Attualità
Denuncia per Nello Trocchia e Sara Giudice: la decisione sull’archiviazione viene rimandata dalla gip

Una denuncia per violenza sessuale ha coinvolto i giornalisti Nello Trocchia e Sara Giudice, accusati da una collega nel febbraio del 2023. La richiesta di archiviazione del caso è stata presentata il mese scorso, ma la decisione finale spetta alla gip di Roma, che si è riservata di esprimersi.
Dettagli della denuncia
Secondo il racconto, i fatti contestati risalirebbero al gennaio 2023. La collega avrebbe accusato i due giornalisti di molestie avvenute durante una serata in un pub, seguita da un taxi condiviso per il ritorno. Nel corso del tragitto, la donna ha riferito di aver subito baci e palpeggiamenti, imputando il mancato rifiuto ad una condizione di scarsa lucidità, attribuita a un whisky offerto da una persona non identificata. La giornalista ha proceduto il giorno successivo ad effettuare analisi delle urine, convinta che ci fossero elementi sospetti nella bevanda.
L’udienza e il dibattito giudiziario
Nel corso delle indagini, diverse testimonianze sono state raccolte, compresa quella del tassista, che ha affermato che il bacio non sembrava forzato. La Procura ha quindi chiesto l’archiviazione, ma durante l’udienza odierna, la giornalista ha ribadito le sue accuse. La decisione finale della gip è attesa nelle prossime settimane.
La posizione dei legali dei giornalisti
Dall’altro lato, i legali dei giornalisti hanno contestato le accuse definendole “odiose e false”, dichiarando che le indagini dimostrano l’infondatezza della denuncia. Hanno espresso l’intenzione di difendere la reputazione dei loro assistiti in tutte le sedi giudiziarie appropriate, promettendo azioni legali contro la stampa e la denunciatrice, paventando anche l’ipotesi di calunnia.
Attualità
Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

Access Denied: A Roma chiusura di due tavole calde dopo l’invasione di blatte e topi. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina hanno scatenato l’intervento delle autorità. #Roma #Sanità #Cronaca
A Roma, due tavole calde sono state costrette alla chiusura a seguito di un’invasione di blatte e topi. Le condizioni igieniche erano talmente precarie che le autorità non hanno avuto altra scelta se non quella di intervenire immediatamente. La scoperta di blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina ha suscitato un’ondata di indignazione tra i cittadini.
Situazione Igienica Allarmante
Le ispezioni hanno rivelato una situazione igienica allarmante, con la presenza di blatte e topi che hanno infestato gli spazi dove vengono preparati i cibi. Questo ha sollevato seri interrogativi sulla sicurezza alimentare e sulla salute pubblica.
Reazione dei Cittadini
I cittadini romani, già stressati dalle numerose problematiche urbane, hanno reagito con rabbia e delusione. In molti si chiedono come sia possibile che tali condizioni siano state permesse di esistere fino a questo punto. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina è una frase che ha fatto il giro dei social, diventando virale e alimentando il dibattito sulla gestione della sanità pubblica.
Intervento delle Autorità
Le autorità hanno immediatamente chiuso i locali coinvolti, ma la questione non si ferma qui. Ora si pone l’interrogativo su come prevenire futuri episodi simili e se ci sia stata una qualche negligenza da parte degli enti preposti al controllo. La situazione richiede un’azione decisa e trasparente per garantire che la sicurezza alimentare non venga mai più compromessa in questo modo.
Attualità
Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro ha scatenato un putiferio sui social, con commenti che vanno dal sarcastico all’indignato. #Chiesa #Viterbo #Corruzione
Un recente scandalo ha colpito la comunità di Viterbo, dove un prete è stato accusato di vendere “assoluzioni e confessioni per 50 euro”. La notizia, che ha rapidamente fatto il giro del web, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni, mettendo in luce una pratica che molti considerano non solo eticamente discutibile, ma anche profondamente contraria ai principi della Chiesa Cattolica.
L’immagine che accompagna l’articolo mostra un messaggio di errore di accesso al sito di Fanpage.it, dove l’articolo originale era stato pubblicato. Il messaggio recita: "Access Denied. You don’t have permission to access ‘http://www.fanpage.it/roma/il-caso-del-prete-di-viterbo-che-vende-assoluzioni-e-confessioni-per-50-euro/‘ on this server. Reference #18.556fdd58.1744451943.8723" e rimanda a un link di errore: https://errors.edgesuite.net/18.556fdd58.1744451943.8723.
La reazione del pubblico è stata immediata e variegata. Alcuni utenti hanno commentato con ironia, chiedendosi se fosse possibile acquistare pacchetti famiglia o sconti per le festività, mentre altri hanno espresso un’indignazione più seria, sottolineando come la sacralità dei sacramenti non possa essere ridotta a una transazione commerciale.
La Chiesa locale non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma la vicenda continua a suscitare dibattito, con molti che si chiedono quali saranno le conseguenze per il prete coinvolto e se questo episodio possa portare a una riflessione più ampia sulle pratiche religiose e la loro gestione.
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