Cronaca
Cinderella Swing al Teatro Arcobaleno di Roma

Dal 27 dicembre al 6 gennaio, il Teatro Arcobaleno di Roma sarà il palcoscenico di "Cinderella Swing", una rivisitazione innovativa della celebre fiaba di Cenerentola, diretta da Alessandro Carvaruso e Paolo Mellucci. Questo spettacolo si propone di incantare il pubblico attraverso una combinazione di coreografie dinamiche, canzoni dal vivo e personaggi divertenti, offrendo un’atmosfera festosa ideale per il periodo natalizio. Gli spettatori verranno trasportati negli anni ’20 e ’30 del ‘900, all’interno di un club swing, dove una Cenerentola audace si esibisce nel ballo e nel canto, rompendo i tradizionali schemi sociali e perseguendo il suo sogno di diventare una stella dello swing.
La produzione, con musiche affidate a Federico Pappalardo e supervisione musicale di Giovanni Zappalorto, è arricchita da coreografie affascinanti curate da Francesco Lappano, che evocano il periodo d’oro della musica swing. Questa narrazione di Cenerentola, già presente in diverse versioni in tutto il mondo, viene presentata in una luce rinnovata e contemporanea, mettendo in risalto il riscatto femminile e la determinazione della protagonista.
Una Cenerentola che sfida il destino
I registi Carvaruso e Mellucci evidenziano la particolarità di questa Cenerentola, la quale non accetta passivamente il suo destino. "In questa pièce troviamo una Cenerentola che non rimane nella sua stanza a ‘sognare’, ma lotta attivamente per il suo futuro", affermano i registi. La protagonista, nonostante le difficoltà causate dalla matrigna e dalle sorellastre, non si lascia abbattere. La danza, un’eredità della madre, diventa per lei un mezzo di salvezza e affermazione personale.
"Cinderella Swing" offre una reinterpretazione della fiaba che invita la protagonista a superare gli stereotipi di genere del suo tempo. Con il sostegno della sua fata madrina, una soubrette del locale, Cenerentola dimostrerà che il sogno di una donna può concretizzarsi attraverso la determinazione e il talento. Una storia coinvolgente che stimola il pubblico a riflettere sul potere dei sogni e sulla forza della perseveranza.
Cronaca
Jovanotti a Roma applaude il Papa: un prete dalla periferia del mondo

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La Serata Piena di Sorprese
Immagina una notte romana illuminata da fiori colorati e visual spettacolari, con una scaletta di classici che ha fatto cantare e ballare il pubblico per ore. Questa è stata solo la prima delle dodici date previste, e già si parla di un’atmosfera elettrica che ha conquistato tutti. Ma cosa ha reso questa serata così indimenticabile? Gli indizi sono nei dettagli che hanno trasformato un concerto in un vero e proprio spettacolo da non perdere.
Il Duetto Che Nessuno Si Aspettava
E poi, il colpo di scena: un fuoriprogramma che ha fatto impazzire i fan! L’artista ha condiviso il palco con Giuliano Sangiorgi dei Negramaro per un duetto su “Se lo senti lo sai”, un momento di pura emozione che ha creato scintille inaspettate. Chissà quali altre sorprese ci riserveranno le date successive? Non vorrai perdertelo!
Cronaca
La vendetta che non posso ignorare

Rivelazioni choc in aula: i messaggi WhatsApp che svelano l’oscura ossessione di un omicidio! #OmicidioPetrangeli #DelittoRivelato
I messaggi
Immaginate di scoprire messaggi che anticipano un tragico destino: Gianluca Molinaro, accusato dell’omicidio di Manuela Petrangeli, inviava audio WhatsApp carichi di rabbia e minacce. Frasi come “Mi sta portando all’estremo” e “maledetta, gliela devo fare pagare” emergono dalle indagini, lasciando tutti a chiedersi cosa si nascondeva dietro quelle parole. Dagli esami del suo telefono, si scopre anche un’accusa di manipolazione verso l’ex compagna, con lei che ribatteva: “Mi stai portando all’esasperazione”. Sarà vero? Questi dettagli stanno accendendo la curiosità sul processo in corso.
L’omicidio
E se un delitto fosse stato pianificato sotto gli occhi di tutti? Molinaro è imputato per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, stalking e detenzione abusiva di un fucile a canne mozze. Gli inquirenti hanno rintracciato SMS scambiati con un amico, dove si leggeva “oggi forse prendo due piccioni con una fava” prima del fatto, e dopo l’uccisione della 51enne fisioterapista: “gli ho sparato du botti”. Non potete non domandarmi: cosa ha spinto un uomo a compiere un gesto così estremo, per poi costituirsi in caserma con l’arma in mano?Le testimonianze
Cosa accade quando le testimonianze in aula rivelano dettagli agghiaccianti? I carabinieri hanno descritto la scena del crimine, con il corpo di Manuela vicino alla sua auto, mentre i colleghi tentavano disperatamente di rianimarla. Altri militari hanno raccontato la confessione di Molinaro in caserma, dove, al telefono con la madre, ha ammesso: “sono in caserma, quello che ho detto ho fatto”. Le indagini sui dispositivi sequestrati hanno confermato un pattern di stalking e premeditazione, come sottolineato dai legali della famiglia. Queste storie fanno sorgere una domanda: quanto profondo era il risentimento che ha condotto a questo dramma?
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