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La mappa delle Tac e Risonanze nel Lazio: molte nel privato e tante hanno più di 10 anni

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La mappa delle Tac e Risonanze nel Lazio: molte nel privato e tante hanno più di 10 anni

Lo studio condotto da Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, ha analizzato ‘la distribuzione sul territorio nazionale, livello tecnologico e obsolescenza delle grandi apparecchiature presenti nelle strutture sanitarie pubbliche e private nelle Regioni’. L’indagine si è focalizzata su diverse tipologie di macchinari, inclusi quelli per le Tac, Tac/Pet, risonanze magnetiche e acceleratori lineari per la radioterapia.

Distribuzione delle apparecchiature in Lazio

Attualmente, in Italia sono registrate ‘8.228 apparecchiature’ di questo tipo, con Lombardia, Lazio e Campania come le Regioni con il numero più elevato. In Lazio sono stati documentati ‘1.053 macchinari’, suddivisi in ‘360 in strutture pubbliche’, ‘553 in strutture private accreditate’ e ‘140 in strutture private’. Inoltre, è importante notare che ‘il 68 per cento delle risonanze magnetiche’ in Italia si trova in strutture private.

Nel dettaglio, la Regione Lazio dispone di ’49 acceleratori lineari’, ’84 angiografi’, ’39 gamma camere computerizzate’, ‘314 mammografi’, ‘247 risonanze magnetiche’, ‘268 TAC’ e ’16 sistemi TAC/PET’.

Apparecchiature per milione di abitanti

L’analisi rivela che Lazio ha ‘oltre 40’ apparecchiature di Tac, risonanze magnetiche e mammografi per un milione di abitanti, mentre gli altri macchinari registrano valori inferiori a 15/10 per milione. La Regione si posiziona al secondo posto in Italia, dopo il Molise, per numero di acceleratori lineari per milione di abitanti e per numero di mammografi, e al quarto posto per numero di TAC. Tuttavia, è sotto la media italiana per quanto riguarda il numero di sistemi TAC/PET per milione di abitanti, con la distribuzione principale delle TAC concentrata in Lombardia (321) e nel Lazio (268).

Obsolescenza delle apparecchiature

Un aspetto critico emerso dall’indagine è ‘l’età dei macchinari’, che in molti casi supera i dieci anni; in Lazio, la percentuale di apparecchiature obsolete è ‘del 56 per cento’. Solo ‘il 40 per cento’ delle apparecchiature ha meno di cinque anni. Per quanto riguarda le risonanze magnetiche, l’età media è di ‘10,2 anni’, superiore alla media nazionale. L’Agenas ha evidenziato che, in generale, le macchine nelle strutture pubbliche tendono a essere più nuove rispetto a quelle nelle strutture private, con le TAC nel Lazio che mostrano un’età media di sei anni nelle strutture pubbliche e otto anni in quelle private.

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Derby Lazio-Roma: scontri tra tifosi fuori dall’Olimpico, lancio di oggetti contro la polizia

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Derby Lazio-Roma: scontri tra tifosi fuori dall’Olimpico, lancio di oggetti contro la polizia

Una serata incandescente a Roma: scontri tra tifosi prima del derby Lazio-Roma. Fuori dall’Olimpico, i supporter si sono fronteggiati con "il lancio di oggetti contro la polizia". Le tensioni si sono infiammate, mostrando ancora una volta come lo sport possa diventare terreno di scontro politico. #Roma #Derby #Scontri #Politica

Durante il tanto atteso derby tra Lazio e Roma, la tensione è esplosa fuori dallo stadio Olimpico. I tifosi delle due squadre, mai realmente amichevoli, hanno trasformato la serata in un campo di battaglia urbano. Il lancio di oggetti contro la polizia ha segnato uno dei momenti più critici della serata, dimostrando come il calcio, in Italia, sia spesso più di un semplice gioco.

Scontri fuori dall’Olimpico

I disordini sono iniziati quando gruppi di tifosi, armati di bottiglie, pietre e altro, hanno deciso di sfidare non solo i rivali sportivi ma anche le forze dell’ordine. La polizia, già pronta per gestire le consuete tensioni di un derby, si è trovata a fronteggiare una situazione di vera e propria guerriglia urbana. Le immagini dei tafferugli hanno rapidamente fatto il giro del web, mostrando un paese dove il calcio è ancora una metafora della divisione sociale e politica.

La risposta delle autorità

Le autorità hanno prontamente risposto con cariche di alleggerimento e l’uso di lacrimogeni per disperdere la folla. Nonostante gli sforzi, la situazione è rimasta tesa per buona parte della serata, con alcuni agenti leggermente feriti e diversi tifosi fermati. La questione solleva inevitabilmente un dibattito sulla gestione della sicurezza durante eventi sportivi di massa e sul ruolo che il calcio gioca nella società italiana.

Sport e Politica: un binomio inevitabile

Il calcio in Italia non è solo un gioco, ma un riflesso delle dinamiche sociali e politiche. Gli scontri di ieri sera non sono solo una questione di rivalità sportiva, ma anche di identità e appartenenza politica. La frase il lancio di oggetti contro la polizia diventa, in questo contesto, un simbolo di una frustrazione più profonda, che va oltre il semplice risultato di una partita.

Le immagini e i video degli scontri, diffusi rapidamente sui social media, hanno mostrato ancora una volta come il calcio possa essere un terreno fertile per tensioni sociali, con i tifosi che spesso portano avanti battaglie che vanno oltre i confini del campo da gioco.

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Roma, uomo trova ladri in camera da letto: imbraccia il fucile e spara ai malviventi

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Roma, uomo trova ladri in camera da letto: imbraccia il fucile e spara ai malviventi

#Roma #Cronaca #Ladri Un cittadino romano trova dei ladri che rovistano nella sua camera da letto, prende il fucile e spara. L’incredibile vicenda ha scatenato un acceso dibattito sulla legittima difesa. Ecco i dettagli dell’accaduto.

Un cittadino di Roma ha vissuto momenti di puro terrore quando ha sorpreso dei ladri mentre rovistavano nella sua camera da letto. La risposta dell’uomo è stata immediata: ha imbracciato il fucile e sparato contro i malviventi. L’episodio, che ricorda sempre più una scena da film western, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni sulla legittima difesa.

L’incidente è avvenuto in un contesto di crescente insicurezza percepita dai cittadini, che si sentono sempre meno protetti dalle forze dell’ordine. La reazione dell’uomo è stata definita da alcuni come un atto di legittima difesa, mentre altri criticano la violenza della risposta. La questione è stata ulteriormente alimentata da commenti come quello di un vicino che ha dichiarato: "Meglio un ladro morto che un cittadino derubato", commento che, seppur politicamente scorretto, riflette un sentimento diffuso di frustrazione e paura.

Le autorità stanno indagando sull’accaduto per capire se ci siano gli estremi per l’applicazione della legittima difesa o se si sia trattato di un eccesso di difesa. Intanto, il dibattito pubblico continua a infiammare i social, con opinioni che vanno da chi sostiene che "la giustizia deve fare il suo corso" a chi pensa che "la sicurezza dei cittadini viene prima di tutto".

L’episodio solleva questioni importanti su come la società e le leggi debbano bilanciare il diritto alla sicurezza personale con la prevenzione della giustizia fai-da-te.

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