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Cronaca

Roma, dal 3 dicembre al Pantheon viene installata l’installazione multimediale Oculus-Spei

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Roma, dal 3 dicembre al Pantheon viene installata l’installazione multimediale Oculus-Spei

Un’installazione multimediale innovativa sarà svelata al pubblico presso il Pantheon di Roma il 3 dicembre 2024 alle ore 18.30. L’opera, denominata Oculus-Spei, è concepita dall’artista Annalaura di Luggo e gode del patrocinio morale del Giubileo. L’inaugurazione coincide con la Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità nei musei.

Un viaggio di speranza attraverso l’arte

L’iniziativa si svolge in collaborazione con Il Pantheon e Basilica di Santa Maria ad Martyres, sotto la guida scientifica di Gabriella Musto e la curatela di Ivan D’Alberto, specialista in arte contemporanea. Oculus-Spei prende ispirazione dalla frase «Spes non confundit» o «La speranza non delude», presente nella bolla papale del Giubileo del 2025.

L’installazione ruota intorno al fascio di luce dell’Oculus del Pantheon, che diventa un portale per cinque Porte Sante ideali. I visitatori, guidati da persone con disabilità, intraprendono un pellegrinaggio simbolico di speranza. Queste guide, illuminate simbolicamente dalla luce, offrono un’inedita prospettiva sulla bellezza interiore.

Un percorso di riflessione e trasformazione

Oculus-Spei invita i visitatori a intraprendere un percorso culturale e spirituale attraverso le quattro vele simboliche del Giubileo, ognuna rappresentante un angolo del mondo. Il percorso culmina nella quinta porta, situata presso il Carcere di Rebibbia, scelta da Papa Francesco come Porta Santa aggiuntiva. Qui, un sistema innovativo di telecamere con riconoscimento gesture in tempo reale pone i visitatori di fronte a sé stessi, creando uno spazio di riflessione profonda sull’esistenza umana attraverso il linguaggio universale della luce.

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Arresto per gli scontri prima del derby. Sale a 24 il bilancio degli agenti feriti

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Arresto per gli scontri prima del derby. Sale a 24 il bilancio degli agenti feriti

Caos a Roma: arrestato tifoso per gli scontri prima del derby. 24 feriti tra le forze dell’ordine e danni per 40mila euro. Un ultras bulgaro ferito. La guerriglia tra ultras continua a scuotere la capitale. #RomaLazio #Scontri #Caos #Tifosi


Il primo arresto

C’è il primo arresto per gli scontri che hanno preceduto il fischio d’inizio del derby tra Roma e Lazio. Stando a quanto si apprende, il tifoso ora in manette sarebbe accusato di resistenza e violenza aggravata a pubblico ufficiale.

Valutazioni in corso

Sarebbero in corso valutazioni anche per “concorso in lesioni gravi a pubblico ufficiale e danneggiamento di beni dello Stato”. Al vaglio degli inquirenti tutte le immagini utili a identificare gli altri responsabili dei disordini. Sotto la lente degli investigatori le frange più estreme delle due tifoserie della Capitale.

Bilancio dei feriti

Intanto il bilancio dei feriti tra le forze dell’ordine sale a 24.

La guerriglia urbana

La guerriglia dopo che i tifosi della Roma avevano cercato di raggiungere i rivali biancocelesti nei pressi di ponte Milvio. Poi gli ultrà della Lazio avevano lanciato bombe carta contro la polizia.

Tensione internazionale

In serata, un ultras bulgaro del Levski Sofia, nella Capitale insieme a un gruppo di connazionali – tifoseria gemellata con quella biancoceleste –, è rimasto ferito durante un’aggressione da parte di alcuni ultrà romanisti che sono riusciti a scappare.

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Il faro Rovella, numeri super per il mediano della Lazio

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Il faro Rovella, numeri super per il mediano della Lazio

Nicolò Rovella illumina il derby con una prestazione da urlo, la Lazio pareggia 1-1 con la Roma grazie al "Rovellismo" che domina il campo. Il giovane centrocampista, un mix di quantità e qualità, è il faro della squadra. #Rovella #LazioRoma #Derby


Rovella, il faro della Lazio

Un faro capace di illuminare il prato dell’Olimpico a suon di sgroppate e contrasti a non finire. D’altronde, con Rovella in campo, la Lazio è tutta un’altra squadra. E di certo non è una novità.

Nel pareggio per 1-1 contro la Roma, ancora una volta il “Rovellismo” ha dettato legge: se la Lazio è riuscita a mettere sotto – sul piano del gioco – la squadra di Ranieri, lo si deve soprattutto all’intelligenza tattica del classe 2001, abile nel saper interpretare i vari momenti della sfida. Il derby è stato un ulteriore mattoncino inserito nel muro della crescita del mediano, non a caso chiamato "Mezzasquadra".

La crescita di Nicolò

All’andata Nicolò non era riuscito a mettere in mostra appieno le sue caratteristiche, sentiva troppo l’appuntamento, tanto da risultare protagonista in negativo. Un lontano ricordo, dato che ieri la sua è stata una prova a cinque stelle, novanta minuti conditi di quantità e qualità.

Numeri da record

I numeri del derby lo confermano: 92% di precisione nei passaggi, 51 passaggi tentati e 47 riusciti (pari al 92%) e 7 passaggi progressivi in verticale, a conferma di come anche in fase offensiva sia stato un fattore. Non si risparmia, Rovella, ha sempre fame, cosa che gli ha permesso di diventare anche una risorsa importante per la nazionale di Luciano Spalletti.

Questo perché in Italia è difficile trovare un centrocampista dalle stesse caratteristiche, capace di mantenere standard così alti, specie a livello di dinamismo, dato che Rovella risulta primo in Serie A per chilometri percorsi fino a questo momento della stagione, con una media di 12 km a partita.

Un maratoneta in campo

Un treno incapace di fermarsi alla stazione, sempre a caccia di un pallone da sradicare dalle gambe degli avversari. Si fa rispettare anche in questo il 23enne maratoneta della Lazio, con ben 72 tackle riusciti (secondo solo a Frendrup del Genoa, primo a 98).

Confronto europeo

C’è altro? Assolutamente sì. Basta allargare il compasso, prendendo in considerazione i primi cinque campionati europei, e anche qui Rovella gonfia il petto. A partire dai contrasti: lui ne registra 3,02 a partita (meglio dell’86% dei pari età in Europa). Oltre a questo, i numeri salgono quando si parla di passaggi completati, pari all’89,5% (meglio dell’89%); ancor di più con le intercettazioni, con un 1,62 a partita (meglio del 90% dei colleghi).

“Rovella lo voglio tutta la vita, è fondamentale, è un po’ l’anima emotiva per la sua dinamicità”, sottolineava mister Baroni qualche settimana fa. E vedendo i numeri del mediano, non si può che condividere il concetto del tecnico.

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