Attualità
La manifestazione della preside, l’appoggio di Valditara e la protesta degli studenti per l’occupazione del Virgilio

La preside del Virgilio ha organizzato una manifestazione contro le occupazioni a scuola, evento che ha attirato l’attenzione del ministro dell’Istruzione. Valditara si è espresso favorevolmente: “Sono illegittime e dannose”. Tuttavia, la risposta degli studenti non si è fatta attendere: “Per noi è un atto politico”.
Una nuova ondata di occupazioni ha scosso alcuni istituti scolastici della capitale. Tra i protagonisti anche il liceo Virgilio, in cui gli studenti sono in protesta fin da venerdì scorso. In risposta, la preside del liceo, affiancata da una parte del corpo docenti, ha indetto una manifestazione aperta a tutti coloro che si oppongono a tali occupazioni, coinvolgendo professori, genitori e studenti non partecipanti.
La dichiarazione del ministro dell’Istruzione
La manifestazione ha attirato l’attenzione anche del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, il quale ha sottolineato l’importanza di tale iniziativa: “Il segnale che arriva dal liceo Virgilio, dove studenti, docenti e genitori hanno detto no ad azioni che privano la maggioranza degli alunni del diritto costituzionale allo studio, è di grande importanza civile ed educativa”, ha affermato tramite i social media. Il ministro ha suggerito le autogestioni come alternativa alle occupazioni, ritenendole un mezzo democratico per arricchire l’esperienza formativa.
La risposta degli studenti
Gli studenti, tuttavia, mantengono ferma la loro posizione. Al centro delle loro rivendicazioni, anche quest’anno, c’è il desiderio di esprimersi attraverso modalità di protesta che ritengono legittime. Hanno esposto le loro motivazioni con un comunicato, in cui ribadiscono che l’occupazione è concepita come uno spazio inclusivo e di dialogo. Oggi pomeriggio hanno organizzato un’assemblea pubblica, invitando alla partecipazione docenti e genitori per discutere apertamente delle loro preoccupazioni.
Occupazioni in corso a Roma
Non solo il Virgilio, ma anche altre scuole romane come il Gullace, l’Albertelli e l’Enzo Rossi sono coinvolte nelle occupazioni, quest’anno caratterizzate anche da solidarietà verso il popolo palestinese. Gli studenti del Virgilio, attraverso un comunicato pubblico, hanno invitato i docenti e altre figure istituzionali a partecipare all’assemblea, sottolineando la natura politica della loro occupazione e il desiderio di confronto aperto e inclusivo. L’appuntamento è stato fissato per le ore 16.
L’evento riflette un clima di tensione e dialogo tra le diverse parti coinvolte, mentre le occupazioni continuano a essere un tema centrale nel dibattito sull’istruzione.
Attualità
Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

Access Denied: A Roma chiusura di due tavole calde dopo l’invasione di blatte e topi. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina hanno scatenato l’intervento delle autorità. #Roma #Sanità #Cronaca
A Roma, due tavole calde sono state costrette alla chiusura a seguito di un’invasione di blatte e topi. Le condizioni igieniche erano talmente precarie che le autorità non hanno avuto altra scelta se non quella di intervenire immediatamente. La scoperta di blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina ha suscitato un’ondata di indignazione tra i cittadini.
Situazione Igienica Allarmante
Le ispezioni hanno rivelato una situazione igienica allarmante, con la presenza di blatte e topi che hanno infestato gli spazi dove vengono preparati i cibi. Questo ha sollevato seri interrogativi sulla sicurezza alimentare e sulla salute pubblica.
Reazione dei Cittadini
I cittadini romani, già stressati dalle numerose problematiche urbane, hanno reagito con rabbia e delusione. In molti si chiedono come sia possibile che tali condizioni siano state permesse di esistere fino a questo punto. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina è una frase che ha fatto il giro dei social, diventando virale e alimentando il dibattito sulla gestione della sanità pubblica.
Intervento delle Autorità
Le autorità hanno immediatamente chiuso i locali coinvolti, ma la questione non si ferma qui. Ora si pone l’interrogativo su come prevenire futuri episodi simili e se ci sia stata una qualche negligenza da parte degli enti preposti al controllo. La situazione richiede un’azione decisa e trasparente per garantire che la sicurezza alimentare non venga mai più compromessa in questo modo.
Attualità
Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro ha scatenato un putiferio sui social, con commenti che vanno dal sarcastico all’indignato. #Chiesa #Viterbo #Corruzione
Un recente scandalo ha colpito la comunità di Viterbo, dove un prete è stato accusato di vendere “assoluzioni e confessioni per 50 euro”. La notizia, che ha rapidamente fatto il giro del web, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni, mettendo in luce una pratica che molti considerano non solo eticamente discutibile, ma anche profondamente contraria ai principi della Chiesa Cattolica.
L’immagine che accompagna l’articolo mostra un messaggio di errore di accesso al sito di Fanpage.it, dove l’articolo originale era stato pubblicato. Il messaggio recita: "Access Denied. You don’t have permission to access ‘http://www.fanpage.it/roma/il-caso-del-prete-di-viterbo-che-vende-assoluzioni-e-confessioni-per-50-euro/‘ on this server. Reference #18.556fdd58.1744451943.8723" e rimanda a un link di errore: https://errors.edgesuite.net/18.556fdd58.1744451943.8723.
La reazione del pubblico è stata immediata e variegata. Alcuni utenti hanno commentato con ironia, chiedendosi se fosse possibile acquistare pacchetti famiglia o sconti per le festività, mentre altri hanno espresso un’indignazione più seria, sottolineando come la sacralità dei sacramenti non possa essere ridotta a una transazione commerciale.
La Chiesa locale non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma la vicenda continua a suscitare dibattito, con molti che si chiedono quali saranno le conseguenze per il prete coinvolto e se questo episodio possa portare a una riflessione più ampia sulle pratiche religiose e la loro gestione.
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