Attualità
Le braccia tese sono immortalate da un video nel liceo Avogadro al cambio dell’ora con saluti romani

Immagine controversa al liceo Avogadro
Al liceo Avogadro di Roma, durante un cambio dell’ora, è stata immortalata un’immagine provocatoria: il braccio teso di uno studente e la scritta "siamo e saremo fasci" sulla lavagna. L’episodio è stato denunciato dal Collettivo Argan, che ha sottolineato come questo gesto possa mettere a repentaglio il confronto democratico all’interno della scuola.
Antefatto e reazioni
Questo incidente segue un precedente analogo avvenuto al liceo Montessori, dove una foto mostrava due candidati a rappresentanti d’istituto con il braccio teso, uno dei quali è stato successivamente eletto. L’episodio al liceo Avogadro è stato documentato in un breve video, che mostra alcuni studenti, con i volti oscurati, esporre simboli e compiere gesti associati a ideologie neofasciste. Gli studenti del Collettivo Argan hanno espresso preoccupazione e richiesto misure concrete per contrastare tali atteggiamenti.
Un simbolismo contestato
Nel video in questione si scorgono elementi simbolici controversi come la bandiera del Regno d’Italia e l’inno di Mameli, accompagnati dalla scritta "Siamo e saremo fasci" sulla lavagna. Partecipanti all’accaduto sono stati descritti come candidati della lista "Iter", associata al gruppo “Generazione Popolare”. Secondo la Rete degli Studenti Medi, queste liste appaiono apartitiche ma includono membri appartenenti a organizzazioni giovanili di carattere neofascista.
Richiesta di azione
Il Collettivo Argan ha criticato il comportamento della lista Iter descrivendola come una componente integrante di un’organizzazione neofascista, che si sottrarrebbe al confronto democratico mostrando atteggiamenti minatori. Da qui, l’appello per lo scioglimento delle organizzazioni giovanili di stampo neofascista e il ritiro delle candidature a loro legate, allo scopo di salvaguardare il dialogo democratico nelle scuole.
Attualità
Derby Lazio-Roma: scontri tra tifosi fuori dall’Olimpico, lancio di oggetti contro la polizia

Una serata incandescente a Roma: scontri tra tifosi prima del derby Lazio-Roma. Fuori dall’Olimpico, i supporter si sono fronteggiati con "il lancio di oggetti contro la polizia". Le tensioni si sono infiammate, mostrando ancora una volta come lo sport possa diventare terreno di scontro politico. #Roma #Derby #Scontri #Politica
Durante il tanto atteso derby tra Lazio e Roma, la tensione è esplosa fuori dallo stadio Olimpico. I tifosi delle due squadre, mai realmente amichevoli, hanno trasformato la serata in un campo di battaglia urbano. Il lancio di oggetti contro la polizia ha segnato uno dei momenti più critici della serata, dimostrando come il calcio, in Italia, sia spesso più di un semplice gioco.
Scontri fuori dall’Olimpico
I disordini sono iniziati quando gruppi di tifosi, armati di bottiglie, pietre e altro, hanno deciso di sfidare non solo i rivali sportivi ma anche le forze dell’ordine. La polizia, già pronta per gestire le consuete tensioni di un derby, si è trovata a fronteggiare una situazione di vera e propria guerriglia urbana. Le immagini dei tafferugli hanno rapidamente fatto il giro del web, mostrando un paese dove il calcio è ancora una metafora della divisione sociale e politica.
La risposta delle autorità
Le autorità hanno prontamente risposto con cariche di alleggerimento e l’uso di lacrimogeni per disperdere la folla. Nonostante gli sforzi, la situazione è rimasta tesa per buona parte della serata, con alcuni agenti leggermente feriti e diversi tifosi fermati. La questione solleva inevitabilmente un dibattito sulla gestione della sicurezza durante eventi sportivi di massa e sul ruolo che il calcio gioca nella società italiana.
Sport e Politica: un binomio inevitabile
Il calcio in Italia non è solo un gioco, ma un riflesso delle dinamiche sociali e politiche. Gli scontri di ieri sera non sono solo una questione di rivalità sportiva, ma anche di identità e appartenenza politica. La frase il lancio di oggetti contro la polizia diventa, in questo contesto, un simbolo di una frustrazione più profonda, che va oltre il semplice risultato di una partita.
Le immagini e i video degli scontri, diffusi rapidamente sui social media, hanno mostrato ancora una volta come il calcio possa essere un terreno fertile per tensioni sociali, con i tifosi che spesso portano avanti battaglie che vanno oltre i confini del campo da gioco.
Attualità
Roma, uomo trova ladri in camera da letto: imbraccia il fucile e spara ai malviventi

#Roma #Cronaca #Ladri Un cittadino romano trova dei ladri che rovistano nella sua camera da letto, prende il fucile e spara. L’incredibile vicenda ha scatenato un acceso dibattito sulla legittima difesa. Ecco i dettagli dell’accaduto.
Un cittadino di Roma ha vissuto momenti di puro terrore quando ha sorpreso dei ladri mentre rovistavano nella sua camera da letto. La risposta dell’uomo è stata immediata: ha imbracciato il fucile e sparato contro i malviventi. L’episodio, che ricorda sempre più una scena da film western, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni sulla legittima difesa.
L’incidente è avvenuto in un contesto di crescente insicurezza percepita dai cittadini, che si sentono sempre meno protetti dalle forze dell’ordine. La reazione dell’uomo è stata definita da alcuni come un atto di legittima difesa, mentre altri criticano la violenza della risposta. La questione è stata ulteriormente alimentata da commenti come quello di un vicino che ha dichiarato: "Meglio un ladro morto che un cittadino derubato", commento che, seppur politicamente scorretto, riflette un sentimento diffuso di frustrazione e paura.
Le autorità stanno indagando sull’accaduto per capire se ci siano gli estremi per l’applicazione della legittima difesa o se si sia trattato di un eccesso di difesa. Intanto, il dibattito pubblico continua a infiammare i social, con opinioni che vanno da chi sostiene che "la giustizia deve fare il suo corso" a chi pensa che "la sicurezza dei cittadini viene prima di tutto".
L’episodio solleva questioni importanti su come la società e le leggi debbano bilanciare il diritto alla sicurezza personale con la prevenzione della giustizia fai-da-te.
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