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Maxi tamponamento sul Grande Raccordo Anulare, coinvolgimento di cinque auto e un ferito in codice rosso

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Maxi tamponamento sul Grande Raccordo Anulare, coinvolgimento di cinque auto e un ferito in codice rosso

Cinque auto sono rimaste coinvolte in un maxi tamponamento a catena sul Grande Raccordo Anulare nella mattinata di oggi, lunedì 16 dicembre.

Ancora un incidente lungo il Grande Raccordo Anulare a Roma. Stavolta le immagini del sinistro, fortunatamente non grave, sono rimbalzate su tutti i social per la singolarità di quanto avvenuto. In un video diffuso dal canale social ‘Welcome to Favelas’ si vede una lunga fila di macchine ferma sulla corsia di sorpasso nella Galleria Cassia, di cui cinque coinvolte in un tamponamento a catena. L’incidente, avvenuto questa mattina, ha causato il ferimento di una persona, trasportata in codice rosso all’ospedale Sant’Andrea. Le sue ferite, fortunatamente, non desterebbero particolari preoccupazioni e non sarebbe in pericolo di vita.

Intervento delle Forze dell’Ordine

Sul posto è intervenuta la Polizia Stradale. Dai primi accertamenti, sembra che le auto non abbiano frenato in tempo per evitare le macchine già ferme in quel tratto di strada per il traffico intenso e che si siano quindi scontrate le une con le altre. Una in particolare è stata addirittura sollevata a causa dell’impatto, finendo quasi per ribaltarsi.

Ripercussioni sul Traffico

L’incidente ha causato inevitabilmente ripercussioni al traffico stradale, con forti disagi per chi avrebbe dovuto prendere il Grande Raccordo Anulare e si è visto costretto a cambiare itinerario. I rilievi del sinistro, la cui dinamica è ancora in fase di accertamento, sono stati affidati alla Polizia Stradale, che sta lavorando per appurare eventuali responsabilità. A giudicare dalle immagini, è probabile che la distrazione, unita all’alta velocità e al mancato rispetto delle distanze di sicurezza, abbia contribuito a causare l’incidente, che fortunatamente non ha avuto gravi conseguenze per le persone coinvolte.

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

Access Denied: A Roma chiusura di due tavole calde dopo l’invasione di blatte e topi. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina hanno scatenato l’intervento delle autorità. #Roma #Sanità #Cronaca

A Roma, due tavole calde sono state costrette alla chiusura a seguito di un’invasione di blatte e topi. Le condizioni igieniche erano talmente precarie che le autorità non hanno avuto altra scelta se non quella di intervenire immediatamente. La scoperta di blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina ha suscitato un’ondata di indignazione tra i cittadini.

Situazione Igienica Allarmante

Le ispezioni hanno rivelato una situazione igienica allarmante, con la presenza di blatte e topi che hanno infestato gli spazi dove vengono preparati i cibi. Questo ha sollevato seri interrogativi sulla sicurezza alimentare e sulla salute pubblica.

Reazione dei Cittadini

I cittadini romani, già stressati dalle numerose problematiche urbane, hanno reagito con rabbia e delusione. In molti si chiedono come sia possibile che tali condizioni siano state permesse di esistere fino a questo punto. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina è una frase che ha fatto il giro dei social, diventando virale e alimentando il dibattito sulla gestione della sanità pubblica.

Intervento delle Autorità

Le autorità hanno immediatamente chiuso i locali coinvolti, ma la questione non si ferma qui. Ora si pone l’interrogativo su come prevenire futuri episodi simili e se ci sia stata una qualche negligenza da parte degli enti preposti al controllo. La situazione richiede un’azione decisa e trasparente per garantire che la sicurezza alimentare non venga mai più compromessa in questo modo.

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro ha scatenato un putiferio sui social, con commenti che vanno dal sarcastico all’indignato. #Chiesa #Viterbo #Corruzione

Un recente scandalo ha colpito la comunità di Viterbo, dove un prete è stato accusato di vendere “assoluzioni e confessioni per 50 euro”. La notizia, che ha rapidamente fatto il giro del web, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni, mettendo in luce una pratica che molti considerano non solo eticamente discutibile, ma anche profondamente contraria ai principi della Chiesa Cattolica.

L’immagine che accompagna l’articolo mostra un messaggio di errore di accesso al sito di Fanpage.it, dove l’articolo originale era stato pubblicato. Il messaggio recita: "Access Denied. You don’t have permission to access ‘http://www.fanpage.it/roma/il-caso-del-prete-di-viterbo-che-vende-assoluzioni-e-confessioni-per-50-euro/‘ on this server. Reference #18.556fdd58.1744451943.8723" e rimanda a un link di errore: https://errors.edgesuite.net/18.556fdd58.1744451943.8723.

La reazione del pubblico è stata immediata e variegata. Alcuni utenti hanno commentato con ironia, chiedendosi se fosse possibile acquistare pacchetti famiglia o sconti per le festività, mentre altri hanno espresso un’indignazione più seria, sottolineando come la sacralità dei sacramenti non possa essere ridotta a una transazione commerciale.

La Chiesa locale non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma la vicenda continua a suscitare dibattito, con molti che si chiedono quali saranno le conseguenze per il prete coinvolto e se questo episodio possa portare a una riflessione più ampia sulle pratiche religiose e la loro gestione.

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