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Sacerdote investito durante l’attraversamento di via Casilina e ricoverato in ospedale in condizioni gravi

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Sacerdote investito durante l’attraversamento di via Casilina e ricoverato in ospedale in condizioni gravi

Un sacerdote di 86 anni è stato investito da una donna mentre stava attraversando la strada in via Casilina. L’uomo è ricoverato all’ospedale di Tor Vergata.

Incidente a Colleferro

Nella serata di venerdì, un sacerdote di 86 anni è stato investito sulla via Casilina a Colleferro. L’incidente è avvenuto in un momento di scarsa illuminazione, immediatamente dopo il calare del sole. La donna, di 34 anni, che ha colpito l’anziano, si è fermata per prestare soccorso, ma ha riferito di non averlo visto, principalmente a causa dell’abito talare nero indossato dal sacerdote. Queste circostanze hanno portato a un impatto violento, scaraventando a terra il religioso.

Trasporto d’urgenza

Secondo quanto riportato da Il Messaggero, il sacerdote è stato inizialmente portato al pronto soccorso dell’ospedale Parodi Delfino, per poi essere trasferito al nosocomio di Tor Vergata, più attrezzato per gestire la sua situazione. Nonostante la gravità delle ferite e l’età avanzata, l’uomo non sarebbe in pericolo di vita, ma rimane ricoverato con prognosi riservata.

Indagini in corso

Sul luogo dell’incidente, sono intervenuti i soccorritori del 118 e i carabinieri del Nucleo radiomobile della Compagnia di Colleferro, che hanno avviato le indagini. Le prime ricostruzioni indicano che la scarsa visibilità, il buio e il vestito scuro dell’anziano abbiano contribuito all’incidente. La donna ha affermato di non essersi accorta della presenza del sacerdote e, al momento, non si esclude l’apertura di un fascicolo di reato per lesioni. Forti ripercussioni si sono registrate sul traffico in quella zona, creando disagi per gli automobilisti.

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

Access Denied: A Roma chiusura di due tavole calde dopo l’invasione di blatte e topi. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina hanno scatenato l’intervento delle autorità. #Roma #Sanità #Cronaca

A Roma, due tavole calde sono state costrette alla chiusura a seguito di un’invasione di blatte e topi. Le condizioni igieniche erano talmente precarie che le autorità non hanno avuto altra scelta se non quella di intervenire immediatamente. La scoperta di blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina ha suscitato un’ondata di indignazione tra i cittadini.

Situazione Igienica Allarmante

Le ispezioni hanno rivelato una situazione igienica allarmante, con la presenza di blatte e topi che hanno infestato gli spazi dove vengono preparati i cibi. Questo ha sollevato seri interrogativi sulla sicurezza alimentare e sulla salute pubblica.

Reazione dei Cittadini

I cittadini romani, già stressati dalle numerose problematiche urbane, hanno reagito con rabbia e delusione. In molti si chiedono come sia possibile che tali condizioni siano state permesse di esistere fino a questo punto. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina è una frase che ha fatto il giro dei social, diventando virale e alimentando il dibattito sulla gestione della sanità pubblica.

Intervento delle Autorità

Le autorità hanno immediatamente chiuso i locali coinvolti, ma la questione non si ferma qui. Ora si pone l’interrogativo su come prevenire futuri episodi simili e se ci sia stata una qualche negligenza da parte degli enti preposti al controllo. La situazione richiede un’azione decisa e trasparente per garantire che la sicurezza alimentare non venga mai più compromessa in questo modo.

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro ha scatenato un putiferio sui social, con commenti che vanno dal sarcastico all’indignato. #Chiesa #Viterbo #Corruzione

Un recente scandalo ha colpito la comunità di Viterbo, dove un prete è stato accusato di vendere “assoluzioni e confessioni per 50 euro”. La notizia, che ha rapidamente fatto il giro del web, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni, mettendo in luce una pratica che molti considerano non solo eticamente discutibile, ma anche profondamente contraria ai principi della Chiesa Cattolica.

L’immagine che accompagna l’articolo mostra un messaggio di errore di accesso al sito di Fanpage.it, dove l’articolo originale era stato pubblicato. Il messaggio recita: "Access Denied. You don’t have permission to access ‘http://www.fanpage.it/roma/il-caso-del-prete-di-viterbo-che-vende-assoluzioni-e-confessioni-per-50-euro/‘ on this server. Reference #18.556fdd58.1744451943.8723" e rimanda a un link di errore: https://errors.edgesuite.net/18.556fdd58.1744451943.8723.

La reazione del pubblico è stata immediata e variegata. Alcuni utenti hanno commentato con ironia, chiedendosi se fosse possibile acquistare pacchetti famiglia o sconti per le festività, mentre altri hanno espresso un’indignazione più seria, sottolineando come la sacralità dei sacramenti non possa essere ridotta a una transazione commerciale.

La Chiesa locale non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma la vicenda continua a suscitare dibattito, con molti che si chiedono quali saranno le conseguenze per il prete coinvolto e se questo episodio possa portare a una riflessione più ampia sulle pratiche religiose e la loro gestione.

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