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Cronaca

La rivolta in Trentino scatena la raccolta firme per bloccare il taglio dell’abete di Natale del Papa: «È uno scempio»

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La rivolta in Trentino scatena la raccolta firme per bloccare il taglio dell’abete di Natale del Papa: «È uno scempio»

Nel piccolo comune di Ledro, situato in Trentino, è in corso un acceso dibattito riguardo al destino di un abete rosso secolare. Questo albero, alto 29 metri, è stato scelto per adornare piazza San Pietro durante le festività natalizie. Due comitati locali hanno avviato una petizione sulla piattaforma change.org, raccogliendo 40.000 firme contro il taglio dell’albero, considerato una tradizione pagana e quindi estranea al significato cristiano del Natale. Tuttavia, il sindaco di Ledro ha ribadito che l’operazione è sostenibile e in linea con le normative forestali locali.

Polemiche e Risposte

Il Comune di Ledro ha sottolineato che solo uno dei 40 alberi previsti per il Vaticano verrà tagliato nei boschi locali, mentre gli altri saranno acquistati da vivai. La polemica ha evidenziato l’uso di risorse pubbliche, stimato in 60.000 euro, per questa operazione. Nonostante le critiche, il sindaco ha affermato che l’intera comunità parteciperà con entusiasmo alla cerimonia di accensione a Roma.

Opinioni Divise

I comitati promotori della petizione, come il “Comitato Quaranta e tre milioni”, contestano l’accordo tra il Comune di Ledro e il Vaticano, insistendo sul fatto che il taglio degli alberi aggrava le problematiche ambientali e il dissesto idrogeologico. Fra i residenti le opinioni sono contrastanti: alcuni concordano con la donazione dell’abete, mentre altri contestano i costi dell’operazione. I comitati continuano a chiedere attenzione verso l’importanza del patrimonio naturale e la visita del Papa in Valle di Ledro.

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Turisti in protesta: le ragioni dietro l’esclusione

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Turisti in protesta: le ragioni dietro l’esclusione

Scopri il lato segreto della visita di JD Vance in Italia: sicurezza, gelato e sorprese inaspettate! #VanceInItalia #GelatoVIP #ViaggioSegreto

Il Colosseo blindato e la delusione dei turisti

Il famoso Colosseo di Roma è stato improvvisamente chiuso nel pomeriggio per motivi di sicurezza, lasciando fuori centinaia di turisti incuriositi e delusi. Si tratta della visita della famiglia Vance, ma con un twist inaspettato: solo Usha, la moglie del vicepresidente americano, si è recata sul posto, mentre JD Vance è rimasto a Villa Taverna. Immagina la scena: un’icona dell’antica Roma trasformata in una zona off-limits, con guardie e barriere ovunque. Ma cosa nascondeva questa mossa top secret?

Un’irresistibile tentazione italiana

Nonostante i rigidi protocolli di sicurezza, JD Vance non ha resistito al fascino del gelato made in Italy. Nel primo pomeriggio, ha fatto una tappa golosa alla gelateria “Le Sicilianedde” nel quartiere Parioli, dove ha ordinato una coppetta con pistacchio di Bronte, mango dell’Etna e stracciatela con panna. E non è tutto: anche Usha ha gustato la sua porzione, mentre i figli hanno optato per coni al fior di latte e cioccolato. Dal locale trapela che Vance ha particolarmente apprezzato il pistacchio siciliano – un sapore che potrebbe diventare virale tra i VIP!

L’incontro che potrebbe cambiare tutto

Oltre ai piaceri culinari, Vance ha incontrato il cardinale Pietro Parolin, con al centro discussioni scottanti come il nodo dei migranti e lo scontro con l’episcopato americano. Chissà quali accordi segreti sono stati discussi in questa chiacchierata dietro le quinte? Un mix di diplomazia e sorprese che tiene tutti con il fiato sospeso.

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Cronaca

Un misterioso attentato a Roma: la bomba “Cobra” nel citofono di un condominio all’Appio

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Un misterioso attentato a Roma: la bomba “Cobra” nel citofono di un condominio all’Appio

MisteriosaEsplosioneInCittà: Un boato assordante sconvolge via Faleria e lascia tutti senza fiato!

L’Allarme Mattutino

Immaginate di essere in una tranquilla mattina quando, all’improvviso, un boato fortissimo squarcia l’aria, seguito da una densa coltre di fumo e un odore penetrante di zolfo. È successo proprio alle 10:20, trasformando un normale giorno in un enigma da brividi. Gli abitanti del palazzo in via Faleria si sono ritrovati di fronte a una scena da film, con il citofono completamente distrutto da quella che sembra una mini-bomba artigianale. Ma cosa c’è dietro questo atto misterioso?

Le Domande che Affascinano

Chi potrebbe aver orchestrato un gesto così audace e perché proprio in quel luogo? Le autorità sono già al lavoro per indagare, ma dettagli come questi alimentano la curiosità: era un avvertimento, un errore o qualcosa di più sinistro? Gli esperti parlano di un dispositivo rudimentale, ma la vera domanda è se questo sia solo l’inizio di una serie di eventi inaspettati. Restate sintonizzati per scoprire gli aggiornamenti su questa storia che tiene tutti col fiato sospeso!

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