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Cronaca

250 nuovi addetti assunti con contratto di 15 mesi a 38 ore settimanali, festivi compresi

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250 nuovi addetti assunti con contratto di 15 mesi a 38 ore settimanali, festivi compresi

L’Ama, l’azienda di gestione dei rifiuti della Capitale, ha annunciato il dispiegamento di 250 nuovi operatori per supportare i servizi di pulizia e raccolta rifiuti in vista del prossimo Giubileo. L’iniziativa mira a fronteggiare l’incremento previsto di visitatori, stimato tra 30 e 35 milioni, garantendo il decoro delle aree pubbliche di Roma.

LA SELEZIONE

I nuovi lavoratori, assunti con un contratto a tempo determinato di 15 mesi, saranno operativi dal 1° novembre 2024. Essi presteranno servizio su turni distribuiti su sei giorni settimanali, con copertura anche nei giorni festivi. Questa mossa segue l’assunzione di un migliaio di nuovi dipendenti avvenuta l’anno scorso, parte di un piano di riorganizzazione finalizzato al miglioramento dei servizi municipali.

GLI OBIETTIVI

Quasi undicimila persone hanno presentato domanda per questi posti, che richiedono età compresa tra 18 e 65 anni, licenza media, patente di guida di tipo B e disponibilità a lavorare su turni notturni. Il presidente di Ama ha dichiarato che Roma affronterà un incremento medio giornaliero di circa 500 tonnellate di rifiuti durante il Giubileo, sottolineando l’importanza dei nuovi investimenti in mezzi e risorse per affrontare questa sfida.

LA SITUAZIONE

Attualmente, l’organico dell’Ama conta 7.500 dipendenti. Durante il Giubileo, la città potrebbe trovarsi a gestire l’equivalente di un municipio aggiuntivo in termini di presenze giornaliere, con i momenti di maggiore affluenza che potrebbero vedere fino a un milione di visitatori aggiuntivi. L’azienda sta valutando l’affidamento di alcune operazioni di igiene urbana, come la raccolta di rifiuti intorno ai cassonetti, a ditte esterne nei periodi di maggiore carico di lavoro.

Cronaca

Ilaria Sula, tutte le bugie e le contraddizioni di Mark Samson durante l’interrogatorio

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Ilaria Sula, tutte le bugie e le contraddizioni di Mark Samson durante l’interrogatorio

Il ventitreenne Mark Samson ha confessato di aver ucciso Ilaria Sula e di aver nascosto il corpo in una valigia, ma la sua fredda e poco convincente versione dei fatti non è credibile. La madre del ragazzo è indagata per averlo aiutato a pulire. #MarkSamson #IlariaSula #Femminicidio


Il racconto di Mark Samson

“Ho controllato se Ilaria fosse viva, ma era morta, per terra. Le ho messo un sacco sulla testa fino al bacino, poi sono rimasto lì, immobilizzato e traumatizzato per quello che avevo fatto. Mi sentivo vuoto. Allora ho deciso di nasconderla dentro una valigia che ho trovato nella camera dei miei. Dopo, l’ho messa fuori dalla mia camera, dopo averla avvolta in altri due sacchi: uno sulla testa della valigia e l’altro sui piedi.”

È freddo, lucido e poco convincente il racconto che Mark Samson consegna al gip.

Il delitto di Ilaria Sula

Spiega ogni passaggio di ciò che, a suo dire, è accaduto alle 11 della mattina del 26 marzo scorso, quando il ventitreenne ha ucciso Ilaria Sula, per poi gettare il corpo della studentessa in un dirupo alle porte di Roma. "Le ho dato due coltellate da dietro, con il coltello che avevamo utilizzato per tagliare la mortadella. Ilaria non si è accorta di nulla, ha gridato poco", ha spiegato il ragazzo in occasione dell’interrogatorio. “È morta subito”, sostiene. L’indagato ha confessato tutto, o quasi. Ma la sua versione non convince i magistrati, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini.

Le ferite trovate sulle braccia di Ilaria raccontano una verità diversa: la ventiduenne avrebbe cercato di difendersi. E sarà solo l’esito definitivo dell’autopsia a chiarire con precisione quando è stato commesso il femminicidio. Gli investigatori della squadra mobile, infatti, dubitano che l’omicidio sia avvenuto la mattina del 26 marzo.

La complicità della madre

Perché, anche se la madre del ragazzo lo ha aiutato a pulire (e per questo motivo è indagata per concorso in occultamento di cadavere), qualcosa nella ricostruzione temporale non torna. Analizzando il cellulare della vittima, che Mark avrebbe portato via con sé, il dispositivo abbandona l’abitazione di via Homs alle 10:36 del 26 marzo.

Prima, dunque, avrebbe preparato la colazione, per poi portarla in camera, discutere con la vittima, leggere i messaggi sul suo cellulare “per sei o sette minuti”, accoltellarla. E ancora, avrebbe nascosto il corpo in un trolley e lo avrebbe caricato in macchina senza che nessuno lo notasse, in un caotico martedì mattina a Roma. Un arco di tempo breve, nel quale avrebbe compiuto molte azioni complesse. Un’impresa difficile. Per questo la versione di Mark è al vaglio degli investigatori.

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Sapienza, occupato il tetto di Villa Mirafiori. No ai tagli, vogliamo la magistrale

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Sapienza, occupato il tetto di Villa Mirafiori. No ai tagli, vogliamo la magistrale

Gli universitari della Sapienza hanno occupato il tetto di Villa Mirafiori per protestare contro i tagli ai corsi di laurea magistrale. "Non ci tagliate il futuro. Vogliamo la magistrale" recita lo striscione. La colpa? Fondi Pnrr sprecati e politica di austerity. #Sapienza #Protesta #Università


Gli Studenti Scalano i Tetti

Gli universitari della Sapienza occupano il tetto della sede di Villa Mirafiori. «Non ci tagliate il futuro. Vogliamo la magistrale», si legge sullo striscione che scende giù dalla facoltà di Filosofia del primo ateneo romano, che si trova nell’edificio al Nomentano.

Il motivo? «Qui da settimane – spiegano gli universitari di Cambiare Rotta – gli studenti si organizzano e sono scesi in piazza nel grande sciopero del 4 aprile, contro i tagli in corso all’università e il futuro di precarietà che ci viene riservato.

In particolare le lauree magistrali dei corsi di Filosofia e intelligenza artificiale e di Scienze matematiche per l’intelligenza rischiano di non essere avviate, lasciando gli studenti che hanno frequentato tre anni di triennale senza una prospettiva per il futuro».

Fondi Sprechi e Tagli all’Università

Ma qual è la ragione? «È per colpa dell’esaurimento dei fondi Pnrr, finiti in sprechi e regali a università, aziende e studentati privati, e usati per finanziare corsi che ora saranno interrotti senza soluzioni per chi ha scelto di frequentarli. Ma è anche a causa di una politica di tagli all’università che abbiamo contestato alla Ministra Bernini, e che la rettrice Sapienza Antonella Polimeni si appresta ad eseguire alla Sapienza».

Gli studenti non si fermano qui. Chiedono un incontro alla rettrice Polimeni per dopodomani, 16 aprile, perché «I soldi ci sono – aggiungono quelli di Cambiare Rotta – vengono spesi in progetti come il Technopole, progetti in collaborazione con le industrie militari; vengono spesi, in tutta l’Unione Europea, per il riarmo invece che per la formazione e per il nostro futuro! Mercoledì saremo al rettorato per contestare la responsabilità della rettrice, a cui abbiamo già inviato una lettera per chiedere un incontro immediato».

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