Attualità
Gli sfratti nell’anno del Giubileo saranno sospesi: accordo tra Gualtieri, Rocca e Caritas.

La Caritas di Roma ha avanzato una proposta per la sospensione degli sfratti nella Capitale durante il Giubileo. Tale iniziativa ha trovato il favore del sindaco Roberto Gualtieri e del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, evidenziando l’importanza di tutelare le famiglie colpite da morosità incolpevole, una condizione che colpisce l’85% degli sfratti.
Iniziative per il Giubileo
Secondo la Caritas, la maggior parte degli sfratti riguarda famiglie che non riescono più a pagare l’affitto a causa di imprevisti come licenziamenti o malattie. Il direttore della Caritas di Roma, Giustino Trincia, sottolinea la necessità di “soluzioni tecniche che distribuiscano i costi e le conseguenze di questa misura tra lo Stato, gli enti locali, gli inquilini e i proprietari”.
Reazioni dal mondo politico
Il sindaco Gualtieri ha manifestato l’intenzione di rappresentare questa proposta al Governo, ricordando l’importanza di una moratoria straordinaria sugli sfratti. Anche il presidente Rocca ha espresso il suo sostegno alla proposta, confermando che solleverà la questione nel prossimo tavolo sul Giubileo.
Opinioni contrastanti
Nel dibattito pubblico, la proposta Caritas non ha trovato unanime consenso. Da un lato, rappresentanti come Natale Di Cola della CGIL di Roma e Lazio vedono positivamente l’iniziativa come parte di più ampie politiche abitative. Dall’altro, il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ha criticato la proposta, sostenendo che non si debba intaccare il diritto alla proprietà privata.
Dati sugli sfratti
Nel 2023, a Roma sono stati emessi 3.528 provvedimenti di sfratto su 4.447 richieste, un dato che si inserisce nel quadro complesso della “Povertà abitativa” affrontato nel Rapporto Caritas 2024. Questi numeri evidenziano un incremento rispetto agli anni precedenti e la ripresa delle richieste di sfratto dopo il periodo di sospensione dovuto al Covid-19.
Attualità
Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

Access Denied: A Roma chiusura di due tavole calde dopo l’invasione di blatte e topi. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina hanno scatenato l’intervento delle autorità. #Roma #Sanità #Cronaca
A Roma, due tavole calde sono state costrette alla chiusura a seguito di un’invasione di blatte e topi. Le condizioni igieniche erano talmente precarie che le autorità non hanno avuto altra scelta se non quella di intervenire immediatamente. La scoperta di blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina ha suscitato un’ondata di indignazione tra i cittadini.
Situazione Igienica Allarmante
Le ispezioni hanno rivelato una situazione igienica allarmante, con la presenza di blatte e topi che hanno infestato gli spazi dove vengono preparati i cibi. Questo ha sollevato seri interrogativi sulla sicurezza alimentare e sulla salute pubblica.
Reazione dei Cittadini
I cittadini romani, già stressati dalle numerose problematiche urbane, hanno reagito con rabbia e delusione. In molti si chiedono come sia possibile che tali condizioni siano state permesse di esistere fino a questo punto. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina è una frase che ha fatto il giro dei social, diventando virale e alimentando il dibattito sulla gestione della sanità pubblica.
Intervento delle Autorità
Le autorità hanno immediatamente chiuso i locali coinvolti, ma la questione non si ferma qui. Ora si pone l’interrogativo su come prevenire futuri episodi simili e se ci sia stata una qualche negligenza da parte degli enti preposti al controllo. La situazione richiede un’azione decisa e trasparente per garantire che la sicurezza alimentare non venga mai più compromessa in questo modo.
Attualità
Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro ha scatenato un putiferio sui social, con commenti che vanno dal sarcastico all’indignato. #Chiesa #Viterbo #Corruzione
Un recente scandalo ha colpito la comunità di Viterbo, dove un prete è stato accusato di vendere “assoluzioni e confessioni per 50 euro”. La notizia, che ha rapidamente fatto il giro del web, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni, mettendo in luce una pratica che molti considerano non solo eticamente discutibile, ma anche profondamente contraria ai principi della Chiesa Cattolica.
L’immagine che accompagna l’articolo mostra un messaggio di errore di accesso al sito di Fanpage.it, dove l’articolo originale era stato pubblicato. Il messaggio recita: "Access Denied. You don’t have permission to access ‘http://www.fanpage.it/roma/il-caso-del-prete-di-viterbo-che-vende-assoluzioni-e-confessioni-per-50-euro/‘ on this server. Reference #18.556fdd58.1744451943.8723" e rimanda a un link di errore: https://errors.edgesuite.net/18.556fdd58.1744451943.8723.
La reazione del pubblico è stata immediata e variegata. Alcuni utenti hanno commentato con ironia, chiedendosi se fosse possibile acquistare pacchetti famiglia o sconti per le festività, mentre altri hanno espresso un’indignazione più seria, sottolineando come la sacralità dei sacramenti non possa essere ridotta a una transazione commerciale.
La Chiesa locale non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma la vicenda continua a suscitare dibattito, con molti che si chiedono quali saranno le conseguenze per il prete coinvolto e se questo episodio possa portare a una riflessione più ampia sulle pratiche religiose e la loro gestione.
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