costrette alla chiusura a seguito di un’invasione di blatte e topi. Le condizioni igieniche erano talmente precarie che le autorità non hanno avuto altra scelta se non quella di intervenire immediatamente. La scoperta di blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina ha suscitato un’ondata di indignazione tra i cittadini.

Situazione Igienica Allarmante

Le ispezioni hanno rivelato una situazione igienica allarmante, con la presenza di blatte e topi che hanno infestato gli spazi dove vengono preparati i cibi. Questo ha sollevato seri interrogativi sulla sicurezza alimentare e sulla salute pubblica.

Reazione dei Cittadini

I cittadini romani, già stressati dalle numerose problematiche urbane, hanno reagito con rabbia e delusione. In molti si chiedono come sia possibile che tali condizioni siano state permesse di esistere fino a questo punto. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina è una frase che ha fatto il giro dei social, diventando virale e alimentando il dibattito sulla gestione della sanità pubblica.

Intervento delle Autorità

Le autorità hanno immediatamente chiuso i locali coinvolti, ma la questione non si ferma qui. Ora si pone l’interrogativo su come prevenire futuri episodi simili e se ci sia stata una qualche negligenza da parte degli enti preposti al controllo. La situazione richiede un’azione decisa e trasparente per garantire che la sicurezza alimentare non venga mai più compromessa in questo modo.

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro ha scatenato un putiferio sui social, con commenti che vanno dal sarcastico all’indignato. #Chiesa #Viterbo #Corruzione

Un recente scandalo ha colpito la comunità di Viterbo, dove un prete è stato accusato di vendere “assoluzioni e confessioni per 50 euro”. La notizia, che ha rapidamente fatto il giro del web, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni, mettendo in luce una pratica che molti considerano non solo eticamente discutibile, ma anche profondamente contraria ai principi della Chiesa Cattolica.

L’immagine che accompagna l’articolo mostra un messaggio di errore di accesso al sito di Fanpage.it, dove l’articolo originale era stato pubblicato. Il messaggio recita: "Access Denied. You don’t have permission to access ‘http://www.fanpage.it/roma/il-caso-del-prete-di-viterbo-che-vende-assoluzioni-e-confessioni-per-50-euro/‘ on this server. Reference #18.556fdd58.1744451943.8723" e rimanda a un link di errore: https://errors.edgesuite.net/18.556fdd58.1744451943.8723.

La reazione del pubblico è stata immediata e variegata. Alcuni utenti hanno commentato con ironia, chiedendosi se fosse possibile acquistare pacchetti famiglia o sconti per le festività, mentre altri hanno espresso un’indignazione più seria, sottolineando come la sacralità dei sacramenti non possa essere ridotta a una transazione commerciale.

La Chiesa locale non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma la vicenda continua a suscitare dibattito, con molti che si chiedono quali saranno le conseguenze per il prete coinvolto e se questo episodio possa portare a una riflessione più ampia sulle pratiche religiose e la loro gestione.

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